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Autore: Sandro Romani
Giallo Africa
Narrativa
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Giallo Africa
Giustina, la più tranquilla delle due è stata un'insegnante di matematica e della sua materia ha conservato il rigore, la precisione e l'ordine. Vive sola in un appartamento pieno di libri e di piante, ha sempre avuto un' avversione per le relazioni inutili. Ama viaggiare per conoscere culture differenti e posti sconosciuti ma questa volta ha fatto uno strappo: ha scelto una vacanza facile, rilassante, in un resort per fare un regalo alla sorella Teresa che compirà 60 anni.
Teresa era la ribelle, la scapestrata che si innamorava solo degli uomini sbagliati.
Incominciava lavori che presto le venivano a noia e a volte si era ritrovata senza casa e senza soldi.
Gli anziani genitori l'avevano sempre aiutata a rimettersi in piedi sperando che non si infilasse di nuovo in una storia improbabile.
Sebbene dal viaggio insieme si potesse pensare che le sorelle andassero d'accordo, in Giustina covava una specie di risentimento nei confronti dell'altra e un fastidio per l'ansia che le faceva venire con le sue chiacchiere .
Teresa cercava di dominare con le parole la paura che le incuteva un volo lungo ma era stata felicissima quanto le era stato proposto perché invecchiando, lungi dal trovare la pace dei sensi, era sempre più attratta dai giovani maschi e si era fatta strada in lei la speranza di incontrare un ragazzo dalla pelle di velluto, le mani forti e gli ormoni al galoppo.
Più volte si era alzata per chiedere notizie circa la partenza e la hostess l'aveva invitata a controllare gli schermi con gli orari aggiornati.
Finalmente cominciano gli imbarchi e lei è tra le prime persone a presentare i documenti, fa cenni alla sorella la quale trova inutile tanto affanno dal momento che in aereo i posti sono già assegnati.

Il volo è lungo ma trascorre senza imprevisti. L'attesa ha esaurito le energie dei passeggeri, ora tutti stanno ai loro posti e dormono o vedono un film in silenzio.
Anche i videogiochi dei bambini hanno smesso di lanciare i loro bip-bip.
Il drink che Maria Vittoria ha chiesto alla hostess quando è passata con il carrello, ha contribuito a rasserenarla tanto che quando la stessa ragazza torna per ritirare i bicchieri vuoti, la signora ringrazia e quasi si scusa per aver bevuto alcoolici fuori pasto aggiungendo che si sentiva molto stressata.
Non si registrano turbolenze e l'aereo atterra quando è ancora buio.
Ritirati i bagagli, tutti si avviano all'uscita dove sono attesi dai bus che li accompagneranno al resort.
Maria Vittoria con il figlio seguiti dall'avvocato e da altri due signori preferiscono pagare un taxi per farsi portare, staranno più comodi e non saranno obbligati a sentire vociare.
Comincia ad accendersi l'alba. Lungo la strada, dietro la sagoma oscura di un'acacia, i colori che poco prima erano tenui e sfocati diventano sfacciati e potenti.
Attraversando un villaggio si vedono sfilare le immagini di baracche di legno e lamiera alternate a zone verdi e si incontrano bimbetti con la stessa divisa che corrono verso la scuola passando davanti alla bancarella della frutta.
Arrivati al resort, mentre lentamente vengono assegnate le chiavi delle camere e dei bungalow, i turisti si scambiano convenevoli e con sguardi curiosi cercano di cogliere emozioni che facciano della vacanza appena cominciata qualcosa di unico. Ognuno allunga il collo per vedere al di là dei giardini la spiaggia con la sabbia bianca tanto sognata.
Insieme allo staff dell'accoglienza, ci sono i ragazzi dell'animazione che offrono i cocktails di benvenuto: bevande fresche in bicchieri decorati con fiori ed ombrellini colorati.
I giovani invitano i bambini ad unirsi a loro per visitare lo spazio giochi.
Per un attimo nella confusione si incontrano gli sguardi di Sara, mamma dei bambini pestiferi e di Gianluca capogruppo dei ragazzi. Lui le sorride e lei si sente sciogliere.
- Da tempo non mi succedeva che qualcuno mi guardasse così, mio marito mi dà per scontata. È vero che lui lavora, ma io? Sto in casa tutto il giorno con quelle due pesti, lui con i bambini resiste cinque minuti poi sparisce.
Ho fatto male a lasciare il mio lavoro, avrei dovuto tenermelo stretto, mandare i bambini al nido, trovare una babysitter. Essere una casalinga ti taglia fuori da tutto, con le amiche non mi trovo più. Aspetto solo le vacanze e quando arrivano c'è sempre lui appiccicato. Questa volta se mi si presenterà un'occasione non la butterò via: mi voglio divertire.

Per le due sorelle, sono prenotate camere separate – Non si sa mai! – aveva detto divertita Teresa quando si erano recate in agenzia per acquistare la vacanza.
Giustina mai avrebbe pensato di conoscere qualcuno e volerlo portare a letto ma aveva accondisceso di buon grado. In verità Teresa sapeva che tutto si sarebbe potuto comprare se non ci fossero state altre opzioni e non vedeva l'ora di realizzare i suoi desideri
Aveva subito cominciato a guardarsi intorno non tanto per individuare la preda ma per capire a chi potersi rivolgere per avere informazioni particolari. Aveva così già scartato il personale dell'accoglienza troppo formale, secondo lei. Le restavano gli addetti alla ristorazione e coloro che si occupavano delle pulizie.
Mentre il suo sguardo si muoveva come il periscopio che usciva da un vecchio sommergibile nei cartoni animati, aveva notato alcuni particolari interessanti.
Due dei suoi compagni di viaggio parevano intenti ad una identica ricognizione forse rivolta ad altri fini. Tuttavia, tra spie ci si riconosce, aveva scritto qualcuno e l'affermazione valeva anche per i cercatori di tesori nascosti. Ciò l'aveva rassicurata e le aveva dato la giusta carica di adrenalina per iniziare la caccia. Uno era il vecchio avvocato che, come un gatto sornione, si guardava in giro senza spostare la testa muovendo solamente gli occhi, l'altro era il giovane Filippo da lei definito “fluido” perché non aveva ancora capito se si interessasse alle ragazze o ai ragazzi.
Inoltre mentre aspettavano nella hall aveva visto entrare una coppia che secondo lei era reduce da una notte brava per via delle occhiaie di lei, gli abiti un po' sgualciti di entrambi e l'aria assonnata di chi ha bevuto troppo di lui, nonché per la fretta di arraffare la chiave della loro abitazione superando la fila dei nuovi arrivati poiché loro risultavano già ospiti del resort e sembrava che non vedessero l'ora di farsi una doccia e mettersi a dormire.

Filippo fin da piccolo aveva avuto la fobia degli insetti e spesso ripeteva – Mamma! La formica! – La zanzara, ho paura! –
Appena entra nel bungalow assegnato si spruzza addosso lo spray per proteggersi da eventuali punture ma qualcosa in movimento sul soffitto attira la sua attenzione. Lancia la bomboletta ed esce urlando in preda ad una crisi di panico.
Una coppia di gechi, disturbata dal trambusto, se ne va lasciando quell'incomodo rifugio. Maria Vittoria cerca di tranquillizzare il figlio e farlo rientrare: - I gechi non sono pericolosi e tu devi imparare a controllarti!

Giustina sistema nell'armadio e nei cassetti i propri indumenti e si riposa.
L'avvocato, tolta la giacca che lancia sul letto, si avvia alla ricerca di un bar.
Teresa che si è fermata in camera lo stretto necessario, non si preoccupa di disfare la valigia, prende un cappello e un pareo e va ad esplorare. Percorre i vialetti in mezzo ad un giardino incantato tra piante e fiori che le fanno ala e arriva alla spiaggia. Lo spettacolo è da cartolina : il bianco abbacinante della spiaggia sembra senza fine, l'oceano è cristallino e le sue acque invitano ad immergersi.
Un gruppo di beach boys le viene incontro per venderle collanine, occhiali da sole e teli colorati ma lei gentile, ripete a tutti che è appena arrivata e non ha con sé del denaro, tornerà l'indomani per vedere ciò che vendono ma intanto si guarda intorno interessata a ben altre mercanzie.
Distanziato rispetto ai venditori ambulanti scorge un gruppo di ragazzi oziosi dai corpi statuari che offrono pettorali e gambe lunghe al sole, non hanno merci da vendere o forse ciò che hanno da offrire è sotto gli occhi attenti di Teresa.
La sua prima passeggiata è stata davvero rigenerante.

I bambini, accompagnati dalla mamma, hanno raggiunto il baby parking e si sono uniti festosi agli altri piccoli compagni. Sara si sofferma fuori per accertarsi che si divertano e che possa fidarsi a lasciarli soli, seppure con lo staff dell'animazione. I ragazzi e le ragazze sembrano molto attenti ai bisogni dei piccoli ospiti, li intrattengono con balli e musica e proponendo loro vari giochi.
Quasi quasi andrebbe anche lei nella zona riservata ai bambini, vedere Gianluca, il capogruppo, abbronzato con i muscoli che brillano di sudore, i capelli lunghi legati da una stringa colorata, le mette in testa strane idee che la fanno arrossire tra sé e sé : nella sua mente lui rappresenta il maschio alpha per eccellenza e fatica a decidere di ritornare in camera dove suo marito la starà aspettando sperando di avere finalmente un'oretta di intimità con lei. Questo pensiero le dà proprio fastidio, spera che si sia addormentato stanco per il viaggio e per le fatiche del lavoro dei giorni precedenti. Entra in camera senza far rumore ma lui che non vedeva l'ora che tornasse la abbraccia, è nudo e la spinge verso il letto. Inutile opporre resistenza, lei lo lascia fare ma i suoi pensieri corrono altrove.

Sandro Romani

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