In principio furono i graffiti sulle pareti delle caverne, poi i sumeri compirono una stupefacente opera: inventarono la scrittura. Una vera e propria rivoluzione destinata a essere ricordata nei secoli dei secoli: finalmente gli esseri umani avrebbero potuto comunicare attraverso l'arte della forma scritta. Meraviglioso quanto un Iphone in offerta speciale. Fu in questo clima che, secoli dopo, i nostri cari fratelli antichi romani coniarono il celebre detto verba volant, scripta manent che permise a tutti gli uomini delle epoche a venire di sentirsi letterati da premio Nobel. Servirsi della scrittura per comunicare, ammettiamolo, è stata una grande conquista. Pensate un attimo al caro Dante Alighieri: se non fosse esistita la scrittura, come avrebbe fatto a tramandare ai posteri la sua Divina Commedia? E, di conseguenza, come avrebbe potuto Benigni commentarla in diretta su Rai1? Scrittura non è, però, solo sinonimo di letteratura ma anche d'amore. Anzi di lettere d'amore. Avete presente le lettere d'amore? Quei testi più o meno lunghi, curati nei dettagli, intrisi di sentimento e di profumo alla lavanda che i dolci innamorati attendevano con trepidazione? Ecco, in quel caso se non fosse esistita la scrittura, non ci sarebbe stato l'amore stesso. Avete mai visto due innamorati che, guardandosi negli occhi, esclamano: - Amore mio, i giorni senza te sono come rami invernali privi di foglie - , mentre le dita tremanti spruzzano profumo alla lavanda? Io mai. Siamo seri, è un'immagine fredda e priva di quel pathos che solo la scrittura regala. Un giorno la strada della scrittura incrociò quella della tecnologia. Fu amore a prima vista. Non servì alcuna forma di corteggiamento che fu subito matrimonio in pompa magna e, udite udite, senza suocera. Se non è fortuna questa! Come in ogni matrimonio che si rispetti, da questa unione nacquero dei teneri pargoletti, destinati, proprio come i cari vecchi sumeri, a rivoluzionare il mondo umano. Primogenito fu l'SMS. Il mondo saltò dalla gioia, dal cielo iniziarono a cadere, come gocce di pioggia torrenziale, fantastiche promozioni che permettevano di aggiudicarsi tantissimi SMS al giorno. Una guerra satellitare. Ovunque, in ogni luogo, si udivano musichette e trilli, gli occhi di tutti erano puntati sugli schermi dei telefonini (si chiamavano ancora - telefonini - o, al massimo, - cellulari - tanto per sentirsi fighi alternativi) e le dita spingevano freneticamente sui tasti. Risultato? Ci fu un aumento esponenziale dei casi di tendinite acuta, le case farmaceutiche aumentarono la produzione di antinfiammatori, iniziarono a diffondersi le catene con i dieci anni di sfiga incorporati e, cosa più grave, molti simpatici short messages si persero nell'etere. A proposito, se qualcuno dovesse avvistare un SMS di auguri per uno splendido 2005 è pregato di avvisarmi! Qualche anno dopo la famiglia scrittura – tecnologia si allargò nuovamente. Nacque lui, Facebook il grande. Una bomba in tutti i sensi. Tutti iniziarono a conoscere i fatti di tutti facendo così concorrenza alla redazione del celebre rotocalco Novella2000. L'arte del pettegolezzo divenne un hobby diffusissimo e super trendy. I ghiotti gossip venivano puntualmente comunicati in chat all'amico di turno, il quale, a sua volta, li comunicava a un altro fidato amico di turno, fino a raggiungere il diretto interessato con conseguente partecipazione al programma Forum. La fantasia umana fu messa a dura prova: ogni sera, infatti, occorreva organizzare qualcosa di socialmente stimolante e non è mica semplice trasformarsi in PR! Una pizza, una passeggiata, un giro in macchina, qualunque cosa insomma pur di realizzare decine di fotografie degne di un fotografo professionista. Sì, perché l'anima di facebook non sono tanto le parole quanto le immagini e quindi se il soggetto x è una persona riservata che non ama mostrare pubblicamente la sua gallery, diventa automaticamente uno sfigato privo di vita sociale, degno di rintanarsi in un monastero tra i monti. Nuove abbondanti piogge iniziarono a cadere sulle teste di noi poveri e indifesi cittadini del terzo millennio: i gigabytes sostituirono i tantissimi SMS al giorno e nuovi suoni invasero l'atmosfera. Facebook, la nuova frontiera dell'esistenza. La nostra vita passata ai raggi x e data in pasto alla rete: Spesa time; Uscita time; Cinema time comparvero sugli schermi dei computer e sui display dei cellulari sempre più grandi e sofisticati. La scrittura stessa s'impose come nuovo mezzo di conoscenza: - Ciao, sei davvero una bella ragazza, mi aggiungi? - - Mamma, ho un nuovo amico! Evviva, adesso ho una nuova persona con la quale andare al bar! - In questa sede, onde evitare spiacevoli malintesi, si chiarisce che per bar s'intende la seguente situazione: cinque o sei persone sedute ai tavolini con nella mano destra un bicchiere, il cui contenuto è stato ampiamente fotografato e postato, e nella sinistra il cellulare (o meglio lo smartphone) per poter informare in diretta gli amici. Piccolo consiglio, popolo d'internauti: se un vostro amico è assente da Facebook da qualche ora, iniziate a preoccuparvi e rivolgetevi immediatamente alla redazione di Chi l'ha visto? Fin qui tutto abbastanza - tranquillo - e nella norma, fino a quando, una mattina, una nuova e sconvolgente sorpresa si palesò agli occhi degli accaniti frequentatori del celebre social network. Mi riferisco al tanto temuto visualizzato alle... Come sicuramente sapete, i messaggi privati su Facebook rivestono un'importanza assoluta in situazioni delicate quali abbordaggi e confidenze. Il visualizzato alle... rappresentò la perdita delle certezze di quanti, pur avendo scritto a una determinata persona da ben dodici minuti, non avevano ottenuto risposta. Se ipotesi quali: - È a lavoro - ; - È impegnato - ; - È morto il gatto - sarebbero potute diventare verità universalmente riconosciute, il visualizzato alle... smontava questi tentativi di autoconvinzione come se si fosse trattato dei mattoncini Lego. La verità divenne, pertanto, una sola: il soggetto x non ha VOLUTO rispondere al soggetto y. Lacrime, pugni contro il muro, porte sbattute, crisi di panico e pseudo frecciatine quali - La gente è falsa, chi vuol capire, capisca - furono solo alcune delle tante reazioni che gli addolorati manifestarono nei confronti dei traditori DOC, i quali un tempo avevano ricoperto il prestigioso ruolo di grandi amici 4ever. L'unione scrittura – tecnologia fu nuovamente consolidata grazie alla nascita di un nuovo tenero pargoletto di nome Whatsapp. Tutti noi oggi viviamo in funzione di Whatsapp; la prima parola che i bambini tra qualche anno impareranno a pronunciare non sarà più - papà - ma - Whatsapp - ; persino la Terra gira seguendo l'orbita denominata - Whatsapp - . No, non sto esagerando. Whatsapp è la nuova frontiera della comunicazione, capace di suscitare dipendenza tanto quanto un pacchetto di sigarette e lo dimostra il fatto che per strada basta un suono acuto per far scattare un controllo di massa al proprio smartphone. In tempi di crisi, il prodigioso sistema di messaggistica consente un risparmio incredibile nel momento in cui una romantica storia d'amore raggiunge il capolinea. Addio SMS, i fidanzati adesso si lasciano su Whatsapp attraverso un messaggio vocale, decisamente meno freddo delle scontate parole di commiato, oltre che ricordo perpetuo della suadente voce dell'ormai ex partner. Immaginiamo che una creatura proveniente da un altro pianeta un bel giorno decida di compiere un viaggetto sulla Terra. Cosa si troverebbe davanti agli occhi? Tanti umanoidi con la bocca attaccata al microfono del cellulare intenti a mandare messaggi vocali servendosi del mitico Whatsapp, che almeno, grazie a questa potentissima funzione, preserva le dita dal rischio tendinite. I medici applaudono, entusiasti. Se con Facebook tutti erano stati colpiti dalla sindrome visualizzato alle..., con Whatsapp la sindrome è ancor più grave e deleteria. Bravi, avete colto il nocciolo della questione. È tutta una questione di ultimo accesso alle... Una tragedia, un morbo pericoloso più dell'influenza aviaria, un'entità misteriosa sulla quale i filosofi del nostro tempo si stanno interrogando e alla quale verrà dedicato uno speciale di Superquark. Perché il soggetto x, pur essendosi collegato, non ha contattato il soggetto y? Le risposte a questa domanda sono molteplici e vanno dal vittimismo cosmico: - X mi odia - , - X preferisce altri a me - e - X parla con altre persone, ignorando me - , alle ipotesi più suggestive: - Si è verificata l'apocalisse ed io non ne sono al corrente - oppure - È iniziata la Terza Guerra Mondiale e x è stato chiamato al fronte tramite messaggio vocale - , fino a - X è asociale - , - Io contatto ogni giorno tutti i miei amici whatsappini - e - Io dispenso cuoricini e faccine sorridenti, poiché credo nei rapporti interpersonali - . Scopo di questo libretto è mostrare in maniera ironica – attraverso dodici immaginarie conversazioni su Whatsapp, suddivise per argomenti, con protagonisti personaggi comuni appartenenti a diversi contesti sociali – quanto la nostra esistenza sia sempre più legata al virtuale. Dedicato a quanti non riconoscono queste applicazioni come mezzi di comunicazione e a quanti, invece, non riescono a privarsene, con l'auspicio di regalare un momento di sana evasione da condividere possibilmente attraverso il tradizionale face to face. 3... 2... 1 spegnete i cellulari (forza spingete senza indugi quel pulsante e lasciate che il mondo reale vi avvolga). Buona lettura.
Silvia Devitofrancesco
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