Autore: Marialuisa Moro
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Occhio per occhio
Thriller
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La sveglia emise un suono gracchiante simile a quello di una cornacchia e spezzò brutalmente il suo sonno profondo.
Si svegliò con una smorfia e un'imprecazione silente.
Non si ricordava mai di selezionare quel dannato apparecchio sulla modalità radio; una musica armoniosa sarebbe stata meno irritante.
Schiacciò con rabbia il tasto di spegnimento e affondò il viso nel cuscino. Aveva ...  |
Autore: Marialuisa Moro
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Le note della Sarabande di Händel inondavano il corpo e l'anima.
Come sempre, davano la stura ai ricordi. Amava la musica per questo. Certa musica. Quella che gli suscitava un'estasi di piacere misto a sofferenza. Nostalgia, appunto. Dolore nel ricordo, come dice la parola.
Si trovava in una stanza inondata di luce; sua madre lo sollevava tenendolo per la vita e lo faceva girare come una ...  |
Autore: Marialuisa Moro
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L'elmo di Odino - fiore di morte
Thriller
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Fissò il monitor con occhi iniettati di rabbia. Strinse il mouse come se volesse stritolarlo, selezionò le quindici righe appena scritte e cliccò su “taglia”.
Senza curarsi di mettere in pausa il computer, chiuse il coperchio con un gesto furioso e si alzò di scatto, rovesciando per terra la sedia.
Una schifezza. Una vera schifezza. Sono un buono a niente. Parole vuote e banali che non di...  |
Autore: Marialuisa Moro
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La maledizione dei Ross
Thriller
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Si alzò dalla scrivania con la noia dipinta sul viso e cominciò a sistemare le carte sparse in giro. Dopo averli accartocciati con rabbia, gettò nel cestino i fogli inutili e infilò gli altri nelle relative cartelle.
Al termine della giornata di lavoro era sempre così. Si proponeva ogni volta di essere più ordinata, ma falliva sempre nell'intento, e non solo in quello.
Che idea si potevano...  |
Autore: Marialuisa Moro
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Jo Puckett era molto decaduto nell'ultimo anno.
Invece che avanzare gradualmente, il processo di invecchiamento andava a scatti. Lo aveva rilevato sulla sua pelle.
Giovanotto non era più da un pezzo: settantasei anni non erano pochi, ma neppure moltissimi, rispetto alla moderna prospettiva di vita.
Negli ultimi mesi il suo fisico aveva perso colpi; si stancava molto facilmente e si ...  |
Autore: Marialuisa Moro
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Perth, dicembre 2017.
Colin Hogg entrò in casa in silenzio. Di solito lanciava un saluto al vento appena varcata la porta, giusto per capire se ci fosse qualcuno. Ormai erano rimasti in due: lui e la moglie Erin, dato che la figlia viveva altrove.
Quel giorno, niente. Non riusciva a pronunciare neppure un saluto, una parola. Un nodo in gola chiudeva il passaggio a ogni suono.
Erin, che...  |
Autore: Marialuisa Moro
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Vacanze di Natale
Thriller
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La casa di pietra grigia si ergeva come una massa scura nel candore circostante.
A prima vista faceva l'effetto di un elemento estraneo e stonato, quasi disturbante, come un volgare sasso grigio in una manciata di brillanti.
Ma ora le tre punte della facciata svettanti verso l'alto, alte e aguzze come guglie di una cattedrale, erano adorne di luci colorate che ne delimitavano i contorni, ...  |
Autore: Marialuisa Moro
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L'isola del male
Thriller
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Scartò subito l'idea di salire fino all'estremo nord con la macchina. Troppo lungo e stancante, oltre che costoso. Avrebbe lasciato l'auto parcheggiata in un luogo tranquillo che conosceva.
Ponderò a lungo, incerta se partire col primo volo disponibile nel pomeriggio o rinviare al giorno dopo.
Nel primo caso, sarebbe arrivata di notte. Era appena iniziato il mese di maggio e in quel perio...  |
Autore: Marialuisa Moro
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Un uomo senza memoria è plastilina nelle mani altrui.
1. Båtsfjord, Norvegia del nord
“Steffner!”
La voce acuta della donna si perse nel frastuono delle onde, diventando un'eco sommessa.
“Torna indietro!”
Corse verso l'acqua, la vestaglia aperta color indaco strapazzata dal vento, che minacciava di portargliela via.
“Steffner!”
Brividi di freddo le percorsero il ...  |
Autore: Marialuisa Moro
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Anno 1998, scuola primaria di Gjesvᴂr, contea di Finnmark, Norvegia settentrionale.
Alcuni scolari giocano all'aperto durante la ricreazione. Uno di essi se ne sta in disparte, come al solito; è abituato ad essere escluso.
I compagni si fanno beffe di lui chiamandolo “femminuccia”, perché porta sempre al collo, giorno e notte, una catenina d'argento in cui è infilata una piccola mone...  |