Emozioni, rivelazioni e rinascita
Cosa l'autrice vuole dirti. Grazie per essere qui con me a leggere questa raccolta di racconti. Questo romanzo vuole renderti meglio consapevole di dove ti trovi adesso e delle tue emozioni relative ai vari periodi della tua vita. Voglio dare un valore aggiunto a tutti coloro che leggeranno questo libro. Ragazzi e figli che mi leggete, voglio che voi, che state per scegliere il vostro percorso di vita, possiate un domani, magari tra venti o trent'anni, quando penserete a ciò che avete realizzato, essere soddisfatti delle scelte fatte, consapevoli che in quel momento erano le migliori per voi. Tutti i giorni incontrerai persone, all'interno della tua famiglia o fuori, che cercheranno di farti intraprendere la scelta che vorrebbero loro se fossero al tuo posto. Ma loro non sono Te. Solo Tu conosci le tue emozioni, i tuoi desideri, le tue paure, i tuoi timori, le tue difficoltà e solo tu puoi scegliere per la tua vita.
Ai genitori voglio fare i complimenti per il lavoro svolto: sono certa che abbiate dato ai vostri figli i migliori consigli e tutto ciò che in quel momento eravate in grado di donare, in termini emotivi, intellettivi ed economici. Genitore, comprenderai che tuo figlio è e sarà sempre il tuo migliore giudice, il risultato della tua vita. E, ancora prima che tuo figlio nascesse, già sentiva le tue emozioni. Se sei mamma, ha vissuto dentro di te. Ha mangiato ciò che hai mangiato tu. Ha vissuto le tue emozioni, positive e negative. Siete stati la sua guida per diversi anni e, anche se pensavate che vostro figlio non capisse, in realtà comprendeva tutto già dalla più tenera età. Le scelte che avete fatto per vostro figlio le avete fatte anche per voi, pensando che un domani potrà comprendere i vostri sacrifici e le vostre scelte e che vorrà ringraziarvi. Non sempre è e sarà così. Vostro figlio deve prima comprendere che voi avete fatto di tutto affinché potesse vivere una vita migliore della vostra. Voi da genitori siete consapevoli dei pregi e dei difetti dei vostri genitori e cercherete di far rivivere in voi i pregi e anche di evitare gli errori. Involontariamente anche voi farete degli errori e spesso non ve ne renderete conto finché forse un giorno vostro figlio ve lo rinfaccerà o si allontanerà o si comporterà in un modo diverso da quello che vi sareste aspettati. Per esempio, un genitore che ha avuto molte privazioni cercherà di non fare mancare nulla a suo figlio, ma deve stare attento a non esagerare, altrimenti il figlio diventerà viziato. Un adulto che ha vissuto con i genitori sempre presenti e forse a volte un po' soffocanti, cercherà di non opprimere troppo il figlio lasciandolo un po' più libero, come avrebbe voluto essere lui, ma deve anche qui stare attento a non esagerare. Ai futuri genitori voglio dire: donate amore alle vostre creature e quando litigate con la vostra dolce metà chiedetevi: - Come posso trarre vantaggio dagli errori commessi? - - Da cosa è stato determinato questo litigio? - - Che cosa avrei potuto fare di diverso? - - Come posso gestire al meglio questa situazione? - Ricordate, il dialogo in una coppia è importantissimo per il bene dei figli e a volte sono sufficienti un po' più di umiltà e di amore per affrontare anche la peggiore delle situazioni. Un giorno penserai alla tua vita e ti porrai delle domande: Come mai ho scelto quel percorso di studi? Come mai mi sono sposata/o con...? Come mai non mi sono ancora sposata/o? Come mai ho fatto quel corso? Quali vantaggi posso ottenere dal corso che ho scelto? Come mai ho lavorato in quell'azienda? Come mai ho cambiato lavoro? Come mai voglio cambiare lavoro? Sono felice della mia vita? Della mia relazione? Della mia attività? Quali sono i miei pregi? I miei difetti? Quali sono i miei desideri? Quali sono i miei obiettivi? Se dovessi scoprire domani che ho solo tre mesi di vita, che cosa farei? Leggendo queste domande hai stimolato la tua mente, puoi provare a darti delle risposte e migliorare le situazioni che non ti soddisfano. Viviamo la nostra vita una sola volta. Cerchiamo di viverla al meglio dando il migliore beneficio anche a chi vive al nostro fianco. L'insieme delle emozioni positive e negative che vivi ogni giorno è il risultato di ciò che sei. La protagonista si è resa conto che ricorda solo ciò che l'ha fatta divertire o ciò che non l'ha fatta divertire, ma con il tempo ha cercato di riderci su per uscire dal loop di pensieri negativi. In tutte le testimonianze i dettagli precisi della routine sia in fase di studio sia in fase lavorativa sono vaghi e confusi. Questo vuol significare che spesso la nostra mente non ritiene rilevanti alcuni ricordi per il nostro futuro. Tuttavia, quando ho chiesto ad amici e conoscenti qualche consiglio, i ricordi sono riaffiorati in loro e coloro che hanno intrapreso un percorso di crescita interiore sono tutti fieri di essere riusciti a rendere più a colori la loro vita lasciando che tristezza, monotonia e sconforto rimanessero solo un vago ricordo lontano. Riuscirai a raccontare nel dettaglio solo ciò che ti ha emozionato in positivo. Ti ricorderai dei flash degli eventi negativi, ma avrai difficoltà a raccontarli nel dettaglio perché la tua mente cercherà di nasconderli. In ogni caso se vorrai scoprire il perché di determinati tuoi comportamenti e dei tuoi risultati dovrai anzitutto lavorare su te stesso. Tutta la vita dipende dalle scelte che fai ogni giorno. Tu sei il risultato delle tue scelte, dei tuoi pensieri e del cibo che scegli di mangiare. A ciascuno di voi voglio dire una cosa che tutti i testimoni hanno compreso tardi, ma meglio tardi che mai:
Per ogni problema esiste una soluzione,
GLI ANNI DELL'INNOCENZA
Le mie radici In seguito a qualche anno di riflessione, dopo un intenso percorso di crescita personale, ho deciso di scrivere questo libro per permettere ai figli di genitori divorziati, separati e non, ai genitori in separazione e ai giovani studenti di trarre beneficio dalla lettura di esperienze di vita reale. Così potranno guardare la vita da un'altra prospettiva e salire al loro livello superiore. Inizio con il raccontarti di parte delle mie radici. Sembra che ognuno di noi sia il risultato di sette generazioni che l'hanno preceduto e che i nostri comportamenti siano anche una conseguenza di come hanno agito i nostri antenati. Sono entrata nella vita dei nonni materni ventiquattro anni dopo che diventarono genitori per la prima volta con mia madre. Mio padre ha qualche anno in più di mamma e divenne papà pochi anni prima dei trent'anni. I genitori di mia mamma avevano pochi anni di differenza e il nonno aveva cinquantacinque anni quando sono nata io.
Era l'inizio degli anni Ottanta e mio nonno materno ancora lavorava come impiegato presso quella che all'epoca era la principale azienda di telecomunicazioni italiana. Aveva un forte senso di appartenenza all'azienda e un grande rispetto per i superiori, determinati anche dal passato nell'esercito fino al grado di colonnello. Mio nonno, originario dell'Emilia-Romagna, nacque in un paesino di campagna e conobbe la nonna durante il periodo del servizio militare in Piemonte. Si trasferì, comprò casa, ebbe due figli e diventò nonno quando nacqui io. Mia nonna invece nacque in una grande città piemontese e lavorò come impiegata amministrativa presso uno studio assicurativo, fino a quando diventò mamma per la seconda volta quando nacque mio zio, il fratello di mia mamma. Mio nonno amava stare nella tranquillità della natura e, dopo la pensione, si ritirò nel paesino di origine della moglie, nelle Valli Valdesi. Mia nonna era di fede valdese e mio nonno cattolico praticante. Per portare a compimento il loro matrimonio religioso negli anni Cinquanta, dovettero andare entrambi contro la loro tradizione religiosa familiare. Mia nonna era più emancipata di molte donne di quegli anni. Era finita da pochi anni la Seconda Guerra Mondiale. L'esperienza della guerra li aveva segnati e portati a seguire il loro cuore indipendentemente dalle credenze familiari e religiose. Ma mio nonno, da uomo cattolico credente e praticante, avrebbe voluto che i suoi figli diventassero cattolici e studiassero dalle suore. Entrambi i figli di mio nonno sposarono un valdese e i lori figli sono diventati di fede religiosa valdese. Mia mamma ha sposato mio papà, valdese credente e praticante. Lui ha voluto che seguissi la cultura religiosa valdese. Ora, con la conoscenza attuale, penso che in realtà sia stata una volontà di mio nonno paterno. Il bisnonno di mio papà era ligure e sposò una donna valdese che andò a Genova a lavorare nelle famiglie. Quando il nonno di mio papà aveva dieci anni si trasferirono in Piemonte, dopo che aveva conosciuto il Vangelo e aveva fatto come Valdo il colportore per far conoscere la Bibbia alle genti. I colportori erano venditori ambulanti di Bibbie, libri e opuscoli evangelici che giravano nelle piazze dei mercati e nelle strade e sfidavano spesso l'ostilità dell'ambiente alimentata dal clero. Rivestirono un ruolo fondamentale nella diffusione delle denominazioni protestanti in Italia, percorrendo la penisola e preparando il terreno ai pastori e agli evangelisti che avrebbero stabilito le nuove comunità. I valdesi ottennero i pieni diritti civili nel 1848, alla fine dell'Ottocento, anni in cui visse il mio bisnonno. Non c'erano più le persecuzioni ma ancora pochissimi erano i cattolici che conoscevano una religione diversa dalla loro. In realtà anche nel mio percorso formativo e lavorativo pochi avevano chiaro chi fossero i valdesi e perché siano stati perseguitati. Suppongo quindi che mio nonno non avrebbe mai accettato che un suo erede ritornasse a essere della stessa fede religiosa di chi aveva perseguitato i valdesi, che semplicemente chiedevano di ottenere la libertà di culto e di parola.
Sonia Vicino
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