Il baratro
Ho paura Il mondo sta impazzendo Non so cosa fare Non c'è un posto in cui scappare Ma cosa sta succedendo? Cosa state facendo? Sono così piccola In un mondo così grande Vorrei fare qualcosa Ma non riesco Vorrei trovare una soluzione a tutto questo Ma non ce la faccio La mia mente non elabora niente Voglio fare qualcosa Ma cosa?
Toccare il fondo
Ho tutto dalla vita. Mi sento sola. Ho gli occhi talmente gonfi di lacrime da non vedere più nulla. Mi sento un peso per gli altri. Sono stufa. Mi sento una bambina, incapace di crescere, non riesco ad imparare. Non ho voglia di vivere. Qualunque cosa mi sembra una montagna insormontabile. È difficile fare qualunque cosa, anche la più banale. Attacchi d'ansia per la scelta di un vestito, di un mobile da mettere in casa o per chiamare qualcuno al telefono. Vorrei sparire, vorrei non esistere. Non ne vedo la fine. Nessuno mi capisce. Voglio aiuto.
Bene grazie, e tu?
Ma tu lo vorresti urlare al mondo che è tutta una grandissima merda. Tu lo vorresti urlare che è tutto uno schifo. Invece l'unica cosa che fai alla fine è stare in silenzio. Dire che va tutto bene. Anche quando dentro hai una tempesta anche quando il buio e l'oscurità ti divora ti lacera e ti squarta letteralmente. Ma la gente non vede. La gente non sente. Ma la gente non vuole vedere. La gente non vuole sentire.
Una battaglia comune
Quando realizzi che dentro di te ci vive un mostro che lentamente ti sta divorando, capisci anche di non essere l'unica persona che sta lottando. Impari a riconoscere, semplicemente dagli occhi, quali sono i guerrieri che stanno combattendo la stessa guerra.
Piano piano, mi spoglio dell'armatura che indosso. Scruto fuori, osservo ciò che mi sta intorno. Vedo tante debolezze, vedo tante insicurezze mi blocco. Questo non è un posto sicuro, ricompongo l'armatura richiudo il guscio. Vedrò la luce del sole, un'altra volta.
Conversazione tra conosciuti
Qui è tutto buio. Sono sola. Non ha senso andare avanti. Sono stufa di soffrire.
Non avere paura. Tranquilla, ci sono io. Ricominciamo dalla base, dalle piccole cose. Vai avanti, un passo alla volta, metti un piede davanti all'altro. Non fermarti, non fermarti per nessuna ragione al mondo.
Domande
E ora dimmi, come tiro fuori tutto questo? come si toglie questa massa grigia e uniforme? come lo combatto questo mostro? come elimino questo dolore? come si fa a non pensare? come si distrugge questo demone? aiutami. fai smettere questa testa. fai smettere questo dolore. fai smettere questo incubo.
Nebbia
Ci sono certe volte in cui fa così male vivere ci sono volte in cui non trovi una ragione per andare avanti altre volte in cui non senti nulla volte in cui senti il vuoto totale e ti domandi se sei ancora vivo altre volte in cui ti domandi che senso ha andare avanti ci sono volte in cui ti si annebbia la vista e la mente ci sono certe volte in cui ti si annebbia l'anima
Il giorno
Mi capita di soffermarmi a pensare a quel giorno di qualche anno fa. Cosa sarebbe successo, se non avessi alzato il telefono per chiedere aiuto? Non so cosa sia scattato. Non so cosa mi ha fatto svegliare. Non so da dove ho tirato fuori il coraggio, Però so che quel giorno mi sono scelta, e mi sono salvata la vita.
2018
Se potessi dare un titolo a questo 2018, lo intitolerei “La prima volta” La mia prima casetta La prima notte da sola nella casa nuova La prima spesa La prima estate nella casa nuova La prima primavera e il primo autunno nella casa nuova La prima volta in Portogallo La prima lezione di Yoga La prima Santa Lucia nella casa nuova Il primo Natale nella casa nuova Il primo viaggio con mio fratello La prima volta in autostrada Le prime pulizie nella casa nuova La prima serata in discoteca da sola Il primo cambio di colore dei capelli Ma soprattutto... la prima bolletta! E adesso entrerò in un nuovo anno nella mia casetta, per la prima volta.
Ho assistito alla caduta del mio castello. Ho visto la mia vita sgretolarsi. Ho visto un castello fatto di sabbia sparire dopo un'onda.
Avevo il mio castello e mi trovavo sulla cima più alta ad osservare tutto ciò che avevo intorno. Poi improvvisamente qualcosa è andato storto. Hanno cominciato a cadere i primi cocci al suolo, in un attimo ero caduta a terra e il mio castello era completamente sgretolato. Non era rimasto nulla se non polvere. Così mi sono vista costretta a fare l'unica cosa che potevo fare: rialzarmi e darmi una ripulita dalla polvere.
Ho iniziato a studiare i terreni e i materiali per costruire il mio castello, la mia vita. Sono ancora alle fondamenta, ma ci sto lavorando. Ho anche avuto l'idea di prendere un buon sistema d'allarme, giusto per evitare che qualunque tipo di persona possa entrare nel mio nuovo castello rubando o rompendo qualsiasi cosa. Sto pensando di metterci pure qualche trappola prima di arrivare all'ingresso. Mi sembra opportuno prendere tutte le precauzioni del caso.
Non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui il tuo pensiero non mi farà più male. E il tuo ricordo non mi ferirà più. Il giorno in cui il tuo nome non mi farà versare più lacrime. E pentirmi di averti incontrato, di averti fatto entrare nella mia vita, di aver condiviso lo stesso letto, gli stessi sogni, lo stesso respiro.
Il pianoforte è l'anima
Quando la mia anima è dormiente e il mio cuore riposante, non c'è niente da fare, il suono di un pianoforte li risveglia, una bufera e un forte vento si abbattono dentro me. Ed io divento poeta. Quando la mia anima è in pena e il mio cuore agitato, non c'è niente da fare, il suono di un pianoforte li quieta, un bambino torna a riposare dopo un lungo pianto. Ed io divento poeta. Quando la mia mente è affollata, non c'è niente da fare, il suono di un pianoforte allarga gli spazi. Ed io respiro. Ma quando la mia mente è riposata e tranquilla, non c'è niente da fare, l'improvviso suono di un pianoforte, mi fa sentire a casa. Ed io sono in pace. Sei più forte di quanto credi
Per lavorare su se stessi non servono solo i soldi e il tempo. Servono anche le palle. Soprattutto le palle. Lavorare su se stessi significa mettere in discussione la propria esistenza e non è da tutti, bisogna tirare fuori i coglioni per farlo.
Le canzoni
Prima o poi arriva sempre quella canzone, che ti entra nella testa e da lì non ci esce. Non ci esce fino a quando non l'hai sventrata, squartata al pianoforte. Fino a quando le sue note non ti sono uscite dal naso e dalle orecchie. È lì, che imperterrita ti urla "suona me! Suona me!" senza darti pace. A volte passi mesi e mesi nel nulla più totale, annaspando in cerca di una canzone. Ma non c'è verso, sono loro che decidono il tutto. È così che funziona, non sono io che scelgo loro. Sono loro che scelgono me.
L'amore
Voglio che tu scelga me. Tutti i giorni. Tutti i giorni di questa nostra vita. Voglio che tu scelga me al mattino appena sveglia. Voglio che tu scelga me nei momenti difficili. Voglio che tu scelga me, sempre, in mezzo a tante. Non voglio che tu lo faccia per compassione o routine, voglio che tu lo faccia per amore. Voglio che tu sia convinto di me, partendo dalla punta del piede fino all'ultimo capello. Scegli me quando farò i capricci, quando sbaglierò, quando sarò la persona peggiore del mondo. Ma scegli me. Rimani al mio fianco, sempre. Non sono una modella. Non sono la ragazza che tutti vorrebbero. Sono piuttosto quelli che tutti vorrebbero evitare. Ma ti amo. Ti amo. E non voglio che ci sia nessun'altra persona al mio fianco a parte te. Scelgo te. Voglio te. Ogni giorno di questa nostra vita.
2021
Il mio cockatil 2021 è stato a base di: un cambio lavoro un cambio casa un cambio casa e un cambio città un cambio casa, un cambio città e un cambio stato. è stato a base di lacrime di gioia e di un pò meno gioia. Di covid di un lancio con il paracadute di un intervento di nuove esperienze e di nuovi amici. Ma soprattutto la base la più importante gli amici di sempre.
Grazie
Vorrei ringraziare chi mi è stato accanto in mezzo a mille alti, ma soprattutto bassi.
Vorrei ringraziare chi mi ha dato le risorse e gli strumenti per affrontare questa terribile bufera. Vorrei ringraziare me. Per non aver mollato. Per aver avuto la forza e il coraggio. Per essermi fermata in tempo. Per aver accettato con fatica quello che stava succedendo. Per aver riconosciuto quello che stava succedendo. Per aver chiesto aiuto. E per essersi fatta aiutare.
Giulia Fiorini
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