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Autore: Amico Franca Adelaide
Colpi di scena
Umoristico Satirico
Lettori 3572 35 56
Colpi di scena
Flash! Flash! Flash! Quel povero Giacomo Freddi, pigiato da tutti i lati, ammaccato dalla ressa dei giornalisti, coi capelli tutti scarmigliati, con il ciuffo che, per via del gel che vi aveva distribuito sopra qualche ora prima, dopo la doccia e lo shampoo, era diventato un groviglio teso a mo di antenna al centro della testa! Non ci capiva nulla, povero Giacomo Freddi!
E' lì, lo prendono per un braccio, lo allontanano dal luogo in cui si trova e lo infilano dentro un enorme auto come dentro la bocca di un leone.
Allinterno, sorrisi e abbracci.
Ma per chi lo avevano preso? E quelli che parlavano una lingua incomprensibile, forse dovevano essere americani e ridevano e lo strattonavano Giacomo Freddi abbozzava qualche stentato sorriso ma, ad un certo punto, capì, che tutto ciò che da lì in poi avrebbe fatto, sarebbe stato irrilevante.
Il copione andava avanti da solo, insieme alla corsa dellauto; la sua vita procedeva proiettata verso non si sa cosa.
Ma questo non saper cosa, piaceva a Giacomo Freddi; gli piaceva lesser penetrato nellocchio di un ciclone che lo annebbiava, lo travolgeva, lo ubriacava. Era piacevole quella vaga, inspiegabile sensazione di essere richiesto, cercato, FAMOSO. E anche se era o sarebbe stato tutto un gioco, era bello lo stesso.
Ma chi lavrebbe detto - pensava tra sé e sé linebetito Giacomo Freddi - chi avrebbe mai pensato una cosa del genere quando questa mattina, mezzo addormentato, con due caffè in corpo, mi trovavo davanti al Municipio a chiedere informazioni sul bando di concorso!
Non si chiedeva niente Giacomo Freddi. Si godeva quellattimo di rumorose coccole
LETTRICE ESMERALDA


Esmeralda tiene il libro con la mano sinistra, mentre la destra tira giù le coperte e le lenzuola del letto. Si sta preparando per andare a dormire. Sono le ventitré ma ancora unoretta leggerà, già sotto le coperte, prima di addormentarsi.
Adesso si è seduta sul letto, libro in mano e occhio al libro mentre la mano destra, unica appendice libera, è deputata alle triviali incombense manuali. È quella mano che, infatti, singegna a sfilare i pantaloni, infilare il pigiama per la t-shirt le cose sono un po più complicate e allora, Esmeralda, suo malgrado, deve adagiare il libro sul materasso per avere mani e braccia libere.
Ma gli occhi no. Quelli rimangono sempre incollati alle pagine; non si possono perdere le vicende di Giacomo Freddi nemmeno per un istante. Ecco! Con un salto, finalmente, Esmeralda è sotto la morbida coltre che predispone ai sogni notturni, sogni abbelliti e sonno predisposto dalla consueta piacevole lettura notturna.
Elio ormai lo sa. Sa che deve, ogni sera, sopportare la lucina di lettura accesa per almeno unora ma tantè, Esmeralda vive di letture compulsive.
Dopo unora, allincirca, il sonno arriva ma potrebbe arrivare dopo due, tre ore, non importa, tanto non cè, per Esmeralda, una sveglia e non cè una lavoro che le rompa la testa il giorno dopo.
Buona notte, Giacomo Freddi. A domani.


. . . . . . . . . .


Mi hanno preso per girare un film!? Ma che diavolo sta succedendo? Ah, quel curriculum che avevo inviato! Come si chiamava quella TV? Insedia Inedia Inmedia, ecco! Sarà che la cosa è andata in porto? E mi hanno preso! Wow! Ma tutti sti americani? Ma non era una TV italiana? Boh!
Grattarsi la testa non serve, Giacomo Freddi. Il mistero è di altra portata! E tu non puoi capirlo. Ma che ti importa? Sei FAMOSO! Eh, sì, dallintensità degli strattonamenti, delle urla e della frenesia, sì, il livello di fama doveva essere altino! Ma lui, che ci aveva messo in tutto questo? Certo: il curriculum!
Doveva essere stata la foto col ciuffo teso, quella che aveva inviata insieme alle note personali sì, quel selfie ben riuscito, quella volta, al mare, da solo, quando si era fatto lo sguardo intenso davanti allobiettivo del suo I-phone.
Eh, a volte, una semplice foto!
Questi pensieri che agitavano la testa di Giacomo Freddi, non erano espressi, ovviamente, nella sequenza logica in cui li ho esposti.
Caro lettore, sei davanti a una mente poliedrica, rapida, intelligente e non hai idea, sotto a quel ciuffo teso, quanti tesori si nascondano inesplorati! Certo, vedrai Giacomo leggermente inebetito davanti a certe richieste ma, per fortuna, anche gli americani, nellimpossibilità, sanno sbracciarsi e commentare e chiarire le parole coi gesti!
E, Giacomo Freddi, quelli, capiva. E come un pupo siciliano, tirato di qua e di là, si muoveva e si fermava a comando.
Giacomo Freddi non doveva parlare. Non doveva farlo assolutamente. Sarebbe stato, immediatamente, zittito perché stava girando un film muto eppure gli altri attori erano muti.
Che fortuna! Pure la prova di dizione si era risparmiato! Niente: Giacomo Freddi era nato con la camicia, quando la fortuna arriva arriva!


LETTORE GIANLUIGI


Che storia insolita! Che strana storia! Ma chi è, in realtà, questebete ridens, questo sprovveduto che mah! Staremo ad indagare! Intrigante la storia! Intrigante!
Lo so, caro lettore, questo aggettivo abusato non è il massimo, non è appropriato nel contesto ma così è, i lettori di questo romanzo, vogliono parlare il loro linguaggio. Me lo hanno esplicitamente richiesto. Chiedo venia.
Novello Sherloch Holmes, Gianluigi, aspetta il colpo di scena. Giacomo Freddi! Chi sarà costui? Cè un complotto, un segreto nascosto da svelare e Gianluigi attende il colpo di scena (o il colpo di pistola) che risolverà il caso.
Tutti i libri sono un po dei thriller, secondo Gianluigi, almeno quelli più gettonati.
E quello che Gianluigi sta leggendo è uno dei best-seller, pertanto, deve essere un thriller; non si capisce, altrimenti, come abbia potuto scalare in fretta le classifiche e piazzarsi ai primi posti.
Fiducioso, Gianluigi, aspetta il colpo. Di scena. Di pistola. Di fucile. Che sia pure un colpo apoplettico ma il colpo deve arrivare.
Gianluigi sinforca gli occhiali da lettura. È anzianotto, ormai, e la vista non lo aiuta come una volta.
La comoda poltrona del suo studio lo aspetta anche questa sera. Con un sorriso soddisfatto e beato, con Giacomo Freddi in mano, si adagia morbidamente.
Bene. Dovero arrivato oh, Giacomo Freddi pensa di essere un gran fortunato!
Gian! La cena è pronta! -
Arrivo! -
Proprio ora che mi sono messo bel bello, calzettoni e vestaglia, a sedere ma questa donna è sempre inopportuna! Forse non so capta le energie sì, deve essere così! Appena mi sente rilassato e con la mente altrove, ecco, lei, soavemente, arriva, in qualche maniera, a rompere latmosfera!
Domani entro in casa nervoso, mi fiondo come un pazzo, mi fingo agitato e sicuramente, mi lascerà in pace! Ma, per questa sera, ciao ciao Giacomo Freddi!


. . . . . . . . . .
Come vimmaginate, miei cari lettori, la faccia da uomo fortunato? Come dite? Fronte alta? Sguardo profondo? Ah, tu lo immagini alto, muscoloso, sbarbato e depilato tu dici che parla un italiano forbito ben vestito, sì, certo alla moda sorriso smagliante da pubblicità occhio intrigante (aggettivo, questa volta, usato appropriatamente) labbra carnose un Bronzo di Riace va bene, va bene, mi basta.
Avete sciorinato tutti i canoni previsti quando si vuole rappresentare la faccia da uomo fortunato.
Ma, come v immaginate la faccia delluomo fortunato che ha per nome Giacomo Freddi? Qui ci sarebbe da scrivere mumble mumble ma non mi piace perché è da fumetto.
Mumble mumble no, ma bene, vi aiuto io. E cosa ci starei a fare, allora, se non riuscissi a darvi unidea di questa grande e strabiliante fortuna?
Certo, il ciuffo teso è un significativo attributo del nostro Giacomo e andiamo avanti nella storia.
Sorpresa! Lo sguardo da uomo fortunato, in Giacomo Freddi, corrisponde a quello di Giacomo Freddi davanti al Municipio, strattonato a destra e a manca. Stesso ciuffo, stesso occhio fisso e opaco, bocca spesso semiaperta da ebete sorpreso, movimenti involontari, direi, perché provocati da mani sapienti che lo adattano, lo sistemano, lo piegano e ripiegano come fosse un pupazzo.
Sal Frog! Sal Frog! - Ormai, Giacomo Freddi ci ha fatto labitudine.
Ogni tanto , attori e regista, quando vogliono richiamare la sua attenzione, gridano questo nome.
Giacomo Freddi deduce, acutamente, che si tratti del nome del personaggio che sta interpretando. Devessere la storia di Sal Frog, muto in un mondo di muti. Che film originale! Lo avrebbe raccontato ai suoi figli, ai suoi nipoti, ma che dico? Giacomo Freddi sapeva benissimo che non ce ne sarebbe stato bisogno perché i libri, la carta stampata avrebbero parlato di lui! La storia del cinema avrebbe annoverato, tra i grandi, anche lumile ( fino a quel momento) nome di Giacomo Freddi!
E, pensando a tutto ciò, la sua bocca, perennemente semiaperta, si dilatava in un sorriso che rimaneva fisso, così, per tutta la durata di quel paradisiaco sogno.


LETTRICE LILIA


Che storia romantica! Ma guarda un po, come dal nulla può nascere il genio! Certo, Giacomo, un po imbranato lo è, ma che fortuna! Troppa, secondo me. Qualcosa deve guastare questincanto. È sempre così, nella vita, purtroppo. E questo romanzo pare sia stato incasellato tra il realistico e lo psicologico. Se è aderente alla vita, aspettiamoci le lacrime! Eh, sì, qualcosa sta già succedendo Giacomino, ma che ti succede? Ti hanno detto di metterti dritto davanti alla camera e tu ti accovacci per terra come un salame che sei? Acuto, certo, non lo sei mai stato ma lunica volta che non ti hanno accompagnato le parole coi gesti, non ci hai azzeccato niente! Certo, tutti sti americani! Però, ti compatiscono, leggo


. . . . . . . . . .

Eh, certo, paziente lettore! Ce ne vuole di calma e compassione con questo campione di ottundimento! Ma tu sei fortunato, Giacomino, e, pensa un po, il regista e gli attori tutti in coro stanno attribuendo il tuo sonno mentale a quel tuo malessere, a quella tua sindrome influenzale di cui tanto avevano parlato i giornali dovevi stare parecchio male e cera pure chi ti vedeva un po paonazzo in volto per via della febbre. Quando si è grandi, anche lindisposizione si mette da parte e si va avanti da eroi.


. . . . . . . . . .

LETTRICE LILIA


Poverino! Che tenerezza! Mi verrebbe voglia di abbracciarlo e di aiutarlo. Ecco, per oggi le riprese sono finite. È già passata una settimana e tu sei già il mio eroe!... Noooo!


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Eh, sì: colpo di scena.
Al settimo giorno arrivò Sal Frog. Il vero attore. Il vero americano, col vero ciuffo, con la vera aria un po (ma leggermente) da ebete, veramente dinoccolato, veramente allampanato.
Al mattino del settimo giorno, si vide spuntare una macchina; lapertura dello sportello e luscita del passeggero furono visibilmente e uditivamente accompagnati da un oohh! generale. E rimasero tutti impietriti per la sorpresa. Giacomo, solo un po più trasognato del solito. Già, nella normalità, ci metteva tanto del suo!


LETTORE GIANLUIGI

Lo dicevo io, lo dicevo! Il colpo di scena! Lo aspettavo ed è arrivato! Andiamo avanti andiamo avanti!


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Gli sguardi erano tutti concentrati nel confronto tra i due attori: Sal Frog e Giacomo Freddi. Regista, attori, e pure i passanti che in quel momento avevano assistito alla scena, si diedero degli emeriti cretini. Ma come, come avevano potuto scambiare Sal per un comunissimo Giacomo Freddi? Erano così diversi! Si somigliavano, sì, ma vuoi mettere laspetto del grande Sal Frog con quello di quel poveraccio di Giacomo?
Il portamento più eretto, il fisico palestrato anche se snello, il ciuffo evidente ma morbido E Giacomo Freddi era solo alto, magro e col ciuffo teso. E con lo sguardo intontito. In questo, anche Sal Frog, certo, non scherzava ma il suo, accidenti, era uno sguardo enigmatico! Come avevano potuto fare! Come avevano tutti potuto credere che fosse Sal?
Ma cosera successo, realmente, mi chiederete voi. Un semplice ritardo. Un semplice banale ritardo.

Amico Franca Adelaide

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Erri De Luca Erri De Luca. Nato a Napoli nel 1950, ha scritto narrativa, teatro, traduzioni, poesia. Il nome, Erri, è la versione italiana di Harry, il nome dello zio. Il suo primo romanzo, “Non ora, non qui”, è stato pubblicato in Italia nel 1989. I suoi libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue. Autodidatta in inglese, francese, swahili, russo, yiddish e ebraico antico, ha tradotto con metodo letterale alcune parti dell’Antico Testamento. Vive nella campagna romana dove ha piantato e continua a piantare alberi. Il suo ultimo libro è "A grandezza naturale", edito da Feltrinelli.
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Lisa Ginzburg Lisa Ginzburg, figlia di Carlo Ginzburg e Anna Rossi-Doria, si è laureata in Filosofia presso la Sapienza di Roma e perfezionata alla Normale di Pisa. Nipote d'arte, tra i suoi lavori come traduttrice emerge L'imperatore Giuliano e l'arte della scrittura di Alexandre Kojève, e Pene d'amor perdute di William Shakespeare. Ha collaborato a giornali e riviste quali "Il Messaggero" e "Domus". Ha curato, con Cesare Garboli È difficile parlare di sé, conversazione a più voci condotta da Marino Sinibaldi. Il suo ultimo libro è Cara pace ed è tra i 12 finalisti del Premio Strega 2021.
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Scrittori si nasce Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori, arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia.
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