In Tutta l'estate davanti Levanto accompagna Alice, la protagonista e alter ego dell'autrice, lungo la sua esistenza fino al tempo presente in cui lo ha eletto dimora abituale e non più solo vacanziera. Una scelta inevitabile per Alice perché è stato negli anni lo sfondo di incontri, scoperte e momenti cruciali della sua vita, ma anche il nido che l'ha accolta e protetta dal dolore e dalla fatica di diventare grande e riconoscersi e lo scrigno che custodisce le immagini più vivide degli affetti familiari, in particolare quelle dell' amatissimo padre. L'autrice ci consegna però non solo la storia di Alice, ma una storia universale, perché sappiamo bene che c'è sempre nella vita di tutti noi un luogo che ci ha accompagnato nel nostro cammino, ci è stato accanto finché questo si è fatto da incerto a chiaro e luminoso. Ecco perché in Levanto chiunque può riconoscere il simbolo del proprio posto del cuore, quello che lo ha visto crescere, maturare e trovare la strada e al quale è struggente ritornare anche solo con la memoria e può rivivere, proiettandoli sul suo sfondo, attraverso i ricordi di Alice, i propri ricordi, le emozioni, le incertezze faticose dell'adolescenza, i dubbi e le scelte sul futuro. Non manca però la bellezza di Levanto, oggettiva e concreta, con i suoi scorci, il suo mare luccicante, i suoi scogli, le cale e tutto quanto rende unico il suo borgo che l'autrice ci fa conoscere o ritrovare attraverso ogni suo profumo, ogni voce, ogni sapore, restituendoci così, con una scrittura chiara e intensa, non solo l'incanto di un luogo, simbolico e vero, ma anche la bellezza della memoria e il valore profondo e vivificatore dei ricordi.
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