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Autore: Giusi Marinaccio
Pensieri Positivi
Dario Rcconto Breve
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Pensieri Positivi
03 Gennaio 2022.

Dopo aver passato un bellissimo Natale in montagna con mio marito e mia figlia, ho salutato il 2021 nella mia forma fisica peggiore. Era il 29 Dicembre quando una strana febbre durata sei ore s'impossessa del mio corpo. Troppi dolori alle ossa e il naso gocciolante mi accompagnano fino al Capodanno. Avrei tanto voluto fare un tampone per essere sicura di non avere il Covid-19, ma nel periodo natalizio le farmacie erano state prese d'assalto da tutte le persone terrorizzate di aver preso il Covid-19, mentre i supermercati hanno finito tutte le scorte dei tamponi fai da te. Oggi è il 3 Gennaio e devo rientrare a lavoro dalle mie ferie natalizie. Mi sento bene a parte la tosse e il naso chiuso e sono quasi sicura di aver preso solo un po' d'influenza stagionale, per cui stamattina mi sono recata a lavoro senza nessuna difficoltà fisica. Alle 14:00 però una chiamata di mio fratello Marco mi fa salire il panico. Mia cognata Silvia è risultata positiva al Covid-19, per cui con insistenza provo a chiamare tutte le farmacie e finalmente riesco a trovarne una che ha spazio per fare il tampone rapido a me, mia figlia e mio marito. Dopo un'ora e mezza di fila riusciamo a farci il tampone tutti e tre e siccome per l'esito ci sono voluti quindici minuti circa, decido di aspettare in macchina con mia figlia mentre mio marito aspetta in piedi fuori dalla farmacia. Sono i quindici minuti più lunghi della mia vita e quando vedo arrivare mio marito con i risultati mi casca il mondo addosso. Lui e mia figlia risultano negativi mentre io sono positiva. Ho paura e il cuore mi batte forte. Perdo tutte le parole e i pensieri della mia testa. Sono due anni che cerco di stare attenta evitando di prendere il virus e l'unica cosa che riesco a chiedermi è: ‘' come ho fatto a prenderlo? ‘'. Tornati a casa preparo mia figlia di cinque anni al mio isolamento in camera da letto. Provo a spiegarle che andrà tutto bene anche se non potremmo abbracciarci e baciarci per un po' . Le dico che io sono solo al di là della porta e ci sono anche se non potremmo giocare insieme o mangiare a tavola tutti e tre. Le faccio tante rassicurazioni, mentre guardo il suo pianto disperato annuendo con la testolina. La tranquillizzo, le dico di fare la brava e che con un po' di pazienza andrà via tutto. Ma a tutte queste parole che dico forse non ci credo neanche io. Sono avvilita. Mio marito mi accompagna in camera e raccoglie qualche vestito da portare fuori dalla stanza. Ci guardiamo, sappiamo entrambi che sarà dura. Lui prova a tranquillizzarmi ma ho i muscoli intorpiditi e il nodo alla gola. Mi butto sul letto sconfitta e comincio a piangere senza sosta e senza fiato mentre mia figlia mi regala disegni da sotto la porta. Mio marito è un bravo papà e qualche attimo dopo lo sento ridere con mia figlia in salotto. Le ha saputo sicuramente tirare su il morale, si saranno dati forza a vicenda e credendo che tutto sarebbe passato in fretta sono andati avanti. La lettera d'immediato isolamento intanto è arrivata nella casella di posta della mia e-mail. Dieci giorni buttata in una camera da sola. Mio marito ha preparato la cena e io mangio sul letto metà piatto di pasta al pesto. Decido poi di andare in bagno e indosso una mascherina facendo restare mia figlia lontana dalla porta della camera. Prendo degli asciugamani da parte per me e con l'alcol disinfetto tutto quello che ho toccato. Mi sentirei colpevole se dovessi contagiare anche loro. Con estrema velocità mi richiudo in camera, provando a guardare un po' di televisione. La tristezza non va via e sento che mi manca l'aria. Spengo tutto tranne la rosa luminosa ispirata alla ‘' Belle e la bestia ‘' che ho sul comodino. Non riuscirei a stare al buio stanotte. Mio marito ha lasciato entrare il mio più fedele amico a quattro zampe Lukas. Lui lo sa che stò male e si accuccia al mio fianco con il suo grande muso sulla mia gamba. Come in tutti i miei momenti peggiori mi ritrovo lui di fianco che anche se non può parlarmi, mi conforta più di qualsiasi persona che io conosca al di fuori di casa mia.

4 Gennaio 2022

La prima notte da positiva è passata tra pensieri e risvegli continui. Appena sveglia ho guardato il soffitto e tutti i mobili della mia camera da letto. Poi ho guardato fuori dalla finestra il cielo di un timido azzurro, ringraziandolo di essere viva e di sentirmi anche abbastanza bene. La tosse continua a non darmi tregua ma saprò resisterle. Mando un messaggio a Marco e Silvia per sapere delle loro condizioni. Lei non stà per niente bene e la cosa mi fa sentire inevitabilmente in colpa. I sintomi del Covid-19 in lei sono più gravi e la febbre continua a non scendere. Ha il raffreddore e un virus gastrointestinale, proprio come Marco, difatti nonostante lui abbia fatto un tampone dall'esito negativo non si sente molto in forma. Le mie colleghe di lavoro si preoccupano per me e mi chiamano più volte al giorno per tenermi compagnia. Oggi mi attanaglia il pensiero di non poter uscire e comprare la calza della befana a mia figlia, per cui chiedo al mio amico Simone se può farmi il favore di andare a comprarla lui, che per fortuna acconsente. Dalla stanza sento i movimenti in casa di mia figlia e mio marito che almeno all'apparenza sembrano sereni e che mi lasciano la colazione fuori dalla porta. Accendo la televisione e mi rendo conto di quanti programmi facciano al mattino sulla cucina passando per il covid e finendo con i fidanzati delle star. Lavorando sempre di mattina mi accorgo che in televisione c'è un mondo di cui non sono per niente a conoscenza. Vorrei provare a continuare a scrivere il mio secondo libro ma la mia mente non è serena per farlo, e né tanto meno riesco a leggere perché sono completamente deconcentrata. Verso l'ora di pranzo mi interesso alla soap ‘' Incantesimo ‘', appassionandomi addirittura. Per sentirmi utile nel pomeriggio pulisco la mia camera con l'alcol e vado a lavarmi tentando di toccare meno cose possibili. Verso sera dopo aver cenato decido di guardare il film de ‘' La Bella e la Bestia ‘', commuovendomi come sempre alla scena del ballo. Ho superato lo shock iniziale e cerco di abituarmi a questa strana e nuova routine.

5 Gennaio 2022

Oggi c'è il sole. Vedo il cielo di un azzurro intenso mentre sbuco piano dal mio piumone dorato. Oggi sento che posso fare tutto, anche se continua il mio isolamento. Guardo fuori dalla finestra la signora del palazzo di fronte che sbatte le lenzuola con intensità dal suo balcone, mentre nel cortile sottostante si riuniscono le pettegole del quartiere. Mio marito mi porta la colazione fuori dalla porta, mentre la mia bambina mi augura il buongiorno. Il contatto fisico è quello che mi manca di più, abbracciare la mia famiglia è l'unica cosa che vorrei. Simone interrompe i miei tristi pensieri con una telefonata, dicendomi che per fortuna ha trovato la calza delle Winks che mia figlia aveva chiesto alla Befana. Tra un po' verrà a lasciarla sul pianerottolo. Mi sento leggermente sollevata e nonostante tutto, sento le mie colleghe, mia suocera e Simone vicini. Mi chiamano molte volte al giorno per tenermi compagnia e tra una chiacchiera al telefono e una telenovela si fa

6 Gennaio 2022

Con la mascherina apro la porta della camera, allontanandomi di qualche metro. Voglio tanto vedere la faccia di Michela mentre guarda la calza della befana. La sua gioia è un tonfo al cuore e tutto mi sembra più facile. Mio marito mette una sedia in mezzo al corridoio dove viene a sedersi quando si sente giù. Ci guardiamo da lontano sostenendoci a vicenda e facendo battute per sdrammatizzare. Decido di pulire di nuovo la stanza, aggiustare l'armadio e cambiare le lenzuola del letto. Sono in forma anche oggi e sento che ce la farò. In questi giorni ho avuto modo di fare una pulizia mentale delle persone che avevo intorno e mi sono rincuorata da sola dicendomi che non tutti i mali vengono per nuocere. Ho riconfermato alcune amicizie e parentele mettendone altre in secondo piano. Sicuramente chi è rimasto con me in questo periodo strano della mia vita, ha tutto il diritto di meritarsi un posto in prima fila. Nel mio cerchio dorato non c'è molta gente e guardando al passato forse non ce n'è mai stata. Ho sempre selezionato le persone con cui stare, non perché mi sentissi superiore ma per un discorso legato alle cose in comune. Durante la mia vita ho conosciuto tanta gente, ognuno con una particolarità diversa dall'altra ma sono con alcune di loro ho costruito una perfetta sintonia. Una di queste è la mia collega Anna. I nostri 33 anni di differenza ci accomunano su tanti aspetti e io da lei mi sono sempre sentita compresa e perfino amata all'occorrenza. So che quando andrà in pensione mi lascerà un enorme vuoto a lavoro.

Giusi Marinaccio

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Erri De Luca Erri De Luca. Nato a Napoli nel 1950, ha scritto narrativa, teatro, traduzioni, poesia. Il nome, Erri, è la versione italiana di Harry, il nome dello zio. Il suo primo romanzo, “Non ora, non qui”, è stato pubblicato in Italia nel 1989. I suoi libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue. Autodidatta in inglese, francese, swahili, russo, yiddish e ebraico antico, ha tradotto con metodo letterale alcune parti dell’Antico Testamento. Vive nella campagna romana dove ha piantato e continua a piantare alberi. Il suo ultimo libro è "A grandezza naturale", edito da Feltrinelli.
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