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Autore: Giulia Fiorini
Alla ricerca del sole
Poesia
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Alla ricerca del sole
Il baratro

Ho paura
Il mondo sta impazzendo
Non so cosa fare
Non c'è un posto in cui scappare
Ma cosa sta succedendo?
Cosa state facendo?
Sono così piccola
In un mondo così grande
Vorrei fare qualcosa
Ma non riesco
Vorrei trovare una soluzione a tutto questo
Ma non ce la faccio
La mia mente non elabora niente
Voglio fare qualcosa
Ma cosa?

Toccare il fondo

Ho tutto dalla vita.
Mi sento sola.
Ho gli occhi talmente gonfi di lacrime
da non vedere più nulla.
Mi sento un peso per gli altri.
Sono stufa.
Mi sento una bambina,
incapace di crescere, non riesco ad imparare.
Non ho voglia di vivere.
Qualunque cosa mi sembra
una montagna insormontabile.
È difficile fare qualunque cosa, anche la più banale.
Attacchi d'ansia per la
scelta di un vestito, di un mobile da mettere in casa o per
chiamare qualcuno al telefono.
Vorrei sparire, vorrei non esistere.
Non ne vedo la fine.
Nessuno mi capisce.
Voglio aiuto.

Bene grazie, e tu?

Ma tu lo vorresti urlare al mondo
che è tutta una grandissima merda.
Tu lo vorresti urlare
che è tutto uno schifo.
Invece l'unica cosa che fai
alla fine
è stare in silenzio.
Dire che va tutto bene.
Anche quando dentro hai una tempesta
anche quando il buio
e l'oscurità ti divora
ti lacera e ti squarta letteralmente.
Ma la gente non vede.
La gente non sente.
Ma la gente non vuole vedere.
La gente non vuole sentire.

Una battaglia comune

Quando realizzi che dentro di te
ci vive un mostro
che lentamente ti sta divorando,
capisci anche di non essere l'unica persona
che sta lottando.
Impari a riconoscere,
semplicemente dagli occhi,
quali sono i guerrieri
che stanno combattendo
la stessa guerra.

Piano piano,
mi spoglio
dell'armatura che indosso.
Scruto fuori,
osservo
ciò che mi sta intorno.
Vedo tante debolezze,
vedo tante insicurezze
mi blocco.
Questo non è un posto sicuro,
ricompongo l'armatura
richiudo il guscio.
Vedrò la luce del sole,
un'altra volta.

Conversazione tra conosciuti

Qui è tutto buio.
Sono sola.
Non ha senso andare avanti.
Sono stufa di soffrire.

Non avere paura.
Tranquilla, ci sono io.
Ricominciamo dalla base, dalle piccole cose.
Vai avanti, un passo alla volta, metti un piede davanti
all'altro.
Non fermarti, non fermarti per nessuna ragione al mondo.

Domande

E ora dimmi,
come tiro fuori tutto questo?
come si toglie questa massa grigia e uniforme?
come lo combatto questo mostro?
come elimino questo dolore?
come si fa a non pensare?
come si distrugge questo demone?
aiutami.
fai smettere questa testa.
fai smettere questo dolore.
fai smettere questo incubo.

Nebbia

Ci sono certe volte
in cui fa così male vivere
ci sono volte
in cui non trovi una ragione per andare avanti
altre volte
in cui non senti nulla
volte
in cui senti il vuoto totale e ti domandi se sei ancora vivo
altre volte
in cui ti domandi che senso ha andare avanti
ci sono volte
in cui ti si annebbia la vista e la mente
ci sono certe volte
in cui ti si annebbia l'anima

Il giorno

Mi capita
di soffermarmi a pensare
a quel giorno di qualche anno fa.
Cosa sarebbe successo,
se non avessi alzato il telefono
per chiedere aiuto?
Non so cosa sia scattato.
Non so cosa mi ha fatto svegliare.
Non so da dove ho tirato fuori il coraggio,
Però so che quel giorno
mi sono scelta,
e mi sono salvata la vita.

2018

Se potessi dare un titolo a questo 2018, lo
intitolerei
“La prima volta”
La mia prima casetta
La prima notte da sola nella casa nuova
La prima spesa
La prima estate nella casa nuova
La prima primavera e il primo autunno nella
casa nuova
La prima volta in Portogallo
La prima lezione di Yoga
La prima Santa Lucia nella casa nuova
Il primo Natale nella casa nuova
Il primo viaggio con mio fratello
La prima volta in autostrada
Le prime pulizie nella casa nuova
La prima serata in discoteca da sola
Il primo cambio di colore dei capelli
Ma soprattutto... la prima bolletta!
E adesso entrerò in un nuovo anno nella mia
casetta, per la prima volta.


Ho assistito alla caduta del mio castello.
Ho visto la mia vita sgretolarsi.
Ho visto un castello fatto di sabbia sparire dopo un'onda.

Avevo il mio castello e mi trovavo sulla cima più alta ad
osservare tutto ciò che avevo intorno.
Poi improvvisamente qualcosa è andato storto.
Hanno cominciato a cadere i primi cocci al suolo, in un
attimo ero caduta a terra e il mio castello era
completamente sgretolato.
Non era rimasto nulla se non polvere.
Così mi sono vista costretta a fare l'unica cosa che potevo
fare: rialzarmi e darmi una ripulita dalla polvere.

Ho iniziato a studiare i terreni e i materiali per costruire il
mio castello, la mia vita.
Sono ancora alle fondamenta, ma ci sto lavorando.
Ho anche avuto l'idea di prendere un buon sistema
d'allarme, giusto per evitare che qualunque tipo di persona
possa entrare nel mio nuovo castello rubando o rompendo
qualsiasi cosa.
Sto pensando di metterci pure qualche trappola prima di
arrivare all'ingresso.
Mi sembra opportuno prendere tutte le precauzioni del
caso.

Non vedo l'ora che arrivi il giorno
in cui il tuo pensiero non mi farà più male.
E il tuo ricordo non mi ferirà più.
Il giorno in cui il tuo nome non mi farà versare più lacrime.
E pentirmi di averti incontrato,
di averti fatto entrare nella mia vita,
di aver condiviso lo stesso letto,
gli stessi sogni,
lo stesso respiro.


Il pianoforte è l'anima

Quando la mia anima è dormiente e il mio cuore
riposante,
non c'è niente da fare,
il suono di un pianoforte li risveglia, una
bufera e un forte vento si abbattono dentro me.
Ed io divento poeta.
Quando la mia anima è in pena e il mio cuore
agitato, non c'è niente da fare,
il suono di un pianoforte li quieta, un bambino
torna a riposare dopo un lungo pianto.
Ed io divento poeta.
Quando la mia mente è affollata, non c'è niente
da fare, il suono di un pianoforte allarga gli spazi.
Ed io respiro.
Ma quando la mia mente è riposata e
tranquilla,
non c'è niente da fare, l'improvviso suono di un
pianoforte,
mi fa sentire a casa.
Ed io sono in pace.
Sei più forte di quanto credi

Per lavorare su se stessi
non servono solo i soldi
e il tempo.
Servono anche le palle.
Soprattutto le palle.
Lavorare su se stessi
significa mettere in discussione
la propria esistenza
e non è da tutti,
bisogna tirare fuori
i coglioni per farlo.

Le canzoni

Prima o poi arriva sempre quella canzone, che ti entra nella
testa e da lì non ci esce.
Non ci esce fino a quando non l'hai sventrata, squartata al
pianoforte.
Fino a quando le sue note non ti sono uscite dal naso e dalle
orecchie.
È lì, che imperterrita ti urla "suona me! Suona me!" senza
darti pace.
A volte passi mesi e mesi nel nulla più totale, annaspando in
cerca di una canzone.
Ma non c'è verso, sono loro che decidono il tutto.
È così che funziona, non sono io che scelgo loro.
Sono loro che scelgono me.



L'amore

Voglio che tu scelga me.
Tutti i giorni.
Tutti i giorni di questa nostra vita.
Voglio che tu scelga me al mattino appena
sveglia.
Voglio che tu scelga me nei momenti difficili.
Voglio che tu scelga me, sempre, in mezzo a
tante.
Non voglio che tu lo faccia per compassione o
routine, voglio che tu lo faccia per amore.
Voglio che tu sia convinto di me, partendo dalla
punta del piede fino all'ultimo capello.
Scegli me quando farò i capricci, quando
sbaglierò, quando sarò la persona peggiore del mondo.
Ma scegli me.
Rimani al mio fianco, sempre.
Non sono una modella.
Non sono la ragazza che tutti vorrebbero.
Sono piuttosto quelli che tutti vorrebbero
evitare.
Ma ti amo. Ti amo. E non voglio che ci sia
nessun'altra persona al mio fianco a parte te.
Scelgo te.
Voglio te.
Ogni giorno di questa nostra vita.

2021

Il mio cockatil 2021 è stato a base di:
un cambio lavoro
un cambio casa
un cambio casa e un cambio città
un cambio casa, un cambio città e un cambio stato.
è stato a base di lacrime di gioia
e di un pò meno gioia.
Di covid
di un lancio con il paracadute
di un intervento
di nuove esperienze
e di nuovi amici.
Ma soprattutto
la base
la più importante
gli amici di sempre.



Grazie

Vorrei ringraziare
chi mi è stato accanto in mezzo a mille alti,
ma soprattutto bassi.

Vorrei ringraziare
chi mi ha dato le risorse e gli strumenti
per affrontare questa terribile bufera.
Vorrei ringraziare me.
Per non aver mollato.
Per aver avuto la forza e il coraggio.
Per essermi fermata in tempo.
Per aver accettato con fatica
quello che stava succedendo.
Per aver riconosciuto
quello che stava succedendo.
Per aver chiesto aiuto.
E per essersi fatta aiutare.

Giulia Fiorini

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Erri De Luca Erri De Luca. Nato a Napoli nel 1950, ha scritto narrativa, teatro, traduzioni, poesia. Il nome, Erri, è la versione italiana di Harry, il nome dello zio. Il suo primo romanzo, “Non ora, non qui”, è stato pubblicato in Italia nel 1989. I suoi libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue. Autodidatta in inglese, francese, swahili, russo, yiddish e ebraico antico, ha tradotto con metodo letterale alcune parti dell’Antico Testamento. Vive nella campagna romana dove ha piantato e continua a piantare alberi. Il suo ultimo libro è "A grandezza naturale", edito da Feltrinelli.
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Lisa Ginzburg Lisa Ginzburg, figlia di Carlo Ginzburg e Anna Rossi-Doria, si è laureata in Filosofia presso la Sapienza di Roma e perfezionata alla Normale di Pisa. Nipote d'arte, tra i suoi lavori come traduttrice emerge L'imperatore Giuliano e l'arte della scrittura di Alexandre Kojève, e Pene d'amor perdute di William Shakespeare. Ha collaborato a giornali e riviste quali "Il Messaggero" e "Domus". Ha curato, con Cesare Garboli È difficile parlare di sé, conversazione a più voci condotta da Marino Sinibaldi. Il suo ultimo libro è Cara pace ed è tra i 12 finalisti del Premio Strega 2021.
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