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Autore: Laura Schellino
La Profezia
Fantasy
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La Profezia
I tre compagni tornarono al porticciolo, dove trovarono un gruppo di Aedi seduti, mentre suonavano le loro chitarre. La melodia risuonava nell'aria, unendosi allo scrosciare delle onde sulle barriere del porto. Il suono suggeriva pace ed una certa malinconia ai compagni, che ora iniziavano a sentirsi disturbati dagli eventi degli ultimi giorni. Mentre salivano sulla nave, salutarono con un cenno della mano gli Aedi, che risposero con un sorriso. Sul ponte un marinaio indicò un passaggio che conduceva al piano inferiore. Giunsero quindi dentro ad una grande stanza con molti tavoli, ai quali diverse persone erano sedute cenando, mentre altri servivano. In fondo alla stanza una di queste si alzò e venne loro incontro. Portava pantaloni tenuti su da una cintura, dalla quale una grande camicia straripava abbondantemente. Un lungo coltello, inserito su un lato della cinta, si appoggiava al suo fianco. L'unica caratteristica che la differenziava da un uomo erano i suoi lunghi capelli scuri che fluttuavano sulle spalle, ma quando si avvicinò, il suo corpo robusto incominciò a mostrare curve femminili. Camminava decisa, mostrando una forte personalità ed una forza interiore non indifferente. Tutti i presenti non riuscivano a distogliere l'attenzione da questa donna, la quale sembrava averli stregati tutti. I suoi grandi occhi scuri erano illuminati dalle luci artificiali della stanza ed il suo sguardo sembrava penetrare attraverso le cose. Telor e Geor rimasero immobili senza parole, ammaliati dalla sua presenza. “Benvenuti, ospiti miei!” Disse accennando un inchino. “Io sono Kleyla. Lieta di conoscervi!” “Io... Io sono Telor e questo è il mio compagno Geor, il Saggio.” Disse Telor come se risvegliatosi da un sogno. “E con noi c'è...” La Divinatrice si fece avanti e con un sorriso esclamò: “Sono lieta di conoscerti. Tuo padre mi ha parlato molto di te.”
“Vi prego di unirvi al mio tavolo per cena, così potremmo parlare di alcune questioni urgenti, mentre ceniamo.”
Allora il gruppo si sedette al tavolo, che era stato preparato con carni fredde, frutta e vino. “Uno dei nostri marinai mi ha riferito che oggi cercavate una vostra compagna. Siete riusciti a trovarla?” Kleyla chiese subito.
“No, mi dispiace dire che ci ha lasciati senza informarci su dove sarebbe andata.” Rispose la Divinatrice. “Un tale comportamento è molto inusuale per lei... Vedi, lei è la mia assistente e viaggia da sola solo per cercare ingredienti, che servono per i nostri esperimenti. Sappiamo che oggi non è riuscita a trovare quello che cercava dai mercanti, ma siamo comunque sorpresi della sua partenza improvvisa. Domani vorremmo partire di prima mattina per rientrare al Tempio e verificare che lei sia arrivata.”
“Certamente, ma prima dovete assaporare la vostra cena e riposarvi. Sono appena tornata da un lungo viaggio nel Vasto Oceano e non vedo l'ora di arrivare a Huma per poi rientrare alla Foresta Magica e rivedere la mia terra.” Kleyla si pronunciò con un tono di nostalgia nella voce, pensando ai suoi cari, il padre Hugo e la madre Georgia. Non vedeva i suoi genitori da circa due anni comunicando con loro solo attraverso messaggeri.
“Tuo padre ci ha parlato della tua avventura; lui pensa che tu sia stata in luoghi a noi totalmente sconosciuti. Che cosa ci puoi raccontare?” Chiese Geor con curiosità.
“Ho attraversato il Vasto Oceano e raggiunto nuove terre, che si estendono per molte miglia dall'altra parte del mondo. Lì ho incontrato popolazioni, che assomigliano a quella degli Orchi, ma, diversamente da questi, si sono dimostrati molto ospitali e curiosi di conoscerci. Li ho interrogati sui loro simili, ma sembravano non essere a conoscenza della loro esistenza. Non abbiamo avuto abbastanza tempo per esplorare oltre nell'entroterra, quindi non saprei se esistano altri tipi di popolazioni in quelle terre. Ho comunque raccolto esemplari di piante e fiori, che ho portato con me e che vi consegnerò per analizzarli.”
“La tua storia è molto interessante. Ti ringrazio per aver condiviso queste informazioni con noi.” La Divinatrice si sentì eccitata dalle scoperte fatte dal gruppo di Kleyla, desiderando di rientrare al più presto al Tempio per analizzare i campioni.
La sera passò velocemente ed il gruppo riuscì a mettere da parte le proprie preoccupazioni per alcune ore, grazie alla compagnia della loro nuova amica. Nonostante ciò, dopo la cena, la Divinatrice si alzò improvvisamente scusandosi e spiegando che era arrivata l'ora di rientrare alla taverna per riposarsi per qualche ora prima di ripartire. I compagni ringraziarono Kleyla per la sua ospitalità e si diressero alla taverna, accordandosi sull'ora della partenza per il giorno a venire.

Quella notte la Divinatrice dormì profondamente, stancata dagli eventi della giornata. Fece pochi sogni basati sui ricordi del tempo passato alla taverna con Elias. I fantasmi del suo passato sembravano vagare per la stanza, ma la felicità dei sogni al risveglio si trasformò in profonda malinconia. Quando aprì gli occhi sentì la presenza del giovane Elias, che le dava il bacio del buongiorno e la incitava a vestirsi per andare a passeggiare sul lungomare. Quando la Divinatrice incominciò finalmente a svegliarsi, la dolce sensazione suscitata dai sogni fu presto rimpiazzata dai ricordi della giornata precedente. Si vestì velocemente e si unì al gruppo che la attendeva al piano di sotto, tutti, inclusa Kleyla, già pronti per partire.
A cavallo il gruppo viaggiò senza pause, cercando di percorrere più strada possibile. Dopo alcune ore, scorsero una figura in lontananza sul suo cavallo. Come l'uomo si avvicinò, lo riconobbero. “Quello è Louis, ne sono certo!” Urlò Telor. “Gli andrò incontro.” Detto ciò, Telor accelerò per avvinarsi all'anziano giardiniere. “Che cosa fai qui, Louis?” Chiese Telor.
È successa una cosa terribile, Signore! Dovete rientrare al Tempio immediatamente!” Louis esclamò con voce tremante, mentre gli altri li raggiungevano. “Mastro Hull è stato ferito!”
“Calmati, Louis!” Esclamò la Divinatrice “Per favore, raccontaci tutto dal principio.”
“Non posso...” Disse l'uomo accorgendosi della presenza di Kleyla. “Ho promesso di non parlare di quello che è accaduto davanti a sconosciuti.”
“Non ti preoccupare di Kleyla. Si trasferirà al Tempio con noi, quindi puoi fidarti di lei, fa parte del nostro gruppo.”
“Se mi dice questo, Divinatrice... Allora, due notti fa, il Tempio fu attaccato e Mastro Hull fu ferito... Anzi è peggio di una ferita... Ha perso la vista!”
Sentendo queste parole, la Divinatrice si sentì svenire e quasi cadde dal suo cavallo; la sua paura più grossa si era materializzata, facendola sentire completamente responsabile degli accaduti. Geor, accorgendosi di cosa stava succedendo, l'afferrò per il braccio ed urlò: “Forza, cosa stiamo aspettando? Torniamo subito al Tempio!”
Il gruppo cavalcò il più velocemente possibile senza fermarsi neanche per una breve pausa, finché non raggiunsero Huma. Quando arrivarono al Tempio, fecero fatica ad aprire il portone d'ingresso. Un incantesimo impediva a visitatori indesiderati di entrare, ma non ai residenti.
“Che strano!” La Divinatrice esclamò. “Dovrò recitare un nuovo incantesimo per permetterci di varcare la soglia.” Bisbigliò alcune parole ed all'improvviso la porta si aprì. Il gruppo entrò per cercare Hull. “Sono qui!” Hull rispose, dal cortile dove sedeva esattamente nello stesso posto in cui Louis lo aveva lasciato.
“Che cosa ti è successo, amico mio?” La Divinatrice chiese ad Hull, sedendosi sulla stessa panchina. Gli prese la mano tenendola stretta, mentre una lacrima appariva sul suo volto.
“Avevi ragione, sai. Sono stato uno sciocco! Il tuo sogno si è avverato, come sempre. I licantropi mi hanno attaccato e, mentre rubavano qualcosa dal Tempio, presero anche la mia vista. Dov'è Loona? Devo parlarle subito!”
“Non è qui, mi dispiace. Se n'è andata mentre eravamo sulla nave dei mercanti, senza alcun preavviso.” Rispose Telor.
“Non ne sono sorpreso!” Hull esclamò realizzando che cosa era veramente accaduto.

Laura Schellino

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