Le nostre vite precedenti.
Genova 1974, primo giorno di prima superiore. Io con capelli lunghi e incolti.. Timida e introversa, ma sfrontata abbastanza per sfidare lo sguardo obliquo e sfuggente di quella bruna corvina, con quella massa esagerata di capelli che le spioveva in avanti come per nascondere due occhi furbi, impauriti ma ostinati nel fissarmi, con un misto di soggezione e antipatia..Da quel momento, una lunga e tortuosa catena di alti e bassi fra noi..Che lungo cammino abbiamo percorso fianco a fianco. Anche quando vi erano anni in cui ci telefonavamo solo una volta; o anni in cui eravamo litigate.. Decidemmo di scrivere questo libro a quattro mani. Man mano che il lavoro procedeva e il tempo passava, chiarimmo diversi punti e ci rendemmo più libere una dall'altra. Del resto a cosa servono i rapporti karmici, se non ad essere strumento reciproco di crescita?
Aline V.H.
Aline è una ricercatrice che ha elaborato un metodo particolare per far rivivere le vite precedenti ai suoi pazienti. Si serve della numerologia e del dono della veggenza, che la rendono in grado di entrare nella cronaca dell'Akasha. L'Akasha è la memoria cosmica, il deposito universale dove sono leggibili tutti gli eventi della storia dell'umanità.. Carl Jung definì questa dimensione Inconscio Collettivo. Non appena Antonella Sterle ci presentò, Aline mi guardò coi suoi occhi penetranti indugiando a lungo. Pina venne ricevuta alcuni giorni più tardi, io fui invitata ad assistere alla seduta. Quando ci vide vicine, Aline si rivolse a me:
«Lei è la tua sorella?».
Eravamo daccapo. Abbiamo perduto il conto delle volte in cui ce lo chiesero. In qualunque posto andassimo, qualunque persona conoscessimo, sempre eravamo scambiate per sorelle.
«Vediamo cosa siete state tu e la tua amica Lori una per l'altra»; Aline chiuse gli occhi «Sì. Sì. Molte vite. La differenza di anni è sempre stata minima. Eravate gemelli. Nelle prime prime vite. In altre vite vi siete sposati, in altre avete lavorato insieme. Una volta hanno detto che eravate streghe e bruciate, e c'è stata una vita in cui avete usato la magia, eravate uomini, per fare soldi... eravate potenti.. Guardate che ne avete combinate, eh? Avete fatto soffrire, poi sofferto, perché avete pagato, dopo. Voilà».
Esistono numerose biografie dei personaggi di cui parleremo, sarebbe inutile scriverne altre e poi l'obbiettivo è un altro. Le ricerche storiche si sono conformate al nostro sentire, al nostro focalizzarci su alcune vicende anziché altre. Ne è nato un impasto di dati reali, controllabili, e immaginazione intuitiva, mai gratuita, volta per volta spiegata, in modo che i biografi ufficiali dei Nostri quattro non storcano troppo il naso.
Il karma può essere individuale come collettivo. Anche nel secondo caso, la reincarnazione dà una risposta accettabile alle ingiustizie e alle atrocità cui assistiamo ogni giorno nel mondo. Aline afferma che quei Paesi che oggi soffrono a causa delle guerre o delle carestie siano abitati da popoli che sono le reincarnazioni di antiche civiltà scomparse, estinte per eccesso di avidità e per lo sfruttamento delle vite e dei beni altrui, per cui ora stanno subendo gli stessi abusi. Per migliaia di anni l'unico sistema per crescere è stato il dolore. In ogni vita c'è dolore, ma una persona di fede sa che la giustizia divina non ha lo stesso metro di quella umana. E quando sbagliamo, ci piacerebbe avere un'altra opportunità. Ma perché diavolo non ricordiamo? Pongo un'altra domanda: potremmo sopravvivere, se dalle nostre memorie remote saltasse fuori quell'immane fardello di traumi, lutti e violenze, che tanto saggiamente ci lasciamo alle spalle quando abbandoniamo un corpo?
..a nessun essere vivente è negata l'assistenza di “qualcuno” dall'altra dimensione. Giona è lo pseudonimo che userò per la mia guida spirituale. Si tratta di un'energia maschile, mentre la guida di Pina, che chiameremo Bellatrice, è energia femminile. La religione e la tradizione popolare li chiamano angeli custodi. Venni a conoscenza dell'esistenza di Giona tramite Maria Elena, una channeller torinese. Grazie alla particolare apertura del suo canale spirituale, Maria Elena può mettersi disponibile ad accogliere i messaggi provenienti da queste entità di luce...
* Dolcissima Paon, sento la necessità di colmare del pensiero di te questo foglio innevato, seppur la mia piuma, quest'oggi, tremoli alquanto. Una tosse sempre più insidiosa mi soffoca, ma io sono quieto. La mente ha ormai imparato a staccarsi dalla gola e dal capo, e a raggiungere, scivolando mollemente, la mano che modella parole di pece. Così, fissa sulla carta, la mente guarda gli animi e gli ansiti attraverso un occhio sconosciuto ma tanto più acuto di queste due vecchie lampade che molto tu baciasti, e che stanno divenendo sempre più fioche. La vita fu generosa con me ed io l'ho ringraziata, rispettata, ma, me ne compiaccio, mai adulata. Potrei dire che ora mi vuole lasciare indispettita, perché sovente ho respinto le sue grazie, anche se ho pagato un prezzo. Avrei potuto essere un re incensato dai rotocalchi, rendere il nome mio alla fama, cingermi la fronte con la corona d'alloro....se non fossi stato avverso alle effimere lusinghe del mondo intellettuale, e ai riconoscimenti colmi di accademica cultura mondana...Sarei stato un insegnante appassionato, se l'insegnamento non mi avesse annoiato tanto, stretto tra i rigidi schemi dell'ordinamento liceale.. che limitavano il vero apprendimento, per non dire di quegli sciocchi, inutili programmi da seguire. Il liceo mi stava uccidendo, riuscii a sopravvivergli grazie ai miei martedì letterari, e alla freschezza dei nuovi poeti che onoravano la mia casa con le loro visite, con le loro ansie di libertà, coi loro versi da farmi leggere... Avrei potuto fare di mia moglie, Marie Geherard, la maîtresse che da sempre mi affascina. Ho preferito cercare, lungo le strade di Francia, l'unica, la vera e l'insostituibile. Io, così docile e sfuggente, non mi sono piegato alla vita, a costo di cadere nella più lucida e inutile follia, ma nemmeno tu, mia pavoneggiante Méry, mi facesti chinare il capo, perché non lo hai voluto.. e qui, perdonami, di fronte alla soavità del nostro sentimento non posso trattenere le lacrime. L'Arte, lei sola mi ha messo alle corde... Della Poesia preferisco mille volte essere un piccolo servitore, nascosto in questo angolo di Parigi ma proiettato, grazie ad essa, nel vasto, immenso cosmo, del quale conosco ogni stella, ogni luce. Ti osservo passeggiare, Paon, attraverso i vetri del ricordo, fresca e sinuosa, con il bianco parasole che ripara i tuoi riccioli scarmigliati, e cela i tuoi pensieri a tutti, ma non a me...Sei un pavone sontuoso, Méry Laurent. La vita arde in te come il più impetuoso dei bracieri. So che non sarà più per me, chérie. Come lo so? Ho troppo bisogno di questo medico di campagna, ultimamente.. Vai per la tua strada, sorella, percorrila tutta, fino in fondo, come tu sai fare. Mi fermo qui, presso il fiume, nella piccola casa coperta dalla sempreverde edera, nel letto che tante volte ci ha sentito sospirare. Niente addii, amor mio, non servono. Tu ed io siamo legati da un ramo di rampicante misterioso e indistruttibile, che ci farà rincontrare, ammiccare e amare ancora, in onore di Afrodite. Per l'eternità tuo,Stéphane Mallarmé. (Pina)”. * «La vita prima di questa dov'ero?».
«Eri ebrea. Sì, tu e Loredana eravate nella stessa famiglia.. Vi hanno arrestate. Lei si occupava molto di te perché tu eri bebè sorella. Son venuti di notte e vi hanno arrestati, tutta la famiglia. Hanno separato papà, la mamma, i bambini, e Loredana teneva te contro lei, e ha urlato: "Non levarmela!". Ti hanno lasciato con lei fino al coso....al posto dove separano. Poi dopo ti hanno presa. Eri molto piccola, e non ti hanno ammazzato perché avevi la fortuna di essere bionda..Allora hanno detto che potevi essere ariana, e ti hanno messo in una casa di ariani. Però eravate educati come dei semi-militari, anche le bambine... E poi vi usavano per farvi fare dei bambini, già a quell'età. E tu sei morta in parto. * La piazza di un paesino medievale. «Buonasera gentile pubblico! C'è chi vuole storicamente ricordarmi come Françoys de Montcorbier, e chi invece mi vuole Françoys de Loges. Villon pare fosse il cognome dello zio. Bah! .. nacqui a Pontoise, presso la capitale, dicono il 30 o il 31 maggio dell'anno del Signore 1431, nell'atmosfera putrescente di una Parigi reduce dalla guerra dei Cent'Anni, e dalle ceneri ancor calde della creatura catturata dagli Inglesi, Giovanna d'Arco. Vi confiderò un segreto, poi vi lascio al vostro divertimento: secoli fa, quand'ero un potente mago, era con le mie magie che mi guadagnavo i pasti. Purtroppo, magie non so più farne, mi restano solo le mie ballate! So intrattenere altrettanto bene sia marmocchi intemperanti che vegliardi stizzosi, componendo su due piedi filastrocche, nenie, o poemi di gesta passate. So stare alla corte del sovrano e dilettare belle dame e baldanzosi principi con languide canzoni d'amore; posso stare cinque giorni e cinque notti filate a strimpellare oscenità per pendagli da forca e meretrici, nel più infimo dei bordelli. Vi prego di perdonarmi per la mia logorrea, sorelle e fratelli. È che con tutti quei discorsi di bordelli e canzoni d'amore, io mi riempio lo stomaco.. Sarò onorato di recitare per lorsignori, perché vero è che sono poeta, ma mi trasformo anche in menestrello e m'accompagno con la mandola, quando me ne prestano una.. Bando alle ciance. Lo spettacolo abbia inizio!»
Loredana Zino, Pina De Murtas
Biblioteca
|
Acquista
|
Preferenze
|
Contatto
|
|