Appunti rosso magma di Annabella Di Vita.
Trama: Sara è una giornalista freelance con un romanzo in cantiere, un marito sempre in viaggio per lavoro e un figlio adolescente. Mario, suo editore e amico, le commissiona degli articoli su alcuni convegni di vulcanologia che si terranno a Stromboli. Lì conoscerà il vulcanologo Claudio Ribelli, relatore e massimo esperto in campo, con il quale vivrà un coinvolgimento fuori programma. Lo Stromboli con il suo magma rosso fuoco, le sue scintille notturne e l'indimenticabile paesaggio che si estende ai suoi piedi, sarà lo scenario ideale per creare momenti di grande complicità.
Recensione: ho trovato questo romanzo avvincente, oltre che per la storia dei due protagonisti, per l'eleganza della narrazione. Un testo raffinato e impeccabile, ricco di vocaboli e metafore capaci di fare sognare il lettore, descrizioni sensuali e mai volgari. L'incontro con il professore Ribelli reagirà in Sara come un agente chimico, capace di risvegliare, in lei, la voglia di riappropriarsi di antiche emozioni. Non ci sarà spazio per i sensi di colpa. Tra cene e passeggiate per i sentieri selvaggi dell'isola, incamminandosi lungo i fianchi di Iddu, ovvero lo Stromboli, sempre in eruzione, il lettore scoprirà la meraviglia di perdersi in un'isola dove perdersi è impossibile. Il rapporto tra Sara e Claudio, forte e precario allo stesso tempo, verrà svelato poco alla volta tramite appunti che i due scriveranno, ognuno in assenza dell'altro. Leggendolo ho sottolineato ben 29 frasi o paragrafi e, giuro, non mi era mai accaduto con nessun libro.
Eccone un microscopico assaggio
Da "Appunti rosso magma (Storie di donne Vol. 16)" di Annabella Di Vita
“Noi due ci sentiamo forti adesso perché siamo il casino che scompone un ordine imposto. Partecipiamo, fuori concorso, a una gara contro la muffa."
"Tu riesci difficilmente a non desiderarmi. La nostra intesa è necessaria, ormai, come uno sbadiglio lento che dà inizio al nuovo giorno. Ti sfilo gli abiti, così, come sbuccio un mandarino quando ho fame. Sei dissetante perché non interferisci col resto della tavola."
"Faccio interventi di microchirurgia per scomporre e ricomporre gli attimi trascorsi insieme, ma non ne vengo a capo. Sei due esseri in uno. Il mio preferito è quello incandescente e smarrito, il lapillo incoerente che ho sottratto alla cenere della sciara."
"Con te c'era tua moglie che, con impercettibili tocchi, sfiorava la manica della tua giacca per reclamare qualche diritto, quantomeno, sul fresco di lana."
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