Cominciò così.
In molti lo credono e, quel che è peggio, lo dicono.
Chi sono io per smentirli?
Avevo tredici anni e le tette a pera, acerbe eppure sfrontate, puntavano verso l'alto occhieggiando dalla scollatura appena accennata, da bambina che non sa di aver superato la soglia dell'adolescenza.
Gli uomini mi guardavano di sottecchi, sorvegliavano la mia crescita, con la stessa golosa bramosia con la quale guardavano le arance o i fichi, in a...
Fuori dalla tela del ragno
Giallo Poliziesco
Elide Ceragioli
Il venerdì era arrivato a passo di lumaca, troppo lentamente perché la fatica degli altri giorni non avesse il tempo di sedimentarsi sulle sue belle spalle.
“Oh, sono proprio stanca!” pensò Gabriella scendendo le scale e avviandosi all'uscita. L'agente di piantone la salutò con una certa deferenza e la seguì con uno sguardo ammirato, che infastidì la giovane ispettrice.
L'aspettava un fine settimana libero dagli impegni e, improvvisamente, ques...
Ossessione verde smeraldo
Giallo Poliziesco
Elide Ceragioli
Miranda Del Monte scese le scale che portavano alla metro con minor baldanza, ma più in fretta del solito.
Era in ritardo. Assurdamente le parve che gli occupanti il vagone la guardassero con disapprovazione. Dirigeva un importante ufficio ed era pagata con soldi pubblici, avrebbe dovuto essere lei a dare il buon esempio. Solitamente lo faceva.
Solitamente stava in piedi, reggendosi ad uno dei sostegni e tenendo stretta la borsa di pelle coi do...
La morte non ha i trampoli
Giallo Poliziesco
Elide Ceragioli
Il maresciallo Amato posò i piedi nudi per terra e rabbrividì al contatto con l'impiantito gelato. La sveglia trillava con insistenza, ma le passò accanto senza toccarla. Si lavò e si vestì, poi si fermò a guardare il suo profilo nel grande specchio vecchio stile. La camicia era tesa sulla pancia e pareva che i bottoni stessero per saltare. Agata sicuramente lo avrebbe rimproverato: “Sei un maresciallo! Datti un tono!”
Gli parve di sentire la su...
Tempus fugit, amico mio
Giallo Mistero
Elide Ceragioli
Oltre la rete.
Mio padre ha aperto la porta di scatto. Spera che mi volti, ma non lo faccio: con me questi trucchi non funzionano.
Sento il suo sguardo sulle mie spalle e percepisco la tensione delle sue braccia e dei pugni stretti. Sorrido, ancora una volta sono io a batterlo.
“È morta” dice, e la sua voce attraversa l'aria come un proiettile e mi raggiunge, eppure non mi ferisce.
“Tua nonna ci ha lasciato. Se vuoi puoi venire a vederla......
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Writer Officina
Dedicato a chi vuole sognare, dedicato
a chi crede in se stesso e vuole incantare
il mondo con le parole. Dedicato ai
ribelli e ai sognatori, dedicato a chi
non si arrende davanti a un rifiuto
e vuole continuare a dipingere la vita
con mille colori. Questo è il
luogo di tutti, un acro di terra sconsacrata,
dove ognuno può coltivare i propri
sogni, affinché si realizzino
e non abbiano padroni. Questo è
il luogo dei folli che vogliono cambiare
il mondo e ci riescono davvero, questa
è l'ultima speranza di chi vuole
nascere mille volte e non morire mai...