Il suono di una sirena svegliò Caterina di soprassalto. Rimase per qualche secondo ferma nel letto, indecisa su quello che doveva fare. Allungò la mano per guardare l'ora sul cellulare e se c'era qualche telefonata persa.
Le 4.57 di notte. Poi si lasciò andare contro il cuscino rilassandosi. Era in pensione, non era più al lavoro.
Sentì che il suono della sirena si stava spegnendo ma le luci continuavano a lampeggiare, osservò il riflesso nell...
Non sai mai chi puoi incontrare
Giallo Poliziesco
Elide Ceragioli
“Com'è corto!”
“Ehi! Guardate come ce l'ha piccolo!”
“Piccolo! Piccolo! Piccolo!”
I bambini gli giravano intorno sbeffeggiandolo, mentre la madre in piedi, altera e fredda come sempre, assisteva indifferente. Chinò la testa e guardò il suo pene rimpicciolirsi fino a scomparire, inghiottito dalle pieghe dello scroto. Lo squillo della sveglia gli riempì le orecchie e lo strappò dal sonno. Aprì gli occhi tremante e in un bagno di sudore. Se ogni ...
Venezia soluzione estrema
Giallo
Giancarlo Bosini
Valutando i fatti.
“Da quando il Mulino è stato occupato, sono certo di essere controllato. In questi giorni ho fatto ricerche, volevo capirne di più sulla morte di Carlo Alberto Mendel e su Furlan. Mi sono recato alla Biblioteca Marciana per consultare i giornali dell'epoca. Ballarin era lì anche lui. È entrato subito dopo di me e ne è uscito quando me ne sono andato. Bejamin, quel ragazzino di cui ti ho parlato, era fuori ad aspettarmi e ha no...
Mele marce per la squadra
Giallo Poliziesco
Elide Ceragioli
Cominciò così.
In molti lo credono e, quel che è peggio, lo dicono.
Chi sono io per smentirli?
Avevo tredici anni e le tette a pera, acerbe eppure sfrontate, puntavano verso l'alto occhieggiando dalla scollatura appena accennata, da bambina che non sa di aver superato la soglia dell'adolescenza.
Gli uomini mi guardavano di sottecchi, sorvegliavano la mia crescita, con la stessa golosa bramosia con la quale guardavano le arance o i fichi, in a...
Fuori dalla tela del ragno
Giallo Poliziesco
Elide Ceragioli
Il venerdì era arrivato a passo di lumaca, troppo lentamente perché la fatica degli altri giorni non avesse il tempo di sedimentarsi sulle sue belle spalle.
“Oh, sono proprio stanca!” pensò Gabriella scendendo le scale e avviandosi all'uscita. L'agente di piantone la salutò con una certa deferenza e la seguì con uno sguardo ammirato, che infastidì la giovane ispettrice.
L'aspettava un fine settimana libero dagli impegni e, improvvisamente, ques...
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Writer Officina
Dedicato a chi vuole sognare, dedicato
a chi crede in se stesso e vuole incantare
il mondo con le parole. Dedicato ai
ribelli e ai sognatori, dedicato a chi
non si arrende davanti a un rifiuto
e vuole continuare a dipingere la vita
con mille colori. Questo è il
luogo di tutti, un acro di terra sconsacrata,
dove ognuno può coltivare i propri
sogni, affinché si realizzino
e non abbiano padroni. Questo è
il luogo dei folli che vogliono cambiare
il mondo e ci riescono davvero, questa
è l'ultima speranza di chi vuole
nascere mille volte e non morire mai...