Come in ogni cosa ci vuole del tempo prima che ci si integri nella nuova realtà, al cambiamento che, seppur non rientri in una vera e propria rivoluzione di vita, comporta sempre un piccolo trauma. Trasferitosi in un paese di poche anime situato in riva al mare è stata per Giovanni una decisione che è maturata pian piano e che alla fine doveva assolutamente concretizzarsi, come in una sorta di rigenerazione psicofisica. Inevitabile quando per anni ci si lascia andare nella solita routine, casa e lavoro e viceversa, pochi svaghi se non inerenti alla sua attività di scrittore, in cui non è facile esimersi nell'organizzare eventi per la presentazione dei suoi libri. Magari da uno scrittore ci si aspetta che conduca una vita mondana e che ami muoversi spostandosi da un capo all'altro del mondo per conoscerne le abitudini e i costumi delle popolazioni del luogo tanto preziosi per il suo lavoro, ma evidentemente Giovanni punta tutto sulla sua fervida immaginazione. Forse è giunto il momento di dare un input e nuove risorse alla sua creatività. La sua nuova residenza ha coinciso con la bella stagione e il periodo in cui si è concesso una pausa di lavoro. D'altronde, a quasi sessant'anni e dopo una produzione di scritti di tutto rispetto, non ha più l'urgenza di dimostrare le sue innate capacità letterarie, come invece era d'obbligo agli inizi della sua carriera. L'appartamento a piano terra che ha preso in affitto, non ha mai pensato di comprarne uno, forse perché immaginava che prima o poi, in vecchiaia, sarebbe diventato un'anima errante, è strutturato su due livelli con annesso un cortile interno e posto macchina. Al primo piano c'è il soggiorno, la cucina e i servizi igienici, mentre al piano superiore c'è la camera da letto e i doppi sevizi. L'appartamento è sufficientemente comodo ma sicuramente più piccolo di quello precedente in cui ci ha abitato per quindici anni, ma non sa spiegarsi il perché all'improvviso abbia sentito il bisogno di avere una persona che l'aiutasse nelle faccende di casa. In verità non ci pensa più di tanto, evitando così di crearsi inutili problemi, in fondo se lo può permettere. L'unico rammarico, se proprio deve essercene uno, e come mai non ci abbia pensato prima. ***
Dopo averle fatto visitare la casa, Giovanni invita la donna, una graziosa cinquantenne dai capelli lunghi di colore castano chiaro che le scendono fin sopra le spalle, ad accomodarsi nel soggiorno. - Le va di bere qualcosa? Un caffè o una bibita? – chiede Giovanni. - Con questo caldo ... vada per la bibita – risponde la donna, sedutasi sulla poltrona. - Un'aranciata va bene? – - Sì. – Giovanni, va in cucina, apre il frigo e prende il contenitore in Tetra Pak con il succo d'arancia; riempie due bicchieri portandoli su un vassoio nel soggiorno. - Grazie, ci voleva proprio – dice la donna, sorseggiando la fresca bevanda. - Sì, sono d'accordo – replica Giovanni, sedutosi sull'altra poltrona. – In effetti fa caldo ... non capisco cosa mi trattiene a non utilizzarlo – l'uomo col telecomando accende il climatizzatore posto in alto sulla parete. – Dovrebbe rinfrescare l'aria. – - Già – osserva la donna. – Posso chiederle come ha avuto il mio numero telefonico? – - Ho espresso al padrone di casa il desiderio di avere una collaboratrice domestica, cosi lui mi ha dato il suo recapito, dicendomi che potevo fidarmi. – - Lo immaginavo. – - Ha già lavorato in questa casa? – - Sì, fino a cinque mesi fa, col precedente inquilino. – - Il padrone di casa di questo non me ne ha accennato nulla. – - Lo credo bene, è già tanto se le ha dato il mio numero telefonico. – - Non conosco i particolari, ma non vorrei crearle problemi. – - No, si figuri, nessuno mi ha costretto a ritornare qui. – - A ritornare sul luogo del delitto ... mi perdoni, a volte il mio sarcasmo è fuori luogo, soprattutto se è rivolto a persone che non conosco bene. – - Be', in qualche modo ci ha azzeccato – afferma la donna. - Ci stiamo incanalando su un sentiero tortuoso, forse è meglio soffermarci esclusivamente sulle cose attinenti al nostro incontro – risponde Giovanni. – Lei è Valeria, giusto? – - Sì, e lei è il signor Giovanni Biagi. – - Già. – Trascorrono attimi di silenzio in cui ci si aspetta altre informazioni o domande di carattere personale. Le attese dell'uomo svaniscono, così decide di tralasciare il superfluo ed ottimizzare invece il tempo disponibile a loro disposizione. - La casa la conosce già; godo ancora di ottima salute e sono perfettamente autonomo, quello che desidero è che di tanto in tanto venga a mettere un po' di ordine qua dentro; per quanto riguarda l'orario, sarà lei a decidere, come le viene più comodo. – - Di tanto in tanto che significa? – gli chiede Valeria. - Be', non conosco i suoi attuali impegni. – - Mi dica solo quando devo venire. – - Non lo so, diciamo un paio d'ore due, tre volte la settimana. – - Un paio d'ore due, tre volte la settimana non è di tanto in tanto. – - Sì, ha ragione, ma se per lei non va bene ... - - Nessun problema; preferisce la mattina o il pomeriggio? – - Su questo faccia lei, potremmo alternare le due fasce orarie. – - Per me va bene. – - Ok. Dobbiamo solo metterci d'accordo sul suo onorario – dice Giovanni. - Non credo che ci metteremo a litigare per questo – risponde con un sorriso la donna. - Già. Naturalmente vivo da solo. – - Sì, questo l'ho capito. – - Da cosa, dal disordine? – - No, è abbastanza in ordine. – - Dal suo sesto senso? – - Forse. – - Già, è tipico di chi fa il suo lavoro, avete fiuto su queste cose. – - Non vorrei che si sentisse in imbarazzo. – - No, stia tranquilla. Non le ho detto ancora di cosa mi occupo ... - - È così importante? – - No, se lei non desidera saperlo. – - Ma se ci tiene proprio a dirmelo. – - Sono uno scrittore. – - Interessante. – - Sì, anche se lo considero un lavoro come un altro e piuttosto stressante sotto l'aspetto mentale; in molti non ci credono, ma è così. – - E questo non le permette di sprecare le sue preziose energie nei lavori di casa. – - In qualche modo è proprio così; l'età scivola lentamente e le forze vitali sono sempre meno. – - Non vorrà trascinarmi in uno stato di tristezza? – - Non ci penso nemmeno, lei non ne ha motivo. – - Ne è sicuro? – - Quanto meno glielo auguro. Ad essere sincero percepisco in lei un invidiale forza di carattere; sa, non è di tutti. – - Non so cosa risponderle; la ringrazio, ma non credo di possedere questa peculiarità. – - La sua è falsa modestia. – - Signor Giovanni, non crede che inavvertitamente abbia invertito i nostri ruoli? – - Di solito non mi sbaglio mai e spero che in questo caso non faccia un'eccezione. – - Non vorrei che la mia umile presenza distogliesse la sua attenzione dalla realtà ... forse è quello che desidera – dice la donna, riuscendo a strappare un simpatico sorriso a Giovanni. ***
Giovanni ha ricevuto dalla donna una buona impressione, lui che in materia di collaboratrici domestiche non ha nessuna esperienza; quello che conta in queste situazioni è affidarsi al proprio intuito. Insomma, il primo approccio deve essere buono, altrimenti è meglio troncare subito. Il fatto che rimanga nei suoi pensieri è di per sé positivo; sì, perché Valeria gli è rimasta impressa nella mente. Sarà per quel modo spigliato di rispondere e di affrontare il suo interlocutore con grande sicurezza, dimostrando di non avere nessun timore reverenziale, chiunque abbia dinanzi, potrebbe trattarsi di uno scrittore di fama internazionale. In questo caso per lo scrittore è opportuno non farsi trovare impreparato, così Giovanni va al supermercato a comprare tutti quei prodotti utili per la pulizia della casa. Mica può permettersi di fare una brutta figura. L'indomani mattina giunge il responso sugli acquisti. ***
- Sì, è quello che ci vuole – dice Valeria, guardando i prodotti nello sgabuzzino. - Sa, fino ad oggi ho provveduto a pulire l'appartamento in cui ho abitato con meno della metà dei prodotti che vede – risponde Giovanni. - È uso comune per gli uomini che abitano da soli. Comunque, immagino che se la cavi bene. – - Nulla di eccezionale, ho sempre fatto il minimo indispensabile. Posso offrirle il caffè? – - Pensavo di prepararglielo io. – - Come preferisce. – Preso il caffè insieme, Valeria inizia a pulire la casa mentre Giovanni sta seduto in poltrona a leggere un libro. Ogni tanto si incrociano lo sguardo, ed è come se ognuno di loro due violasse la privacy dell'altro. Stanno molto attenti che questo continuo osservarsi non crei imbarazzo, ma la tentazione è forte e allora sul viso della donna traspare un velato sorriso, sufficiente da contagiare Giovanni. - Oggi non scrive? – gli chiede la donna, intenta a spolverare con un panno un ripiano di un mobile. - No, dovrei iniziare un altro lavoro, credo che avverrà a giorni – risponde Giovanni, alzando lo sguardo dal libro. - Ha già qualche idea? – - No, al momento no. – - Allora come fa ad essere sicuro che a breve inizierà una nuova storia? – - Bella domanda; diciamo che lo sento, è stato sempre così, a un certo punto ho la forte necessità di scrivere. – - E allora le idee vengono. – - Qualcosa di simile. Lei legge? – - Sì, mi considero una lettrice compulsiva. – - Davvero? – - Le sembra così strano? - - No, mi perdoni, non volevo dire questo, e che al giorno d'oggi la rappresentanza di lettori si va assottigliando. Comunque, mi fa piacere che sia una lettrice compulsiva. – - Lo so cosa vorrebbe chiedermi – dice Valeria, lasciando di stucco Giovanni. – Se ho letto un suo libro. – - Lo ammetto, stavo per chiederglielo – replica l'uomo. – Credo che sia nella natura di uno scrittore ... - - Essere vanitosi? – - Perché no, in fondo lo siamo tutti. – - Già; sì, ho letto alcuni suoi libri – afferma Valeria. Giovanni richiude il libro che stava leggendo e lo poggia sul tavolinetto. - Lei sapeva chi ero, non è così? – chiede l'uomo a Valeria. - Sì, è così – risponde la donna mentre continua a pulire una vetrinetta. - Perché non me l'ha detto subito? – - Non mi sembrava importante e, soprattutto, non attinente al nostro incontro. – - Sì, questo è vero – osserva Giovanni. – Be', a questo punto spero di non averla delusa ... mi riferisco ai miei libri. – - Mi sta chiedendo il mio giudizio? – replica Valeria. - Se ciò le crea imbarazzo, no. – - Il mio giudizio non è rilevante ai fini del suo successo, lei è seguito da milioni di fan che l'adorano. – - E altrettanti che mi detestano, fa parte del gioco e alla fine ci si abitua, sia agli elogi che alle critiche più spietate. – - Mi dispiace aver interrotto la sua lettura – dice con un sorriso birichino la donna. - La distrazione che mi si è presentata non è meno interessante del libro che sto leggendo – risponde con un'aria compiaciuta, Giovanni. ***
Valeria, finite le pulizie, va via confermando di ritornare tra due giorni. La sua imprevedibile personalità ha lasciato il segno a Giovanni, il quale, in cuor suo, non lo ammetterebbe mai, non vede l'ora di rivederla. L'uomo è un amante del mare e non a caso ha scelto di trasferirsi in questo paese bagnato dalle limpide acque, quindi la passeggiata quotidiana è una piacevole abitudine e farla di mattina, considerando che al momento non ha impegni di lavoro, è qualcosa di straordinario. Sulla spiaggia ghiaiosa ci sono poche persone, altre hanno deciso di immergersi nel meraviglioso tappeto azzurro. Lo farà anche Giovanni, ma prima desidera respirare a pieni polmoni godendosi il panorama. S'incammina ancora un po', poi si ferma e poggia lo zainetto per terra, sedendosi accanto. Si distende supino. Assapora un senso di beatitudine che vi si può leggere sul viso; rimarrebbe ore ed ore così, se non fosse che la calura inizia gradualmente ad essere insopportabile. Si erge sul busto mentre si toglie la camicia, rimanendo in boxer, pronto a rinfrescarsi nello splendido mare, quando, ad un tratto, volgendo lo sguardo all'orizzonte scorge una fulgida Dea emergere dalle acque. Si tratta di Valeria, non ha dubbi; indossa un bikini color amaranto che, nonostante non sia più giovanissima, ne esalta il seducente corpo. L'uomo la segue con lo sguardo mentre si distende prona poco distante. Dopo essersi asciugata si gira in posizione supina, prende un libro lì accanto e lo apre nel capitolo lasciato in sospeso, iniziando a leggerlo. - Già, il tuo inseparabile amico – dice tra sé e sé Giovanni, mentre si alza, percorre alcuni metri fino a raggiungere la battigia e si immerge nel cristallino mare.
Salvatore Scalisi
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