“It's my life. And it's now or never. I ain't gonna live forever. I just want to live while i'm alive.” Le casse dello stereo sparano Jon Bon Jovi a tutto volume mentre la Renault Kangoo sfreccia nella notte per le strade di Milano, in direzione di Rogoredo. È la giusta colonna sonora per la conclusione di una serata indimenticabile per i due amici a bordo dell'auto, ritrovatisi per la prima volta dopo tanti anni. L'alcol è scorso a fiumi nei loro bicchieri, mentre loro ridevano e ricordavano le loro avventure di gioventù. Durante il viaggio di ritorno verso casa spunta fuori anche una boccettina di coca e una striscia bianca viene inalata direttamente dal dorso della mano, mentre l'auto continua a correre. Sarebbe stato bello se quella serata non fosse arrivata mai al termine. Invece sono ormai sulla via del ritorno. Il Kangoo inizia a invadere la carreggiata opposta ma i due amici se ne accorgono solo quando sono abbagliati dai fari di un'utilitaria che sopraggiunge in senso contrario, con tre persone a bordo. È troppo tardi per riprendere il controllo dell'auto e anche solo per frenare. Il Kangoo si scontra frontalmente con l'utilitaria, colpendola nella parte anteriore destra e inizia a ruotare vorticosamente, mentre l'altra auto si ribalta e prende fuoco. Nessuno si muove nell'auto in fiamme. Non c'è niente da fare per le tre persone là dentro. Passa un po' di tempo prima che si comincino a sentire le sirene dei vigili del fuoco, delle autoambulanze e della polizia. Mentre il suono di quelle sirene si fa più vicino, uno dei due amici apre la portiera del Kangoo e si dà alla fuga, correndo per le vie di Milano. L'altro esce dall'abitacolo e resta lì a guardare l'amico che lo abbandona in mezzo a quell'inferno.(......) “Salve Avvocato, lei ovviamente non è a conoscenza di chi sono io. Sono stato costretto a lasciarle questo messaggio in segreteria, visto che non risponde mai a nessuna chiamata fatta da un numero sconosciuto. Oggi guardi il telegiornale, sentirà parlare di un tremendo omicidio effettuato nella notte: il ritrovamento di un cadavere scuoiato e lasciato in una piazza nei pressi del Duomo di Milano. Le sto facendo un'offerta che non potrà rifiutare: voglio che lei mi segua durante il mio percorso, voglio che lei mi assista in tutto, affinché quando mi prenderanno, lei saprà già come comportarsi. Sarà certamente ripagato dalla notorietà che le sarà data e dagli incassi che farà con un ipotetico libro che potrà scrivere su di me, le garantisco l'esclusiva. Più avanti avrà mie notizie. Memorizzi il mio numero di telefono e la prossima volta risponda; le conviene, mi creda." (.....) Mi immetto nel traffico per andare in ufficio. Come al solito lascio lì l'auto e, recuperati toga e fascicoli, vado in tribunale a piedi. Lungo il tragitto ascolto i messaggi sulla segreteria telefonica. I primi due sono di amici che mi avevano cercato ieri sera, mentre eravamo a teatro e non avevo risposto. Il terzo viene da un numero sconosciuto. Lo ascolto e la voce che sento mi fa venire un brivido. Salve Avvocato, lei ovviamente non è a conoscenza di chi sono io...Sembra la voce di un ragazzo, ma non mi sembra di conoscerlo. Comunque è ovvio che non rispondo ai numeri sconosciuti, amico...Oggi guardi il telegiornale, sentirà parlare di un tremendo omicidio effettuato nella notte. Il ritrovamento di un cadavere scuoiato...È uno scherzo? È il primo pensiero che mi viene in mente, ma che cazzo di scherzo è? Quella voce ha un che di folle, non solo per quello che dice, ma anche per il tono. Perdo il filo del discorso, distratto da quelle parole atroci: un cadavere scuoiato! Cazzo, siamo tornati nel Medioevo? Sono costretto a risentire da capo il messaggio per fare maggiore attenzione a ciò che il tizio ha detto dopo. Le sto facendo un'offerta che non potrà rifiutare... (....) Qualcuno scuote la testa con disgusto. Scorgo un collega mio amico, Mario Biancardi, e mi avvicino ripetendo la mia domanda. “Shhh!” mi zittisce per sentire il notiziario. Non posso che cercare di capire anch'io ascoltando il tg. La linea torna in Studio, il mezzobusto di turno continua a parlare ed io mi sforzo di seguire. “...la polizia ha stretto subito un cordone intorno all'area del macabro ritrovamento, ma data la zona centrale in cui ci troviamo, sul luogo è subito accorsa una folla di curiosi che non facilita certo il lavoro degli investigatori e della scientifica. Ricordiamo che il cadavere è stato ritrovato stamattina presto, subito prima dell'alba, da un passante che ha dato l'allarme e che si trova ancora sotto shock, come ci ricordava nel servizio il nostro inviato Paolo Melis che è ancora lì sul posto. Ci colleghiamo adesso in diretta per gli ultimi aggiornamenti. A te Paolo." Sullo schermo torna il giornalista di prima col microfono nella mano destra e la mano sinistra che continua a lottare con l'auricolare nell'orecchio. Adesso grazie al cielo è pettinato e vestito in modo più decente rispetto a prima. È nello stesso posto, ma ora la scena è illuminata dal sole della mattina e intorno a lui si è radunata una folla di curiosi che cercano di avvicinarsi all'area transennata, oltre ai soliti deficienti che cercano di farsi inquadrare dalla telecamera pensando, chissà per quale ragione, di non fare una figura da coglione. “Sì, mi trovo ancora nei pressi del luogo in cui è stato ritrovato il cadavere. Ovviamente gli inquirenti serbano il massimo segreto su ogni dettaglio per non compromettere le indagini. Dalle indiscrezioni che sono trapelate nel frattempo, vi confermo che si tratterebbe del corpo di una giovane ragazza, che sarebbe stata uccisa e completamente scuoiata altrove e poi abbandonata qui, con la sua stessa pelle drappeggiata sul corpo, in una lugubre e crudele esposizione. Dalle condizioni del corpo sembra che il cadavere sia stato ritrovato poco dopo la sua collocazione sul posto e che la morte risalga a pochissimo tempo prima. Gli inquirenti non hanno dato notizie circa l'identità della vittima, ma come ci conferma un esperto che abbiamo interpellato poco fa ai nostri microfoni, esaminando la pelle della vittima non dovrebbe essere difficile risalire alla sua identità, tramite le impronte digitali che dovrebbero essere comunque rilevabili. Intanto gli inquirenti stanno acquisendo, come è normale prassi investigativa, le registrazioni da tutte le videocamere di sorveglianza nella zona, pubbliche e private, che possano aver colto qualcosa di utile per identificare l'autore del delitto. Per ora è tutto, a voi la linea.” “Che cazzo è successo?” ripeto a Mario sentendomi come in trance, anche se ormai comincio a capire. “Una morta ammazzata, lasciata scuoiata e legata a un albero in zona Duomo, Luciano! Roba da pazzi! Ti rendi conto di che razza di gente malata c'è in giro? C'è da aver paura a mandare fuori i nostri figli la sera! E anche di giorno, cazzo! Dicono che il tizio che l'ha trovata era sotto shock!... Hanno mandato in onda uno spezzone di un video con questo poveretto seduto in ambulanza che ripeteva in lacrime ‘come il Bartolomeo scorticato!... Il Bartolomeo scorticato!'. Poi la polizia ha fatto allontanare le telecamere da quel poveretto. Cazzo, anche i giornalisti a volte andrebbero presi a calci nel culo!...Ma dove scappi Luciano?” Mi allontano di corsa farfugliando che ho un'udienza cui rischio di far tardi. In realtà devo uscire da lì per controllare una cosa... Perché non è possibile, mi dico... Una volta in strada torno a controllare il messaggio in segreteria. Se è uno scherzo di pessimo gusto, la notizia doveva essere già trapelata quando me l'hanno mandato. Sono agitato e ci metto un po' a trafficare col cellulare per far uscire l'orario del messaggio, ma alla fine ci riesco e... Cazzo, no! Non può essere! Il messaggio è stato inviato troppo presto: il cadavere è stato trovato all'alba; chi mi ha scritto non poteva averlo saputo da nessuno. A quell'ora poteva saperlo solo il bastardo assassino. Perché cazzo aveva sentito il bisogno di mettersi in contatto con me?
Max Zocca Ilario Giannini
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