Quando l'ha visitata la prima volta ne è rimasta incantata dal panorama e dalla vista sul mare che, nelle notti stellate di piena estate, come quelle che si appresta a vivere, sapranno regalarle forti emozioni, tanto care al suo mondo visionario. La casa è situata su un piccolo promontorio, ed è poco distante dalla spiaggia ghiaiosa, alla quale vi si giunge a piedi tramite un viottolo. La donna, quarantenne, capelli corti di colore nero, di piccola statura e dalle forme fin troppo tondeggianti, rimane ancora un po' nella terrazza con un'aria compiaciuta, per poi rientrare nell'appartamento, che è strutturato in un unico grande vano elegantemente arredato. La nuova esperienza va festeggiata con un brindisi, così la donna versa del Martini in un bicchiere con dentro due cubetti di ghiaccio, e lo sorseggia. A un tratto, squilla il cellulare. Sul suo viso traspare un velato sorriso, mentre risponde alla chiamata. - Mi chiedevo come fosse possibile di non aver ancora sentito la tua soave voce – dice la donna, sedendosi sul divano. - Non vorrai dirmi che sentivi la mia mancanza? – risponde dall'altra parte del filo l'uomo. - Conoscendoti mi stavo quasi preoccupando. – - Ero indeciso se lasciarti in pace la prima giornata di vacanza e chiamarti domani, o non indugiare e dare ragione al mio istinto. Be', ha prevalso il mio forte desiderio di sentirti. – - Meglio così, mai snaturare la propria personalità – osserva, sempre col sorriso sulle labbra, la donna. - Come va? – - Non male. Voglio solo precisare che qui mi trovo per lavoro. – - Sì, è così, anche se sono convinto che saprai abbinare le due cose. – - In che modo? – - Ti trovi in un luogo incantevole, giusto? – - Giusto. – - Non vorrei sbagliami, ma credo che si tratti di un luogo romantico ... - - Può darsi. Ti ringrazio per avermi regalato questa vacanza lavoro. – - Sai cosa penso? Che questo luogo meraviglioso aiuterà a scoprire in te una nuova ispirazione. – - Vorrei capire se in questo momento a parlarmi è l'editore o il mio amico? – - Entrambi. – - La cosa ancora non mi è chiara. – - Ok. Ma sappi che non è solo l'editore a parlarti, ma anche l'amico. – - Ehi, sto aspettando! – - Ho in serbo una novità. – - Per me? – - Per i tuoi lettori. – - Di cosa parli? – chiede attonita la donna. - Del tuo prossimo romanzo – risponde l'amico. - Cosa sarebbe questa novità? Il romanzo non l'ho nemmeno iniziato. – - Sei lì per questo. – - Sì, e allora? – - Scriverai un romanzo rosa. – - Cosa? Non saprei da dove iniziare. Ho sempre scritto gialli, thriller, e i miei lettori mi identificano in questo. – - Li spiazzerai. – - Perché dovrei farlo? Nessuno lo desidera, né io né tanto meno i miei lettori. – - Ne sei sicura? Hai letto i giornali? – - Sono due giorni che non li leggo, gli impegni non me l'hanno permesso. - - Certo. Lo immaginavo. Ho rilasciato una notizia bomba. – - Cosa hai fatto? – - Ho detto che il tuo prossimo romanzo preserverà una sorpresa. I tuoi amatissimi fan non vedono l'ora di sapere di cosa si tratti. I social network sono stati presi d'assalto dalla loro morbosa curiosità. Scommetto che non hai acceso nemmeno il computer. – - Ho voluto prendermi qualche giorno di assoluto relax; lo faccio sempre quando sto per iniziare un nuovo lavoro. Non credi che sarebbe stato più giusto parlarmene prima di dare la notizia bomba? – - Ne abbiamo già parlato, l'hai dimenticato? – - Sì, e io ti ho risposto che non è il mio genere, hai altri scrittori che possono soddisfare le tue esigenze. Mi hai messo in un bel casino. – - Sei una grande scrittrice, la migliore in circolazione. Una persona con il tuo talento può scrivere di tutto, senza remore, te lo dice uno che conosce bene l'ambiente. – - Finirà che per la brillante idea che hai avuto dovrò pure ringraziarti – osserva con un amaro sorriso la donna. - Te la caverai con una cena – risponde l'amico editore. - Intanto quella di stasera mi andrà di traverso. – - Prenditi qualche altro giorno di riposo se lo desideri, ma non startene lì a piagnucolare. Sarà il libro dell'anno. – - Andiamo alla grande, sei anche chiaroveggente. – - Be', ti lascio, avrai tante cose a cui pensare, non ultimo il romanzo da scrivere. Chiamami in qualsiasi momento ritieni opportuno. – - Credo che dopo la notizia bomba che mi hai dato, ti cancellerò dalla lista dei miei amici. È il minimo che possa fare. – - Rimarrò sempre il tuo editore. – - Già. Dovrò cercarmene un altro ... - - Sei un amore. A presto! – ***
Non le sembra nemmeno vero quello che è successo. La donna rimane seduta sul divano, con lo sguardo assorto, sopraffatta da un turbinio di pensieri. Aveva già mezza idea sul romanzo che si accingeva a scrivere, ora dovrà cancellarlo dalla mente e cercare di trovare una nuova storia, che non sia un giallo né un thriller, ma un racconto tinto di rosa. Forse un giorno si sarebbe cimentata con questo genere letterario, ma in questo momento non si sente all'altezza, non è pronta. Cerca di non pensarci, di rimandare il problema, quanto meno fin quando non avrà le idee più chiare. Dopo aver cenato prova a rilassarsi sedendosi per un'ora circa sulla poltrona in bambù posta in terrazza, poi va a letto.
***
Fortunatamente il sonno non viene compromesso dalla notizia bomba, così la mattina seguente la donna si sveglia con un'aria spensierata. Ci vuole ben altro per metterla in crisi. Il luogo anche di giorno conserva tutta la sua bellezza. In piedi in terrazza con in mano un bicchiere di spremuta d'arancia, osserva il cristallino mare, ed è subito amore. Nella zona si contano pochissime case sparpagliate e si ha l'impressione che non sia un posto conosciuto, visto che la spiaggia è deserta. Un angolo di paradiso che va goduto attimo per attimo. La scrittura può attendere. Prima di ogni cosa vanno fatte le dovute presentazioni, e la donna intende rispettarle andando al mare, scendendo giù per il viottolo, ad osservare quello splendido tappeto azzurro. Giunta in spiaggia, si guarda intorno, accertandosi in effetti che non c'è un'anima viva. Meglio così, si percepisce dall'espressione compiaciuta del suo volto. Poggia per terra lo zainetto e tira fuori dal suo interno il telo di morbido cotone che distende sulla ghiaia, si toglie il variopinto vestito lungo, mettendo in mostra le sue forme fin troppo tondeggianti, che non ama esibire, fortuna che non ci sia nessuno a osservarla, coperte in minima parte da un costume due pezzi di colore rosa pallido. È ancora mattina presto, ed è probabile che qualcuno verrà a farle compagnia, così approfitta della beata solitudine per farsi il primo bagno. Si tuffa nelle acque leggermente mosse, riemerge e si allontana a lunghe bracciate; si immerge nuovamente e nuota sott'acqua per poi risalire in superficie. È una brava nuotatrice, su questo non ci sono dubbi. Si è allontanata dalla riva un bel po', com'è consuetudine fare. Si sente a suo agio, ma soprattutto spensierata, dimenticandosi persino della notizia bomba che le ha dato l'amico editore. Non guarda nemmeno a riva, quando lo fa, un'improvvisa presenza di un uomo seduto a pochi metri dal suo zaino, la coglie di sorpresa, ed avverte una strana sensazione, come se fosse stata violata la sua privacy. Nello zaino non ha lasciato soldi né oggetti preziosi, se si esclude il cellulare. Non è un ladro, altrimenti se lo sarebbe preso e portato via. Rimane in acqua, ma qualcosa le dice che è ora di ritornare a riva, non fosse altro per esaudire la curiosità di vedere da vicino quello sconosciuto che continua a fissarla. Esce dall'acqua e raggiunge il telo. I loro sguardi si incrociano, seguito da un cenno di saluto. La prima cosa che risalta ai suoi occhi è l'aspetto fisico dell'unico compagno di spiaggia, decisamente un bell'uomo, anche se non più giovanissimo. Si cerca di non creare un clima di imbarazzo, da una parte volgendo l'attenzione al panorama circostante, dall'altra distendendosi a pancia in giù sul telo. Trascorrono alcuni minuti, non si sa esattamente quanti, forse mezz'ora, un arco di tempo in cui tutto può evolversi. La donna si gira in posizione supina, schiude lentamente gli occhi, quando a un tratto una maschera umana oscura la visualità, facendola saltare di paura. - Mi perdoni! L'ho spaventata ... - - Lo può dire forte – risponde la donna, seduta sul telo. - Volevo avvisarla ... - - Di cosa? – - Quello ... - l'uomo fa cenno col capo in direzione di un grosso granchio, avvicinatosi fin troppo al corpo immobile disteso che, vista la brutta aria che tira, pensa bene di ritornarsene in un posto più tranquillo. - Grazie! Non mi avrebbe fatto di sicuro il solletico ... - dice la donna, rasserenatasi. - No. – - Lei non corre di questi pericoli ... - il riferimento va al fatto che l'uomo abbia addosso i vestiti, un paio di jeans e una camicia color celeste. - Be', diciamo che rischio di meno. – - Già. L'acqua non morde – dice la donna accennando un sorriso. - Non ne sarei così sicuro – replica con tono serio il suo interlocutore. - Cosa intende? – - Sto scherzando! – risponde col sorriso sulle labbra l'uomo, cinquantacinquenne, capelli lunghi e lisci brizzolati, che si posano sulle spalle. – Di solito non mi presento a questo meraviglioso mare vestito, ma oggi ... - - Aveva la luna storta. – - Sì, è possibile. – - Spero che non sia contagiosa. – - No, non credo. Posso? – - Certo. La spiaggia non ho ancora deciso di comprarla. – L'uomo si siede accanto. - Il mio nome è Giovanni. – - Il mio è Marinù. – - Marinù Biscuso? – chiede Giovanni, piacevolmente sorpreso. - Sì – risponde lei. – - La famosa scrittrice? – - Diciamo di sì. – - Mi stavo scervellando nel capire se fosse veramente lei o semplicemente una sosia. – - E questo quando ero immersa in acqua, distante dalla riva che a malapena mi si vedeva la testolina? Ho notato che non smetteva un attimo di fissarmi. – - Non appena è uscita dall'acqua ne ho avuto quasi la certezza. – - Una notevole qualità d'osservazione, visto che sono lontana anni luce da come abitualmente appaio sui giornali e TV ... - - È sempre una donna attraente. – - Senza trucco e bagnata sfiderei chiunque a riconoscermi. Ha una vista eccezionale. Ok, mi ha convinta, le firmerò una copia del mio libro. È di queste parti? – - No, sono qui in vacanza. – - Anch'io. In verità la mia è una vacanza lavoro. Desideravo un posto tranquillo in cui poter scrivere il mio nuovo romanzo, così il mio editore mi ha accontentata. – - Non verrà delusa. – - Lo spero. – - Credo di aver letto tutti i suoi romanzi – afferma Giovanni. - Ci rimarrei male se non fosse così – replica con un sorriso Marinù. - Le sue storie sono da incubo, ha una fantasia ... - - Mostruosa. Non si vergogni a dirlo, in fondo è stata la mia fortuna ... fino ad oggi. Sembra che il diavolo abbia deciso di metterci lo zampino ... - - Credevo che fosse suo amico – dice con simpatica ironia l'uomo. - A dire il vero stavo pensando a un'altra figura, non meno edificante, che preferisco tenere lontano il più possibile dalla mia mente; in questo momento sono in vacanza. – Una linea d'intesa condivisa dalla coppia da un profondo sguardo.
***
L'editore ha pensato a tutto pur di mettere in condizioni di assoluta tranquillità Marinù, iniziando dalle vettovaglie, sistemate nel frigorifero e in un mobile color noce chiaro. L'obiettivo è che l'amica non venga distratta e si dedichi esclusivamente a scrivere il primo romanzo rosa. Non sarà una cosa facile, ma nemmeno impossibile perché, come dice l'amico editore, una scrittrice del suo talento può affrontare qualsiasi genere letterario, senza nessuna difficoltà. Di questo ne è convinta anche la donna, deve solo trovare la giusta ispirazione. L'ambientazione non è niente male e, in aggiunta, non poteva mancare la ciliegina sulla torta: la conoscenza di Giovanni, un misterioso e affascinante uomo. Fantasticarci sopra per lei non è un problema, deve solo al momento mettere da parte le storie cupe e passare a qualcosa di più dolce e romantico. La fervida immaginazione di Marinù saprà quanto prima farsi valere. Consumato il pranzo, con salmone affumicato e insalata mista, la donna si siede alla piccola scrivania, apre e accende il portatile sperando di buttare giù due righe. Non ci vuole molto a capire che non è il caso di forzare, è meglio attendere che affiori un'idea sulla quale improntare il romanzo. A un tratto, dalla finestra dinanzi scorge Giovanni a passeggio in spiaggia insieme ad una donna dal fisico mozzafiato, con in testa un copricapo azzurro. I due indossano il costume da bagno. Credeva che l'uomo stesse da solo, invece è in dolce compagnia. Per carità, nulla di compromesso, ma solo la consapevolezza di dover sudare per conquistare il principe azzurro. Tutto questo per una buona causa: il nuovo romanzo. Niente scoraggiamento, anzi, esce fuori in terrazza e si siede sulla poltrona in vimini, facendosi notare da Giovanni con cui si saluta con un cenno della mano. La donna col copricapo azzurro si tuffa in acqua seguita da Giovanni, sotto lo sguardo impassibile della scrittrice.
***
Non ha ancora iniziato il romanzo, figuriamoci se riesce a dargli un titolo. Com'è sua abitudine, nell'attesa di trovarne uno, che avviene quasi sempre alla fine del lavoro, in testa alla pagina Word scrive semplicemente “Nuovo romanzo”. Al momento è tutto qui, ma è pur sempre un inizio. È mattina presto, Marinù è in terrazza con in mano un bicchiere di aranciata, la sorseggia, quando vede Giovanni seduto in spiaggia, con indosso pantaloni jeans e camicia. Decide di mettersi il costume da bagno e raggiungerlo. Per il ruolo maschile del romanzo sta pensando all'affascinante uomo dai capelli lunghi e brizzolati, mentre Marinù è il personaggio femminile. La storia d'amore dovrebbe svilupparsi su l'inedita ed estemporanea coppia. Ora è spuntato fuori un altro personaggio, la donna col copricapo azzurro, di cui non si capisce il suo vero ruolo. Comunque, ben venga, il romanzo ne trarrà vantaggi.
Salvatore Scalisi
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