Amore e nobiltà, La gattoparda
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Coralie.
I riflessi del sole sull'azzurro del mare a quest'ora sono intensissimi e cangianti, conferendo a ogni elemento del paesaggio sconfinato che ho di fronte una luminosità particolare, che riesco a trovare solo qui, nella mia casa preferita. Mi trovo nella grandissima terrazza sul mare della dimora avita della mia famiglia a Palermo. Alla mia sinistra scorgo il porticciolo della Cala, le strutture portuali e il monte Pellegrino, alla mia destra il Capo Zafferano e le cime delle Madonie. Di fronte a me l'infinita distesa del mare, intervallata da imbarcazioni di varie dimensioni, tra cui il mio yacht, il Bluebird. Sono le due del pomeriggio, ma mi sono alzata da poco. Ormai, per oggi, ho saltato la colazione. Nella terrazza ho fatto montare una piscina fuori terra per le emergenze. Io chiamo emergenze tutte quelle occasioni in cui vorrei essere in una vera piscina oppure al mare, ma per qualche motivo, di solito la noia, non posso farlo. - Eccole il suo spritz, contessina - , dice, compassato, Simone, il maggiordomo che vive in questo palazzo da quarant'anni. Ha un'autentica venerazione per queste antiche mura e per la famiglia Bardini di Trabalza, a cui appartengo. Prendo il bicchiere con tanto di ombrellino di bambù e comincio a sorseggiare pigramente, scrutando il mare tra le balaustre barocche del parapetto e le statue che delimitano gli angoli. Il paradiso dev'essere qualcosa di simile. - Non credi che sarebbe stato meglio prendere un caffè? - La voce mi fa sobbalzare. Non mi ero quasi accorta della presenza di Clelia. Indossa uno splendido bikini giallo con le coppe a triangolo, che con la sua quarta di reggiseno concede pochissimo spazio all'immaginazione. Io, invece, con la mia terza misura, ho optato per un costume intero nero, molto elegante e molto sgambato. - Forse - , rispondo. - Ma preferisco non interrompere la catena alcolica. Tu, piuttosto...come stai? - L'ultima immagine che ho della festa di ieri sera è di Clelia disperata in un angolo. Ancora una volta è stata messa di fronte all'evidenza. Il suo adorato Luca tende ad accoppiarsi con qualunque essere di sesso femminile in cui s'imbatta. Tranne che con lei. La vista di lui che si struscia allegramente con le ballerine brasiliane che ho assunto per la festa di ieri, a tema Brasile, deve averla scioccata. Ancora di più la sua uscita dalla festa abbracciato con due di loro. Mani e bocche ovunque. Povera Clelia. Bellissima, ricca, intelligente, con uno studio d'architettura con sedi a Palermo, Roma e Barcellona. Ed eccola lì, con il cuore spezzato, a chiedersi cosa ci sia in lei che non va. A me non potrebbe mai succedere. Non mi sono mai innamorata e non ho alcuna intenzione di farlo. Ho ventinove anni, tanti soldi e tanta voglia di divertirmi. Gli uomini? Esseri immaturi, superficiali, poco inclini all'uso di acqua e sapone, incapaci di sentimenti stabili...almeno quanto me. Io gli uomini li uso all'occorrenza, e poi basta. Una sera. È la loro unica occasione per farsi apprezzare da me. Poi, chiudo. Nessuno dorme con me, nessuno può dire di essere il mio ragazzo, oppure, ancora peggio, che io sia la sua ragazza. Certo, ho avuto qualche incidente di percorso. Ma posso comunque considerarmi indenne da incidenti al muscolo cardiaco. Perché il cuore è solo un muscolo, non dobbiamo mai dimenticarlo. Un muscolo assolutamente sopravvalutato. - Ho mal di testa - , dichiara Clelia. - Sono le corna - , rispondo, dura. - Devi smettere di pensare a quel deficiente. - - Se solo ci riuscissi... - A interrompere la nostra conversazione è Simone. - Il telefono, contessina. È il conte suo padre - e mi molla la cornetta senza un minimo di preparazione. Perché io ho il cellulare silenzioso e mio padre ha chiamato al fisso. Guardo il mare attraverso il bicchiere dello spritz e mi preparo al peggio. - Sessantamila euro! Hai speso sessantamila euro per la tua festa di compleanno, Coralie! - Non sta parlando. Abbaia. - Cosa hai servito agli invitati? Oro liquido? - - Lasciami parlare. Eravamo trecento! - Il circolo della vela non è esattamente un discount. Mi sembrava la giusta quantità di persone da invitare al mio compleanno. Molti sono venuti dal nord o dall'estero e ad alcuni ho pagato l'albergo. Ho ingaggiato musicisti, ballerini, deejay, cantanti... - E il conto dell'istituto di bellezza? Ne vogliamo parlare? Che cosa vuol dire laminazione delle ciglia? Hai speso cinquemila euro per laminarti le ciglia? - - Papà... - - Tremila euro per un massaggio a venti mani... Che cos'era? Una specie di orgia? - - No, è una tecnica per drenare liquidi... - - Liquidi? Denaro liquido! - - Papà... - - Hai pagato diciottomila euro per due vestiti da Dior? - - Ho degli impegni mondani - , tento di inserirmi. - Dieci paia di Louboutin! Ma quanti piedi hai? - - Due. Però... - - In un anno hai speso cinquantamila euro da Bulgari! - - ... - - Questa è l'ultima volta che me ne combini una delle tue, Coralie. Basta! - - In che senso? - - Nel senso che io non intendo più finanziare le tue follie. Da oggi, non hai più accesso ai conti correnti. Scordati le carte di credito. Ti concedo il tempo di preparare un bagaglio. Dopodomani dovrai presentarti a Milano! - - A Milano? A far che? - - Hai una laurea, Coralie. Ti ricordi? Libri, studio... È arrivato il momento di sfruttarla. Anche perché da ora in poi, io ti passo solo seicento euro al mese su carta prepagata. - - Seicento euro? Non bastano neanche per la depilazione! - Ma le mie proteste sono inutili. - Basta chiacchiere. Hai un volo venerdì mattina per Milano Malpensa. Alle dodici ti presenterai... - Prima che finisca la frase sono già quasi esanime. No. No. Ditemi che non è vero. Ditemi che mio padre non mi manda lì. - ...all'ufficio di Davide al Corriere della Notte. - - Non puoi farmi questo - , tento di farfugliare. - Certo che posso! Hai una laurea in Scienze delle comunicazioni e un master in giornalismo. Il corriere è un giornale, se non lo sapessi. - - Ma non ho mai lavorato! - - Imparerai. - - Non ho esperienza - , obietto speranzosa. - Al Corriere non sanno che farsene di una che non è in grado di far nulla. - - Allora Davide ti assumerà come donna delle pulizie. - - Papà! Non puoi farmi questo! - - Certo che posso! Siamo gli unici tra i nobili siciliani a essere riusciti a mantenere intatto il patrimonio. Tu, invece, stai rovinando la famiglia perché spendi più di interi stati esteri. Tu hai bisogno di un PIL, non di un patrimonio! Quindi, bagagli e via! Dovrai anche cercarti una casa. - - Ma noi abbiamo casa vicino al Duomo. - - Noi, non tu! - E così dicendo, chiude il telefono. Intorno a me avverto il vuoto cosmico.
Marco
- Mi sembra tutto assolutamente perfetto - , affermo, sfregandomi le mani. Ho voluto fare il salto di qualità. Ci ho messo impegno e determinazione. La mia famiglia possiede da sessant'anni una delle più rinomate pizzerie di Palermo, La forneria. Il locale, in pieno centro, ormai è diventato angusto, per la numerosa clientela che si accalca per gustare le nostre rinomate specialità. D'altronde, siamo un'istituzione: a iniziare la tradizione è stato mio nonno, Ciro Notari, che ha fatto conoscere e apprezzare la pizza napoletana qui in Sicilia. Mio padre ha seguito le sue orme. Una fitta al cuore mi coglie a quel pensiero. - Lui sarebbe orgoglioso di te - , mi bisbiglia mia madre, stampandomi un bacio sulla guancia e tornando a rifugiarsi in cucina. È ancora una bella donna bruna e formosa, nonostante il dolore per l'improvvisa morte di mio padre, sei anni fa. Una donna iperattiva, che sfoga le sue emozioni nel lavoro. - Sono riuscito a realizzare il suo sogno di una pizzeria estiva all'aperto in una location di prestigio. Ma io non sono come lui... - - Nel senso che a lui non correvano dietro le ragazze come succede a te! - Scoppiamo tutti a ridere. Mia sorella Sara sa sempre come far svanire all'istante ogni traccia di commozione. Per la stagione estiva ho scelto il giardino di una villa nobiliare nella piana dei Colli, con tanto di torre dell'acqua e statue disseminate lungo i viali alberati e piantumati alla perfezione. L'architetto ha predisposto una struttura smontabile per offrire riparo o aria condizionata in caso il clima lo richieda. Qua e là ci sono gazebo e grandi ombrelloni. Tavoli, sedie, stoviglie e tovagliato sono estremamente raffinati. Finalmente la mia laurea all'Accademia di Belle Arti ha un senso... - Il nonno però dovrebbe rassegnarsi a fare il pensionato. - - Per nulla al mondo rinuncerebbe a un trionfo del genere - , risponde Sara, continuando a sistemare candele sui tavoli. - Non capisco perché hai voluto fare tanta pubblicità all'inaugurazione di questo locale... Non sarebbe stato meglio partire in sordina? - Sono nervoso e non riesco a nasconderlo. - La pubblicità è l'anima del commercio. - - Diciamo che l'elicottero che sorvola la città con lo striscione pubblicitario mi sembra una trovata esagerata e di cattivo gusto. - - Abbiamo cinquecento coperti e un disperato bisogno di clienti. O forse hai dimenticato il prestito che abbiamo chiesto alla banca? - - E come potrei? - , sospiro. Riesce a discutere con me senza smettere di lavorare. Le donne. Non le capirò mai. Io faccio solo una cosa alla volta. Quando le clienti si piazzano davanti a me per osservarmi mentre faccio le pizze, mi comporto da sbruffone, ma in realtà faccio fatica a non distrarmi. Comunque, qui, oltre a me e al nonno, ci sono altri pizzaioli, perché voglio anche fare il padrone di casa e girare tra i tavoli. Voglio anche essere orgoglioso per il grande quadro che ho dipinto per la zona buffet. - Spero solo che gli esperti di gastronomia non si presentino stasera. Dobbiamo ancora rodare tutto il sistema... - - Ci sarà la solita confusione per ammirare il pizzaiolo più bello del mondo - , ridacchia. Le tiro un tovagliolo. Rido, ma sono arrabbiato. La forneria vince quasi ogni anno il premio per la miglior pizza di Sicilia. Però tutto passa in secondo piano quando si scopre che io, anni fa, sono arrivato in finale al concorso Il più bello d'Italia a cui mi avevano iscritto per scherzo i miei amici. Questo per me è un marchio d'infamia. Riuscirò mai a cancellarlo?
Coralie
- Ma, tesoro, come puoi pensare che io possa aiutarti in qualche modo? Sai bene che io non mi occupo di volgari faccende come il denaro! - - Sei stata tu, mamma, a insegnarmi che il denaro esiste per essere speso! Adesso devi fare qualcosa per tua figlia! - Mi sembra di vederla. Probabilmente mentre parla con me sarà in una spa o in un atelier d'alta moda. Mia madre ha le mani bucate quasi quanto le mie, ma mio padre si è intestato praticamente tutto, beni mobili e immobili, per impedire la rovina della famiglia. Mia madre è una duchessa francese. Si chiama Chantal Dubois ed è imparentata con i Borbone. I miei genitori ormai da anni vivono per lo più in Francia, tra Parigi e il principato di Monaco. Raramente si concedono una puntata nella mia amata Palermo, dove sono cresciuta, o nelle residenze che la famiglia possiede un po' ovunque. Sono mesi che non li vedo, ora che ci penso. - Per quale figlia? Per la single spendacciona o per la giovane e coscienziosa mammina? - Già. Avevo dimenticato la svolta virtuosa della mia genitrice. Dopo esser stata per anni LaMammaèandataafareshopping si è trasformata nella Nonna Perfetta. Tutto merito di Miss Nonsbagliomai. Mia sorella Bianca. Il mio incubo.
Priscilla Potter
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