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Autore: Mauribo
Marta
Romanzo Fantasy
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Marta

(Marta).

Erano passati quasi tre anni da quando Marco si era lasciato con la donna che gli aveva lasciato un segno profondo nel cuore.
Un dolore che ancora lo accompagnava, a volte silenzioso, a volte lacerante.
Quando incontrò Marta, sentì un'emozione che non avrebbe mai creduto possibile.
Eppure, nonostante quel primo battito di speranza, era certo che nessun'altra donna avrebbe mai potuto prendere il posto di Gaia.
Si era trasferito a Palermo per lavoro e la sua vita scorreva monotona, piatta, come un fiume senza più corrente.
Non c'era più un vero percorso, solo giornate che si susseguivano senza significato.
Il suo desiderio più grande? Tornare a vivere spensierato, a sorridere di nuovo alla vita.
Almeno, ci stava provando.
Marta aveva 23 anni, una bellezza particolare, di quelle che non passano inosservate, e una voglia incontenibile di conquistare il mondo.
Brillante, decisa, con una lucidità rara per la sua età.
Sapeva esattamente ciò che voleva, e lo stava ottenendo.
Lavorava come assistente del Neuroscienziato Dott. Prof. Vincenzo Carli, prestigioso studioso del sistema nervoso, del cervello e del midollo spinale.
Con una passione straordinaria per il mistero della mente umana, Marta si immergeva nelle sue ricerche con determinazione e curiosità, spinta da una continua sete di conoscenza e un'incredibile visione per il futuro delle neuroscienze.
Si frequentavano da settimane, ma Marco non avrebbe mai immaginato che potesse esserci qualcosa di più di una semplice amicizia da parte sua.
D'altronde, dopo l'ultima esperienza, non sentiva più il desiderio di imbarcarsi in una nuova relazione che non fosse con Gaia.
Il suo cuore, rimasto sospeso, non sapeva più cosa volesse.
Il suo unico desiderio, ora, era semplicemente sorridere alla gente, vivere ogni giorno con il sorriso, senza aspettative, senza legami.
Forse fu proprio per questo che Marco attirò l'attenzione di Marta.
Il suo modo di proporsi, disinteressato e autentico, stimolava una curiosità che Marta non riusciva a ignorare.

(Il bacio)

Era il mese di giugno e quella giornata sembrava fatta apposta per essere vissuta insieme.
Marco e Marta, insieme ad alcuni amici, avevano deciso di trascorrere qualche ora al mare.
Il sole splendeva alto nel cielo, avvolgendo tutto in una luce calda e dorata che rendeva l'aria piacevole e perfetta per stare in compagnia.
La compagnia era leggera e vivace, e Marco sembrava davvero a suo agio.
Tra battute autoironiche e piccoli racconti che lo rendevano sempre più simpatico, riusciva a mantenere il gruppo in allegria.
Ogni suo gesto, ogni parola, sembrava sprigionare un'energia che affascinava.
Nel primo pomeriggio, Marta decise di fare un bagno rinfrescante, mentre Marco, pensieroso, iniziava a prepararsi per rientrare a casa.
Doveva organizzare il viaggio verso Palermo, ma il pensiero di lasciare quel momento spensierato, quella compagnia, gli pesava più di quanto avrebbe voluto ammettere.
Dopo aver salutato gli amici, Marco si avvicinò alla riva per salutare Marta. Ma prima che potesse dire una parola, lei lo chiamò.
“Marco, aspetta!”
Marta emerse dall'acqua, i capelli bagnati che le si appiccicavano al viso, e con un sorriso spontaneo corse verso di lui.
Senza pensarci due volte, saltò sui fianchi di Marco, avvolgendolo in un abbraccio caldo e sincero.
Lo baciò prima sulle guance, con un gesto affettuoso, e poi, quasi come se fosse la cosa più naturale del mondo, lo baciò sulle labbra.
Marco rimase sconvolto.
Non riusciva a capacitarsi di quel gesto, eppure una parte di lui non poteva fare a meno di essere felice.
Marta era una ragazza bellissima, con un fisico che avrebbe fatto girare la testa a chiunque, eppure non riusciva a spiegarsi perché proprio lui fosse l'oggetto della sua attenzione.
"Come mai io?" pensava, mentre il cuore gli batteva più forte.
Il bacio lo aveva messo completamente fuori gioco.
Rimase immobile, incapace di dire una parola.
Il mondo sembrava essere scomparso per un istante, lasciandolo solo con quella sensazione di sorpresa e un'incredibile confusione.
Nel frattempo, Marta lo accompagnò fino alla sua auto.
Prima di separarsi, gli diede un altro bacio sulle labbra, più dolce, ma anche più carico di un significato che Marco non riusciva ancora a comprendere.
“Ci vediamo la prossima settimana?” chiese, con un sorriso che sembrava nascondere un segreto che Marco non riusciva ancora a decifrare.
Il cuore di Marco era spezzato dalla sua precedente storia, e quello che gli era appena accaduto con Marta lo aveva profondamente disorientato.
Da un lato, quella sensazione lo faceva sentire nuovamente vivo, come se un velo di nebbia si stesse sollevando, permettendogli di respirare di nuovo.
Il gesto di Marta, così spontaneo e intenso, lo aveva riportato a un'emozione che aveva quasi dimenticato.
Dall'altra parte, però, il ricordo di Gaia era ancora forte e nitido nel suo cuore, un'ombra che non riusciva a dissipare.
Ogni volta che cercava di aprirsi a qualcosa di nuovo, quella memoria gli stringeva il petto, come un nodo che non riusciva a sciogliere.
Nonostante il bacio, nonostante il sorriso di Marta, un angolo del suo cuore era ancora prigioniero di quel passato che sembrava non volergli dare pace.

(Lo studio della memoria)

Si incontrarono dopo una settimana, e rivedersi sembrò annullare in Marco tre anni di sofferenze, come se il tempo si fosse fermato.
Marta, brillante e affascinante studiosa, cominciò lentamente a conquistare il suo cuore.
Sebbene un'intesa immediata avesse rivelato una reciproca attrazione, c'era qualcosa di enigmatico, di indefinito, che aleggiava attorno alla personalità di Marta, come un mistero che Marco non riusciva a decifrare.
Forti di una grande intesa fisica, il loro rapporto ebbe inizio nell'ombra, senza che nessuno degli amici ne sospettasse nulla.
Marco sentiva crescere un'attrazione irresistibile verso Marta, ma qualcosa lo teneva costantemente in sospeso, come se un segreto stesse per emergere all'improvviso, pronto a sconvolgere tutto.
Lo studio del cervello umano catturava profondamente l'interesse di Marta, che era particolarmente affascinata dalla funzione dell'amigdala, l'area che regola il comportamento sociale e le modalità con cui esprimiamo le emozioni, e dall'ippocampo, il centro della memoria.
Era intrigata dall'idea di poter "intercettare" le emozioni umane, esplorando la possibilità di influenzare la memoria stessa per alleviare le sofferenze che essa può causare.
Era passato un mese dal giorno in cui Marta si era dichiarata a Marco, e il loro rapporto sembrava evolversi verso un consolidamento sentimentale.
Una forte intesa sessuale li legava, ma ogni volta Marco avvertiva una distanza emotiva: le sue percezioni lo portavano a credere che Marta non condividesse le stesse emozioni.
Sembrava che lei stesse fingendo un coinvolgimento che in realtà non provava.
Cercò di non dare peso alle sue sensazioni e ai dubbi che lo assillavano, poiché il sentimento che stava iniziando a provare per Marta lo coinvolgeva profondamente, molto più delle incertezze che lo tormentavano.
L'impegno che Marta dedicava al suo lavoro assorbiva gran parte del tempo che altrimenti avrebbe passato con Marco, costringendola inevitabilmente a sacrificare il loro rapporto.
Marco iniziò a desiderare di più dalla loro relazione, mentre Marta cominciava a sentirsi soffocata da quella crescente mancanza di libertà.
“Marta, non puoi continuare a sacrificare tutto il tuo tempo per il lavoro!” esclamò Marco.
“Capisco che la tua ricerca sia fondamentale per la tua carriera e per il tuo futuro, ma così facendo non posso più essere soddisfatto del nostro rapporto!”
Marta trascorreva la maggior parte della giornata immersa nello studio, sempre accanto al professor Carli, un uomo affascinante e promettente per la sua carriera, per il quale nutriva una stima profonda e un rispetto che andava oltre la sfera professionale.
In realtà, Marta provava una forte attrazione, un sentimento che cercava disperatamente di nascondere.
Per allontanarsi da quella passione incontrollabile, si avvicinava ad altri uomini, sperando che la loro presenza potesse giustificare la distanza che stava cercando di mettere tra sé e quel desiderio che ormai non riusciva più a celare.

Mauribo

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