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Autore: Rosanna Fiorino Vito Vona
Volare come un gabbiano senza ali
Biografia Storie Vere
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Volare come un gabbiano senza ali
Sala di attesa di un ambulatorio medico in un reparto ospedaliero, un giorno qualsiasi, in una città qualsiasi. La porta si apre. Il dottore si congeda dalla paziente che ha appena finito di visitare.
« Ci aggiorniamo tra quindici giorni. Arrivederla.»
Le stringe la mano e la donna si allontana.
Il medico tiene in mano un elenco. Si guarda intorno, fa entrare il paziente successivo.
È un giovane uomo, decisamente magro, che si siede fissando un punto sul pavimento.
Senza quasi parlare, il giovane estrae da uno zaino un plico con diversi esami, referti di TAC, scintigrafie, gastroscopie, colonscopie, ecografie.
La questione deve essere seria, pensa il medico.
Silenzio.
Il dottore osserva dubbioso la documentazione del suo paziente. Legge e rilegge i fogli stampati. È incredulo, qualcosa non torna.
« Signor Vona, ma lei esattamente COSA HA AVUTO?? »
È questo il momento in cui alla perplessità dello specialista si contrappone l'imbarazzo del paziente, che non sa come spiegare con semplici parole quella verità che può apparire incredibile e che fa così male: lui non ha avuto niente, eppure ha subito quattro interventi chirurgici con asportazione di diversi organi e il suo addome, così come la sua vita, ne sono stati letteralmente devastati.
Questa scena non è inventata, anzi si è ripetuta più volte nella realtà e non sono stati soltanto i medici a fare questa domanda a Vito Vona, protagonista della storia che raccontiamo in questo libro, ma anche tante altre diverse categorie di persone: infermieri, operatori di primo soccorso, giornalisti, gente incontrata per caso e tuttora è il quesito che sempre nasce spontaneo in chiunque abbia occasione di avvicinarsi alla sua dolorosa vicenda.
Vito Vona fino a qualche anno fa era un ragazzo come tanti altri, con una vita normale, con i suoi sogni e desideri. Nato e cresciuto in Calabria, a Crotone, lavorava e si dedicava alla sua famiglia con la grinta e la voglia di vivere che erano innate in lui. Giornate che sembravano senza fine, preso com'era dalle tante attività che svolgeva. L'energia non gli mancava mai e il futuro sembrava pieno di speranze. Fino a che a 36 anni, dopo un intervento chirurgico non necessario e mal eseguito, gli è crollato il mondo addosso.
Oggi, se si sfoglia la sua documentazione medica, l'anamnesi che ne risulta è agghiacciante:
« Paziente in gastrectomia totale (gli è stato asportato interamente lo stomaco), con ulteriore asportazione della colecisti, della milza e di alcuni tratti di intestino, [...].
Questo in breve quanto emerge dalle tante pagine della sua personale collezione di cartelle cliniche accumulate negli ultimi sette anni.
Un quadro davvero allucinante, che a occhio (e anche a rigor di logica) potrebbe essere conseguenza soltanto di una patologia di quelle che fanno accapponare la pelle solo a pensarci... Un tumore maligno oppure una qualunque tra le malattie fortemente invalidanti che colpiscono purtroppo molte persone, con effetti cosi catastrofici da averlo costretto a vivere in una situazione molto complicata sotto tanti aspetti e ad aver bisogno della sedia a rotelle per muoversi all'età di 43 anni.
Fa molto male invece, avvicinarsi alla realtà dei fatti di questa vicenda. Perché la realtà è che quanto è accaduto non è scaturito da una malattia insorta all'improvviso, ma è stato causato da un gravissimo episodio di malasanità che lo ha rovinato per sempre.
Vito, infatti, assolutamente ignaro del passo che sta per compiere e che segnerà per sempre la sua vita, nell'estate del 2016 in seguito all'insorgenza di disturbi di digestione e dolori addominali, si presenta al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. Da questo episodio che sembra essere di ordinaria amministrazione, avrà inizio il suo calvario senza fine.
Partendo da quello che - almeno in apparenza – è ritenuto inevitabile dal professore cui si è affidato, ovvero un intervento chirurgico, quasi incredibilmente prenderà il via un inarrestabile vortice che lo travolgerà con un terribile susseguirsi di problemi e complicazioni che non hanno mai fine e che lo porteranno a entrare in sala operatoria per ben quattro volte, sperimentando sofferenze senza fine. Non solo, a oggi sarebbe necessario un nuovo intervento, per scongiurare il rischio di un'occlusione intestinale totale, ma purtroppo questo non è più possibile, non ci sono i margini per garantire la sua sopravvivenza.
Considerati i limitatissimi margini di azione, perfino i chirurghi più esperti si mantengono molto cauti davanti a una situazione così complicata: Vito entrerà di nuovo in sala operatoria per un quinto intervento soltanto nella malaugurata ipotesi in cui si dovesse presentare un'emergenza da codice rosso.
Dunque questa è la narrazione di un vero e proprio dramma che ha fortemente compromesso la vita di un uomo che non aveva nulla di così serio, e che mai avrebbe potuto immaginare di trovarsi a vivere con pesantissime limitazioni fisiche.
« Questo  - ha detto una volta Vito in un'intervista - è l'incubo che ti sveglia tutto sudato in piena notte, con il fiatone.» Solo che, a differenza dei brutti sogni, da questo incubo è impossibile svegliarsi, perché adesso questa è la sua vita e purtroppo non ne ha un'altra di riserva.
Perché, viene da chiedersi leggendo la sua storia. Perché un destino così tragico? Perché così tanta sofferenza doveva rovesciarsi su di lui e sulla sua famiglia?
Ci sono eventi che non hanno una spiegazione e quindi queste domande potrebbero essere poste all'infinito. Un destino già scritto? Un percorso segnato? Semplice sfortuna?
Probabilmente non lo sapremo mai, ma una cosa è certa: c'è anche altro nella sua drammatica esperienza ed è qualcosa che colpisce nel profondo. Oltre alla vera e propria tragedia di quanto ha vissuto e continua a vivere (e sono sofferenze quotidiane senza fine), ciò che rende la sua storia così particolare, è il modo con cui è riuscito ad affrontare questo terribile evento che ha colpito lui e la sua famiglia.
Un vissuto di questo tipo potrebbe portare chiunque alla follia, alla rabbia, al desiderio di distruzione e così infatti è stato nel periodo che è seguito ai primi interventi chirurgici. Ma poi le cose sono cambiate. Vito ha saputo lavorare molto su se stesso, accostandosi sempre di più alla fede cattolica, seguendo il cammino neocatecumenale, deponendo la bandiera della rabbia e trasformandola in accoglienza e amore.
Oggi la sua pagina Facebook è seguita da oltre settemila persone che lo sostengono e tifano per lui abbracciandolo idealmente in ogni suo momento difficile.
La sua storia, soprattutto alla luce della metamorfosi che ha subito la sua anima, merita di essere raccontata: il suo esempio può essere di aiuto a chi si trova in situazioni simili, a chi si sente in estrema difficoltà e pensa di non poter trovare la forza per farcela. E potrebbe essere di esempio per chi dovrà subire un intervento chirurgico, per comprendere che bisogna essere sicuri di affidarsi alle mani giuste, prima di ritrovarsi con danni irreparabili come è accaduto a lui.
In questo libro, dunque, ripercorriamo il suo tormentato percorso, scoprendo che, attraverso il dolore, il sacrificio e il dono di se stesso che Vito fa agli altri raccontandosi a cuore aperto e regalandoci riflessioni molto profonde, affiora un'incredibile luce che illumina anche il nostro cammino e che ci porta a comprendere che con la vita abbiamo ricevuto da Dio un dono molto prezioso, ma troppo spesso non ci accorgiamo che la stiamo vivendo nel modo sbagliato.
Quando sarete giunti all'ultima pagina, chiudete il libro ma non dimenticatelo. Lasciatelo sul comodino e fate in modo che la storia di Vito, anche se molto dolorosa, rimanga con voi e che la sua sofferenza, che si trasforma ogni giorno in amore per la sua famiglia e testimonianza di fede, possa mettere radici nel vostro cuore, aprendo le porte alla speranza e alla riflessione.

Rosanna Fiorino Vito Vona

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