Prefazione La scrittrice ha voluto descrivere in questo suo romanzo L'amore proibito due anime che s'incontrano per caso su un treno da cui non scenderanno più se non per percorrere insieme i sentieri della vita. Emergono le ferite del passato, che tornano e assalgono la mente e il cuore delle protagoniste, raccontate con abile maestria e instancabile accuratezza dei particolari che rendono questa storia avvincente, facendo vivere il lettore in un tumultuoso aggrovigliarsi di colpi di scena e di momenti di poesia pura, raccontata nella semplicità che la scrittrice ha saputo esprimere in un ordine perfetto di parole. Non mancano momenti in cui ci si pone delle domande a cui non si è in grado di rispondere e si cerca di vivere le proprie emozioni, l'amore proibito. “Dietro ogni vita c'è una storia” e dietro ogni storia ci sono delle ferite mai guarite. Il lettore scoprirà aspetti della psiche umana e i traumi infantili vissuti dalle protagoniste, e verranno descritti la violenza fisica e il dolore. La scrittrice riesce a descrivere un sentimento con semplici parole affinché il lettore possa comprendere come la protagonista abbia vissuto il suo dolore più grande: la violenza fisica e psicologica di un narcisista. La descrizione “Avrò cura di te” di Battiato è una preghiera che ella fa alla propria amata, descrivendo tutto l'amore che racchiude un gesto che si tramuta in sentimento, un mantra di parole che si trasformano e si scontrano per descrivere l'amore. L'amata che guarda il suo amore e ne contempla la sua bellezza e racconta dell'amore all'amore... “Perché la verità è che non smetterei mai di guardarti... Non smetterei mai di toccarti... Non smetterei mai di parlarti con i miei occhi... Non smetterei mai di amarti, nemmeno per un momento di questa mia vita”... Le protagoniste sono due metà che si cercano, due metà che si trovano per caso e cercano nell'amore dell'altra le attenzioni mancate. Si possono scorgere le ferite che emergono e rimbombano nella vita delle due ragazze, che nonostante tutto si cercano, scacciando i demoni del passato, le violenze subite, e si aprono all'amore. L'amore che cura, che sana le ferite del cuore e dell'anima, è quasi come una preghiera che la protagonista compie attraverso tutto ciò che ha dentro, la preghiera di essere accettata per i sentimenti che prova, per le emozioni che sente verso la propria amata. Nel romanzo, vi sono momenti in cui si entra nella psiche umana, a volte si entra nei cunicoli nascosti della mente, risvegliando le cicatrici del passato, e si rivivono emozioni che vengono autoindotte attraverso un tentativo di riprodurle con una sorta di autolesionismo e sottomissione nella psicologia della mente. Cosa unifica i poli di questa simmetria perversa, e cosa porta all'interno di una relazione a trovarsi catturati da questa ossessiva messinscena? Di varie strade, la prima, quella più chiara allo psicologo, nasce dall'abuso; le vittime di maltrattamenti fisici e/o psichici riproducono nella vita adulta il copione che Stephen Karpman definì “triangolo drammatico”, infatti una delle donne del libro subisce delle violenze da parte del suo carnefice. Si è stati vittime di un persecutore. Succede se i genitori ti picchiano, violentano, tiranneggiano, ti trascurano fino al punto della non-esistenza. Questi atteggiamenti si stampano nella mente del bambino e diventano la chiave che, da adulto, egli utilizzerà per decidere cosa aspettarsi dalle relazioni. Un libro da leggere d'un fiato e da assaporare attraverso le pagine che la scrittrice ci dona: “Regalami un po' del tuo tempo, appena quell'arco di tempo che intercorre nello schiocco tra un arco e una freccia.” G. A.
2020 negli Stati Uniti Valentina Brown, 30 anni, scrittrice, romantica e solare, bionda con una carnagione chiara, occhi castani, corporatura esile, viveva in un appartamento vicino al mare. Da sempre sognava il grande amore, ma ormai aveva smesso di crederci. Un giorno, come al solito, salì sul treno per recarsi presso la sua casa editrice e discutere del suo nuovo romanzo. Si mise le cuffie dell'iPod nelle orecchie e iniziò a viaggiare. Alla fermata successiva, salì una ragazza che le chiese se poteva sedersi accanto a lei. Valentina alzò gli occhi e rimase sbalordita, immobile, senza parole. Spostò la borsa e le fece spazio. - È un piacere, mi chiamo Bella - disse la ragazza. Valentina balbettò arrossendo: - Mi chiamo Valentina, piacere mio - . Anche Bella Lewis, 40 anni, era della zona, aveva una carnagione chiara, occhi castani e capelli scuri, corporatura esile. Aveva lavorato come cameriera in un ristorante. Bella: - Anche tu della zona? - Valentina: - Sì, sono di queste parti. Non ti ho mai vista prima - . - Mi farebbe molto piacere conoscerti meglio. - Bella: - Anch'io vorrei conoscerti, sei proprio carina, lo sai? - Si guardarono negli occhi. Entrambe erano molto attratte l'una dall'altra. Bella la avvicinò e la baciò dolcemente. Le sue labbra avevano uno strano sapore, il sapore dell'amore. Valentina aveva un senso di leggerezza, non riusciva a capire cosa le stesse accadendo, un senso di vuoto nello stomaco, il cuore le batteva forte nel petto. Era tutto molto strano, le sembrava di aver sempre conosciuto quella donna, era possibile che non l'avesse mai incontrata prima? Questo fatto la intimidiva e la sbalordiva allo stesso tempo. Non si era mai sentita così vulnerabile, così forte e fragile allo stesso tempo. Aveva paura, sì, una fottuta paura di perderla. Entrambe sentivano che qualcosa stava per cambiare nelle loro vite e che ciò era dovuto a quell'incontro, così le due si ripromisero di incontrarsi di nuovo il giorno successivo.
Più si guardavano e più si capivano al volo, Bella riusciva a leggere dentro di lei. Valentina: - Se questo è il treno della vita, non voglio scendere, un altro bacio, un altro e un altro, e poi... - Valentina e Bella si incontrarono nel parco. Si sedettero su una panchina fingendo di guardare la gente passare. Si guardarono l'un l'altra, Valentina prese le mani di Bella e le strinse forte a sé. Così Bella sentì il bisogno di confessare il suo segreto a Valentina. Bella: - Ascolta Valentina, non meriti di essere presa in giro, sei così bella dentro e straordinariamente meravigliosa che devo dirti il mio segreto, poi deciderai tu cosa fare... Vivo con un'altra persona da anni, un'altra donna, il suo nome è Allison, ma non la amo, almeno non più... Devo ancora capire cosa voglio dalla vita... Ma penso che prima o poi la lascerò, anche se fa male vederla soffrire e ricominciare tutto da capo... Sai, nel mio cuore spero che tu non scappi anche se so che probabilmente lo farai... E come posso biasimarti? - Valentina: - Oh Bella, mi fai sentire dentro qualcosa che non riesco a spiegare bene, ma sento che il sole è tornato a splendere nella mia vita da quando ti ho incontrata, sento che voglio vivere con te, che non voglio lasciarti fuggire via da me - . Bella tirò di nuovo Valentina a sé, baciandola. In quel silenzio tutto vibrava, le sensazioni, le emozioni, il mondo intero turbinava attorno a loro. Valentina sentì la terra scivolare sotto i suoi piedi, sentì i suoi sensi accendersi in segreto.
Il tempo e i mesi trascorsero lentamente. Valentina: - Bella, vorrei portarti a vedere la luna, la sua luce splendente prima che si addormenti... Sento il mio stelo tremare come una foglia sotto la pioggia, sono gocce incandescenti di rugiada... Improvvisamente sei arrivata come un fulmine... Vorrei portarti sulla mia riva per vedere il mio mare e poi rubarti un altro bacio mentre il tramonto scompare... Sento che vorrei che la pioggia fuori non smettesse mai di battere sui nostri tetti, e noi al caldo dentro la nostra casa, la nostra dimora, a riempire il vuoto con le carezze e il silenzio con i baci... Che strano rumore, la musica è silenziosa, i nostri cuori cantano all'unisono... Voliamo via come farfalle in cerca d'amore, tutto vibra intorno a noi, il mondo gira, tutto scorre impotente e tuttavia si muove davanti ai nostri occhi, stanchi di guardare fuori da quella finestra chiamata mondo. Prendimi, sono qui tra le pieghe dell'oggi e del domani... Mi hai fatto sentire qualcosa che mi ha svegliato dentro e che prima si era assopito... Pensavo di inseguire il mondo, e invece era il mondo che inseguiva me. Sono fuggita lontano per paura di pungermi l'anima, non potevo correre il rischio di essere felice... Che ti conosca da un giorno, un'ora, un minuto, mi sembra di conoscerti da sempre... Il segno più bello è quell'impronta che hai lasciato sul mio viso, l'impronta di un sorriso... La notte è fatta per nascondersi agli occhi della luna, il tramonto e l'alba si invertono in questo ciclo di vita... Stai camminando nel mio cuore, sei entrata nella mia vita senza bussare, senza chiedere il permesso, mi prenderò cura delle tue mani e le terrò così strette fino a farle tremare, perché noi ci capiamo senza dire una parola. Sai, stanotte mi sono svegliata e sono andata a parlare con il cielo, ho fatto un compromesso con esso, gli ho detto che avrei accettato di tutto e così è stato. Gli ho detto che resterò sempre una ladra, sì, una ladra di momenti da trascorrere con te, una ladra di baci da rubarti mentre dormi o mentre sorridi distratta per strada. Che cosa ne sai tu? Che ti sorprenderà dopo tutto questo tempo... mi vedrai ancora seduta lì ad aspettarti, ad aspettare il tuo ritorno, un incontro... e non ti chiederò il permesso, sarò solo una ladra, sì, una ladra di baci e di carezze da donare sul tuo viso... e soffierò dolci melodie sulle tue labbra, che parleranno di me, di te, di noi... E sai che potrei morire e poi rinascere in un tuo bacio, che la tua presenza mette a tacere ogni mio dubbio, ogni mia paura. Petali di stelle fanno capolino tra le pieghe del mio viso... Il cuore è senza corpo, sgusciato, è un'anima che vola via sopra la follia. Finora ho giocato a nascondino con i miei demoni, ma ora non voglio più giocare con loro, voglio giocare questa partita ad armi pari con la vita, con te - .
Martina Pace
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