Questo libro di poesie con cui Francesca si presenta ai lettori sono un'esplosione di emozioni e di immagini poetiche che toccano il cuore. È un percorso tra la natura, la vita, l'amore, e i luoghi del vissuto quotidiano che suscitano nel lettore rispondenze, affinità di pensiero, e un invito a riscoprire i più profondi sentimenti dell'animo umano che solo la poesia può risvegliare anche nel lettore ormai più smaliziato.
La storia
Fra gli scaffali impolverati di una biblioteca si nasconde, fra le vecchie e pazienti pagine di un libro si addormenta, fra i gradini consumati del tempo si giustifica, del magnifico colore di fresie e girasoli in un campo assolato e solitario si traveste: dal primo vagito di un neonato all'ansante respiro di un vecchio inizia e finisce di vivere. Fra i ciottoli di un antico borgo cittadino fino alle fresche e giovani ghiaie di una spiaggia ripercorre il tenero e timoroso passo di un bambino. Il galoppo di un cavallo stanco ma felice, il fedele sguardo di un cane che vive delle tue carezze e sorge nella luce dell' alba, ritirandosi infine nelle fioche ed emozionanti promesse di un tramonto. Respira in noi, accompagna la nostra ombra, ci sussurra i peccati della nostra coscienza, ma ci prende per mano, facendoci danzare l'infinito valzer della storia della vita.
Diario
Paziente e placido librino, non leggermi le tue emozioni, non svelarmi i tuoi pensieri, non raccontarmi di ieri: sono io che scrivo sulle orme del tuo cuore e imprimo importanti parole sulle tue pagine bianche che diventeranno timide di emozione come il rossore di un sole appena tramontato. Regalami la fiducia di una speranza, affidami con amore la chiave del tuo piccolo lucchetto così la getterò in mare e viaggiando per gli infiniti oceani del mondo, essa farà ritorno in un minuscolo angolo del mio sogno.
Respiro di vita
In quella morbida e galleggiante sacca ti culli sicuro come in un'amaca, muovi il tuo ancora inconcepibile corpicino che diventerà un fiore di bambino. Se lei si emoziona a sentir scalpitare i tuoi abbozzati piedini, chissà cosa accadrà quando emetterai dei preziosi gridolini; il suo cuore batterà nei tuoi sorrisi, la sua vita sarà vita solo al fianco dei passi della tua felicità infinita. Sarai il piccolo fagottino dentro la sua pancia a cui cantare una dolce ninna nanna, poi diventerai la preoccupazione della sua ansia, da grande fra un silenzio di sacrifici e urla di gioia sarai una strada da percorrere in salita, ma prima di tutto resterai per sempre il respiro della vita.
Il quadro
Ti guardo ed i miei occhi vanno oltre i precisi confini della tua cornice, corro spensierata fra l'oro giallo dei covoni di quel fienile: sulle curve irregolari di emozionanti prati raggiungo l'infinita passione di girasoli ambrati. Teneri botton d'oro si nascondono dietro i fiori di rosmarino per farmi giocare a nascondino e mi ritrovo di fronte ad un secolare pino che con la sua odorosa e fresca chioma esclama, pregandomi: - Riposa! - . Addormentandomi sotto la sua cara protezione, mi risveglio a casa mia in tua dolce compagnia: o fedele e paziente cornice pia mi hai fatto rivivere la tua struggente fantasia, ma ritorna ogni volta che desideri a raccontarmi il tuo segreto e farò tesoro di quel quadro appeso.
Rapita da un sogno di mezzo agosto
Rimanevo sospesa nel vento che soffiava un'aria offesa, lì sul lastrico arroventato dall'arsura osservavo curiosa la mia pelle diventar scura; sentivo fra la morbidezza dei mori ricci la timida e lieve voce dei loro capricci e abbracciando intensamente la voglia di un sorriso pensavo fervidamente a quando avrei ritrovato tra le dolci sfumature del crepuscolo i contorni del paradiso. Nel crepitio dei rami sugli alberi rimembravo ardentemente lo scoppiettare allegro e accogliente del fuoco nel camino in un pieno giorno di freddo assassino, ma ora sono qui a volteggiare fra le arcaiche parole della natura senza averne alcuna paura. Si sprigiona dall'oasi di un lontano miraggio un'immensa emozione che si aggira fra i meandri del cuore e placa la sua inquieta ispirazione trovandomi basita nell'essere stata rapita da questo splendido e sconosciuto posto in un folle sogno di mezzo agosto.
Gli occhi del passato
Sulle dolci e scoscese colline dei ricordi ci avvolgiamo e navighiamo in mari profondi; ci accorgiamo di essere vagati fra le indescrivibili ed impervie rocce di sentieri nascosti e sconosciuti nati in mezzo a parole sussurrate e rubate da affascinanti abusi. Alle labbra inconsapevoli delle emozioni del cuore abbiamo sospirato tenere nostalgie di un segreto amore. Se volgiamo lo sguardo oltre l'accenno di un sorriso e tendiamo la mano verso la tiepida corolla di un fiordaliso possiamo raggiungere la silenziosa pace di un prato appena fiorito: lasciandoci alle spalle una landa desolata correndo alla ricerca della terra di mezzo tanto sognata, ma ricordiamoci sempre di ciò che è stato sapendolo leggere con gli occhi del passato.
Primavera
Tu mi svegli, mi colori, mi accarezzi con i tuoi odori, sei la stagione che non cessa mai nei nostri cuori. Sei il mio mondo senza confini, sei lo specchio del mio cuore e della mia anima. Sei quello che non ho mai neppure immaginato potessi essere, sei l'angelo che ha rubato il mio bene, sei la stella più grande del cielo, sei la spilla che ha colpito il mio cuore. E il mio pensiero sarà ovunque, viaggerà senza lamentarsi, prigioniero del tuo incantesimo, volerà con gli occhi dell'amore, e tu solo sarai il senso della vita eterna, che anche se sparirà, non cesserà mai di esistere, nel ricordo di una tanto aspettata primavera.
Margherita
O dolce damigella danzando fai frusciare piano la tua gonnella fermata da un soffice bottoncino giallo canarino, ogni tuo bianco petalo è un tenero segreto da sfogliare uno alla volta in attesa di una risposta. Dimmi cosa c'è di male se credo nella tua previsione per dare speranza al mio cuore, regalami la purezza del tuo fiore che la natura ti ha donato con tanto amore e della tua semplicità fanne un'incancellabile verità. Con il tuo sottile stelo fai un onorevole inchino alla radura e aspetta che una venere scenda dalla pianura per sussurrare dolcemente alla tua corolla di portarti con sé per tutta la vita e di chiamarsi margherita.
Notte di San Lorenzo
Sulla via alberata una dolce fanciulla si incammina turbata, con lo sguardo preoccupato pensa al suo tormentato passato, ma passeggiando fra le comete il suo umore si trasforma con l'intenso mutar dell'argenteo bagliore nella quiete. Fra gli argini del sentiero baciati dalla luna ella osserva come il cielo si addormenta, mentre la purezza della sua veste danza in mezzo alla foce del fiume solerte; sente la lieve carezza frizzantina della sera e intanto si siede leggiadra su una panchina della riviera, abbracciando con la forza del pensiero l'anima di quel sogno terreno ...ma se ascolta attentamente può far volare il cuore fin lassù in cima alle stelle e con un sospiro profondo esaudire un desiderio, facendolo diventare il respiro di un amore vero.
Piombino
Sul borgo di quel promontorio tira forte un maestrale perentorio; in difesa del popolo cittadino si erge un antico forte chiamato Rivellino e il segreto per aprire il suo coraggioso e grande cuore è un'arcaica e profana porta dal nome Torrione. In quelle viuzze arriva il profumo del salmastro dolce-amaro, mentre le onde si infrangono agitate sulla riva di pietre argentate; si staglia fiera e superba la piazza più caratteristica e bella: fra le scoscese ed alte mura è abituale passeggiare e ammirare dalle bianche panchine rifinite di mattoni caldi e arancioni un familiare panorama di dolci e vive emozioni, le quali narrate dagli scogli giungono fino all'orecchio indiscreto di quel vigile e solitario faro acceso. Fra le case sparse nell'indimenticabile centro storico si ode il vivido e sonoro sciacquettare delle Fonti di Marina, dove - le serpi in amore - dissetano la loro infinita passione. Piccola cittadina hai insignito il tuo onore di una medaglia al valore per la meritata e tanto desiderata Liberazione: il tuo nobile stemma vanta il tuo impavido cuore di guerriero, raffigurando con un fortilizio e tre alte torri un maestoso maniero. Due ramoscelli intrecciati di quercia e di alloro sono uniti da una corona d‘oro, potere di un importante principato che per lungo tempo ti ha governato. Fra i merli delle torri porta alta la sua fede segreta la sagoma di una piccola chiesa, la quale simbolo della città protegge la tua incolumità. Quel dorato scoglio lambito da quell'onda turchese che con il suo portamento regale non rinnega la sua identità di vera città di mare e quando il cielo è limpido ed il sole sorride di un'incantata luce, dallo schiudersi della tua mano lo sguardo scopre l'Arcipelago Toscano. Fedele cittadina fai vestire di medievale gloria la tua sfilata storica e conservi infiniti ricordi di quando eri uno spensierato bambino, portando ancora con te il patriottico nome di Piombino.
Francesca Ghiribelli
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