ll viaggio verso casa una fiaba di Abel Wakaam
Il Pensiero Magico è un luogo speciale in cui gli esseri umani abitano nei primi anni della vita e, un po' per volta, crescendo dimenticano per entrare nei territori della ragione e delle capacità logiche. Le terre del pensiero magico hanno caratteristiche particolari: lì, gli animali, gli alberi, i bambini... tutti gli elementi parlano un Esperanto che permette loro di comunicare e comprendersi senza alcuno sforzo. Per questo motivo scrivere fiabe per bimbi molto piccoli richiede una conoscenza un po'particolare; ci vuole qualcuno che ancora ricordi e sappia parlare quell'Esperanto... Abel Wakaam: esploratore, fotografo, reporter, scrittore, conoscitore dell'Africa più selvaggia... forse per la sua esperienza piena di avventura o per aver trascorso tanto tempo a contatto con la Vita Libera, dove è l'uomo ad essere ospite degli animali nei loro territori selvaggi, quell'Esperanto lo ricorda ancora molto bene. Con questa fiaba l'autore dona ai suoi lettori piccini una guida dolcissima, divertente e seria allo stesso tempo, come lo è la natura stessa dei bambini, per affrontare i diversi tipi di viaggio che la loro vita richiederà. E a noi adulti l'incanto di poter tornare per un po' nei territori della nostra infanzia; quelli di cui, pensavamo, di aver smarrito la strada.
"Era mattina e come tutte le mattine Ettore si stava preparando per andare al nido, non lo stesso degli uccellini, ma una casina colorata dove si giocava, si dormiva e si mangiava."
La fiaba narra le avventure di un bambino, Ettore, che per rincorrere il suo cane Bulla, sale su uno scuolabus. L'autista non si accorge di loro e i due amici si ritrovano lontani da casa, in un luogo sconosciuto, dentro un bus che non sanno minimamente come aprire per poter tornare dai genitori. Come nelle fiabe classiche, quelle che parlano ai bambini di tutto ciò che per loro è ancora sconosciuto e quindi può incutere sia paura che meraviglia, sia “sperdutezza” che curiosità... anche Abel Wakaam intesse una trama densa di situazioni emozionanti e potenzialmente pericolose che il piccolo Ettore risolve di volta in volta grazie agli incontri che il suo viaggio gli porta.
" - Gatto... gatto... ci siamo persi. - gli gridò Ettore - Tu sai aprire la porta dello scuolabus per farci scendere? - - Miao... miao... certo che lo so fare, ma ho paura del tuo cane. - "
Ogni animale incontrato da Ettore rappresenta un carattere, un problema da risolvere e l'opportunità di escogitare nuove soluzioni. E in ogni incontro Ettore ha domande da porre perché è molto piccolo e certe cose non le sa proprio. Camillo, il gatto conosce molte risposte ma è Bulla, il cane di Ettore che trova sempre il modo di aggirare le sue ritrosie e farsi aiutare. Così ha inizio il viaggio verso casa. Gatto Camillo decide di mettersi in azione.
" - Se vuoi il mio aiuto, dobbiamo fare un patto. - " " - Sono un bambino e non so nemmeno come è fatto un patto. - " "Il gatto attese che anche Ettore scendesse piano piano dai gradini e poi gli si strusciò tra i piedi: - Posso chiedere ai miei amici, sicuramente qualcuno si ricorderà di quel brutto cane che rincorre ogni cosa che si muove. - " "- Io sono bellissima! - gli ringhiò Bulla - Me lo dice sempre la nostra mamma. - "
In un susseguirsi di divertentissimi “botta e risposta”, nei quali sono contenute molte domande e molte risposte... molte informazioni sul mondo e sui suoi pericoli, Camillo accompagnerà Ettore e Bulla in un grande parco dove vivono tanti dei suoi amici. Qui uno scoiattolo si ricorderà che suo cugino Anacleto... conosce una casetta dove abita un signore gentile che ogni giorno mette sulla porta tre noccioline per tutti gli scoiattoli di passaggio.
L'emozione, lo stupore, la “sperdutezza” la gentilezza, la cura reciproca, L'Amicizia, quella con la A maiuscola, dice gatto Camillo, la capacità di riconoscere i problemi e saper chiedere aiuto... Tutti questi elementi e molto altro ancora sono gli ingredienti di questa fiaba all'antica. Qui non vengono mai instillati insegnamenti moraleggianti. Piuttosto suggerite, attraverso le avventure, i dialoghi negli incontri, le molte diversità di approccio alla vita: le conoscenze necessarie alla crescita, e all'incontro con le capacità salvifiche della fratellanza.
Consiglio molto volentieri questo dolce e divertente libro di Abel Wakaam. Ha un potere rasserenante. Raccontare questa fiaba ai nostri piccoli è un dono per loro ma lo è anche per noi.
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