Introduzione dell'Autore
Benvenuti a questo secondo appuntamento, di pensieri, parole ed emozioni, in rima come no.
Anche questa raccolta è divisa in più libri, pur se con meno rigidità dell'altra. Si coprono gli anni recenti del 2020 e del 2021, riempiti dal virus che ancora ci accompagna ma non per questo parlerò di ciò, anzi, i temi trattati sono i più disparati, giusto per tranquillizzarvi.
Ora che vi ho introdotto, vi presento l'ordine arbitrario che ho dato ai vari libri.
Si inizia con "Riflessioni dall'Esterno" dove scrivo ispirato da ciò che accade fuori da me, portandolo ovviamente dentro, prima di farlo riuscire e consegnarlo.
Troviamo successivamente "Riflessioni Interne" che seguono il percorso inverso, si parte dall'io privato e si porta il pensiero all'esterno, consegnandolo agli altri, ma forse più a me stesso, a conti fatti.
Infine, l'opera si conclude con "Dialoghi in prima persona" dove espongo le riflessioni di cui sopra imitando una specie di interlocutore paziente che mi ascolta senza replicare in maniera esplicita, prendendo spunto dalle mie esperienze personali.
Riflessioni dall'Esterno
Una raccolta di ispirazioni prese guardando fuori, in strada, alla finestra, anche attraverso i tanti tipi di schermi che ci hanno accompagnato, analogici ma anche quelli digitali, perché no.
Dopotutto con le tante limitazioni vigenti, le occasioni di ritrovi numerosi scarseggiavano.
Credo di aver trovato ugualmente diversi spunti di discussione.
Posso dirmi soddisfatto?
Questo mai.
Al chiuso
Tante gocce che si infrangono. Sulla trasparente barriera. Io che le guardo. E vivo.
Non sarebbe male, ogni tanto, stare lì, fuori.
Immobile
Immobile, spostata solo dal mio respiro costante.
Così rimaneva l'intreccio di fili sottili, l'ormai per me noto filtro trasparente.
Riflessioni Interne
In camera, in cucina, nello studio, nel soggiorno, persino nello stanzino, mi trovai a ragionar della vita.
Rimestando via via, posto dopo posto, ho dato un ordine a questo girovagare di pensieri e li ho raccolti qui.
Non semplice come processo ma necessario per staccare un attimo la presa e rilassarsi, motivo per cui è piacevole scrivere e diffondere il prodotto.
Posso dirmi soddisfatto?
Questo mai.
Tempo in più
Se avessi un'ora, ora, un'ora in più, imprevista, cosa faresti? Cosa farei? Sarei qui a scriver ciò.
Il tempo fugge, non siamo abituati a riceverne in aggiunta, semmai a vederlo volare via.
Via tra incontri e scontri, nel sereno e nel brutto tempo. Potremmo forse trattenerlo? Non credo.
L'unica concessione è il goderne, riconoscerne a pieno il valore.
Non-legami
Può bastare poco.
Una parola storta, un pensiero inespresso ma ben visibile, un soffio di vento.
E così il legame si spezza. Siamo sempre più fragili, un nonnulla ci riempie la testa e il cuore.
Andando avanti affannosamente nel tentativo di recuperare, è facile spezzare altro, altre questioni sepolte.
E poi, sebbene affranto, guardi la distesa intorno, se osservi bene ritrovi il meglio, per quanto poco possa essere.
Ciò che resiste alle intemperie si staglia solido a fortezza.
Ansia
Un fuoco, bruciante, quando vago mi assilla.
Mi tampina, mi insegue, alle volte mi raggiunge.
Costringendomi al mio posto. A rincorrere obiettivi.
Dialoghi in prima persona
In quest'ultima raccolta si va più sul mio io personale, un'apertura non facile, per me un po' insolita, spinta da desideri ancora da capire fino in fondo.
Racconto di mie esperienze, vissute nel periodo o richiamate intensamente, sperando che questo porti a delle soluzioni, per quanto si possano chiamare tali, quando non sono condivise con l'altro.
E questa forse è la cosa più dolorosa, sapere che comunque la si osservi, una soluzione finale non esiste, c'è solo il sacrosanto diritto allo stare bene in pace.
Almeno questo potrei averlo conquistato, il tempo è il solo che potrà smentire o confermare ciò, intanto godiamoci il risultato.
Internet
Sono qui.
Davanti a me tante schede internet aperte. Alcune pertinenti, altre no, arduo concentrarsi sulla speranza di un cambiamento positivo, davanti alle mie paure.
Le incertezze in credenze di cui mi fido, ma forse non abbastanza, o meglio, mi fido con la ragione, il cervello, il dubbio viene dal cuore, l'emozione.
Somma ipocrisia. Perdo tempo, utile e necessario.
Lo perdo perché sono combattuto, non arrivo alla conclusione, alla fine del viaggio mentale.
Potrei, sarebbe un inganno però.
E dopo secondi, minuti, ore, anche giorni, lo ammetto, non ho ancora sciolto i miei dilemmi.
Una decisione la prendo, è difficile ma giusta, si riprende possesso del proprio equilibrio.
Solo manca la serenità.
Giovanni Franceschelli
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