Writer Officina - Scrittori Ribelli
Recensione di

Amelia Belloni Sonzogni
È al peggio che non c'è mai fine

È al peggio che non c'è mai fine di Lisabetta Mugnai. Surreali, trucidi, finiti, veri e mezzi veri, ottimisti e lunghi: racconti sull'amore, amori di ogni genere. Per l'altro sesso, per i figli o i genitori, per il proprio animale; amori estivi, nei luoghi di lavoro, corrisposti, infelici...
Sono tanti; ciascun racconto nasconde, e poi rivela, un aspetto sorprendente che spiega il titolo della raccolta: È al peggio che non c'è mai fine. Anche per questa ragione credo sia meglio non riassumere le vicende raccontate, tutte verosimili, nelle quali ci si può riconoscere: tenere e sofferte, palpabili, realistiche pur se surreali quando estremizzano aspetti di una quotidianità sociale e privata che può appartenere a molti.
La penna di Lisabetta Mugnai si intinge sempre in un inchiostro ironico, descrive e racconta con occhio disincantato eppure partecipe, sollecita sempre un sorriso, anche se talvolta amaro, perché si solleva (e solleva) sulle umane brutture, per beffarle, per sopravvivere, per segnalarle in modo che altri le possa evitare; di sicuro regala una lettura piacevolissima che induce a riflettere.

È al peggio che non c'è mai fine in biblioteca
 
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