
Ambra entrò in quel bar per puro caso. Doveva soltanto colmare il tempo che mancava all'appuntamento, una decina di minuti che invece le cambiarono la vita. Non poteva sapere quanto il caso, a volte, decide per noi, e nemmeno ebbe il sospetto che lo sguardo ammiccante del cameriere potesse andare al di là di ogni immaginazione.
Era abituata a certe occhiate profonde, quelle che vanno oltre la barriera degli abiti aderenti, ma l'impudenza di quel ragazzo sfiorò la maleducazione: «Aspetta qualcuno?» la interrogò.
«Un caffè schiumato,» rispose con freddezza «e niente altro!»
Di colpo si rese conto di essere l'unica cliente alle undici del mattino, una situazione alquanto strana che la portò a domandarsi se la causa fosse dovuta al cattivo servizio o chissà che altro. La spiegazione arrivò poco più tardi dal suo commercialista, quando gli spiegò la sensazione di disagio che aveva appena provato in quel contesto.
«Sono più di trent'anni che ho lo studio proprio di fronte,» esordì «e fino a qualche mese fa c'era il vecchio gestore, un caro amico. Poi ha dovuto vendere, come tanti, e la nuova proprietà ha puntato su una clientela diversa.»
«Per la verità,» obiettò Ambra «non ho visto nessun cliente.»
«Arrivano la sera, dopo una certa ora,» abbassò repentinamente il tono di voce «si dice che sia un luogo di appuntamenti.»
«Prostituzione quindi?» commentò «Qui in pieno centro? E la polizia non interviene?»
«No... no...» si affrettò a spiegarle, sempre più misterioso «ci vanno quelle persone che frequentano uno di quei siti internet di incontri. Mi hanno detto il nome, ma sinceramente non lo ricordo.»
Quando Ambra lasciò lo studio, ripassò davanti allo stesso bar, ne annotò il nome e, appena salita sul tram, effettuò una ricerca su Google. Non ci volle molto a trovare il legame con un noto portale per single, più difficili furono invece i suoi tentativi di leggere gli annunci, protetti da una password. Per appagare la propria curiosità, si sarebbe necessariamente dovuta necessariamente iscrivere.
Lo fece la sera stessa con un nome di fantasia e un indirizzo email creato per l'occasione, ma ancora una volta il sistema non ne volle sapere di concederle il libero accesso ai profili. Non che le interessasse più di tanto, voleva solo capire che tipo di persone utilizzavano un sito internet per cercare un partner. Dopo un'ora di tentativi, comprese che avrebbe dovuto postare almeno una fotografia, altrimenti non sarebbe potuta andare oltre. Cercò qualche immagine anonima da vari portali stranieri e ne scelse una che, in qualche modo, poteva rappresentarla. Da quell'istante, le si aprì un mondo misterioso e sconosciuto.
Era diverso da Facebook, dove comunque gli uomini si trasformavano lentamente in spasimanti, qui l'anonimato li spingeva ad essere più arditi, più sicuri di sé, più diretti e senza condizionamenti. Sebbene l'approccio appariva comunque elegante, lasciava trasparire simultaneamente il sapore del proibito e si rivelò decisamente stuzzicante, specialmente per lei che aveva avuto una vita sessuale morigerata e poco intrigante.
Fu questa considerazione e il proposito di non incontrare mai nessuno a indurla ad accettare il gioco. Così cominciò a chattare con diversi uomini finché, in piena notte, ne apparve uno più interessante di altri. Si presentò come Greg e fu subito chiaro che fosse un fans sfegatato del famoso dott. House.
«Perché?» gli chiese Ambra.
«Perché mi ritrovo nel suo carattere guascone,» rispose «e, come lui, non sono interessato ad una relazione seria.»
«Quindi,» lo incalzò «cosa cerchi qui?»
«Prima dimmelo tu,» digitò velocemente «e ti risponderò con la mia abituale e spudorata faccia tosta.»
«Non cerco nulla,» rispose Ambra «sono capitata per sbaglio al Love Bar e mi sono lasciata incuriosire dai legami con questo sito.»
«Quindi non ti interessa conoscere nessuno?»
«Assolutamente no! Ora dimmi cosa ci fai tu qui.»
Greg lasciò passare diversi interminabili minuti, poi la liquidò freddamente:«Allora non ho tempo da perdere con te.»
Pur sapendo che era solo uno stupido sconosciuto, quelle parole la toccarono profondamente, ma trovò la forza di rispondergli: «Il tuo tempo probabilmente ha poco valore se lo sprechi a cercare una donna su internet. A quale scopo poi?»
La risposta arrivò la mattina successiva: «Semplicemente per scopare!»
Già, doveva capire subito che il senso di un sito online di incontri non era certo per trovare l'anima gemella, ma un'ammissione così diretta le pareva proprio inopportuna. «Sei patetico e infantile,» digitò con rabbia «non troverai mai nessuna donna che accetterebbe di uscire con uno come te.»
Per tutta la giornata attese inutilmente la sua risposta. Non che fosse importante continuare la discussione, voleva semplicemente capire fino a che punto si potesse essere così beceri per procurarsi del sesso gratuitamente.
Greg si fece vivo a notte inoltrata. Appena la vibrazione dello smartphone frullò sul comodino, Ambra si svegliò di soprassalto e afferrò il telefono con trepidazione. Sul display comparve una frase che la scosse come una frustata: «Se sei davvero tu quella della foto, vuoi scopare con me e con un mio amico?»
Se da un lato si sentiva oltraggiata da quella proposta così assurda e provocatoria, dall'altro si chiese quale sarebbe stata la reazione di Greg di fronte ad una foto vera. «Non sono quella dell'immagine del profilo,» rispose, senza riflettere «ma ci assomiglio molto.»
«Anch'io sono molto simile a Greg House, ti piace come tipo?»
«Qui tutti possiamo bluffare a nostro piacimento, per questo hai il coraggio di lasciarti andare in qualsiasi provocazione.»
«Infatti il Love Bar serve ad accorciare le distanze. Ti va di prendere un caffè con me domani, dopo pranzo?»
Non avrebbe mai accettato l'offerta, ne era più che certa, ma la sua sicurezza andò a sfaldarsi lentamente il mattino successivo. Rispose affermativamente alla sua proposta col proposito di spiare il locale da fuori, così da verificare chi fosse quest'uomo strafottente e allo stesso tempo stuzzicante. Era convinta che si trattasse di uno sfigato come tanti, abituato a nascondersi dietro un computer per masturbarsi, chattando con chiunque gli concedesse la minima attenzione, ma quando fu nei pressi del locale, fu presa dal panico. Era in anticipo, come sempre, così suonò al citofono del commercialista con la scusa di aver dimenticato un documento. Data l'ora, non rispose nessuno e si sentì persa, senza una qualsiasi copertura che spiegasse la propria presenza sul posto.
Decise di andarsene, ma non ne fu capace. Attraversò la strada e camminò sul marciapiedi, passando davanti alla vetrina del bar. Lui era lì, lo riconobbe dalla barba corta e dalla mascella squadrata, così somigliante all'attore del famoso telefilm. Non poteva tornare sui propri passi per non rischiare di scoprirsi, per non ritrovarsi faccia a faccia con quello che, nonostante le apparenze, poteva essere un maniaco della peggior specie.
Continuò per la propria strada senza voltarsi, finché non si sentì chiamare Leila, il nome che aveva usato per la registrazione nel sito. Rallentò il passo e cercò ripetutamente il coraggio di voltarsi. Greg la inseguì fino a raggiungerla: «Allora non vuoi proprio accettare il mio invito per un caffè?»
«Non in quel bar!» gli rispose, perdendosi nel suoi occhi azzurro cielo.
«Ce n'è un altro più avanti, girato l'angolo,» la rassicurò «ce la fai a raggiungerlo con quei tacchi?»
Gli sorrise, inspiegabilmente gli sorrise. Era un bell'uomo, educato, elegante, affascinante. Perché mai usava un sito di incontri e si comportava in quel modo così volgare? Greg la prese sotto braccio e lei gli sorrise ancora. Quando si sedettero al tavolino, restarono in silenzio a guardarsi, a studiarsi.
«Sono sposato,» esordì, rispondendo alla domanda che Ambra aveva solo pensato di fargli «sto bene con mia moglie e non cerco una storia d'amore.»
«Anch'io,» gli mentì, tacendogli di aver appena vissuto un travagliato divorzio «e non cerco né una storia d'amore e tanto meno di sesso.»
«Però sei venuta all'appuntamento...»
«Per curiosità,» lo interruppe «solo per curiosità.»
«Adesso hai soddisfatto la tua curiosità?»
«Non ancora,» abbozzò l'ennesimo sorriso «mi piacerebbe scoprire questa tua assurda mentalità e perché ti sei divertito a provocarmi con quella frase.»
«Quale frase, quale provocazione?»
«Non mettermi in imbarazzo,» arrossì «mi riferisco alla proposta indecente dell'altra notte.»
«È' semplicemente quello che cerco!» ammise.
Ambra scosse ripetutamente il capo: «Ti sembra normale chiedere a una donna che non conosci di venire a letto con te e con un tuo amico?»
«Mia moglie non accetterebbe mai,» esclamò, con una calma disarmante «e questo tipo di trasgressione mi attira da impazzire.»
«Stai scherzando vero?» lo incalzò.
Greg allargò le braccia: «Te l'ho solo proposto...» continuò «spero che non ti sia sentita offesa per questo.»
«È semplicemente assurdo! Cosa ti fa pensare che una donna possa accettare una simile pazzia?»
«È' già accaduto,» ammise «quindi non dev'essere poi così offensivo e sconveniente!»
«Ma quale tipo di donna...»
«...una donna normale,» la interruppe «sposata con figli, casalinga o impiegata, una donna al di sopra di ogni sospetto.♣
«Beh, io no di certo!» gli ribadì, facendosi seria «Ma poi dimmi, come è possibile realizzare una cosa così... così...»
«A volte diventiamo fragili di fronte a certi tipi di trasgressione.»
«Quante volte lo hai fatto?»
«Tre,» ammise Greg «ma non è facile costruire un incontro soddisfacente.»
«Spiegati meglio.»
«La prima volta sono andato a letto con una coppia sposata ed è stato un vero disastro. Il marito voleva avere il controllo di tutto e si atteggiava come se fosse il regista di un film porno mal riuscito. Da lì ho capito che era meglio cercare un compagno di merende, ma anche questa non è stata un'impresa facile. Serviva qualcuno con cui non gareggiare a chi ce l'ha più duro e, anche la seconda volta, non è stata per nulla soddisfacente. Per fortuna ho incontrato Jack dopo tanti anni che non ci vedevamo. Era un mio compagno di scuola e con lui si è creato il giusto feeling tra maschi. Infatti la terza esperienza è stata di sicuro la migliore, tanto che ci sono stati vari incontri senza cambiare i protagonisti.»
«Chi era la donna?»
«Un'impiegata di quarant'anni, sposata con figli e qualche chilo di troppo, ma davvero entusiasta di questo tipo di rapporto.»
«Addirittura entusiasta?»
«Credo sia il massimo per una donna,» affermò Greg «un rapporto estremamente passionale.»
«E per te? Cosa ti attira di più in una situazione di questo tipo?»
«Mi fa impazzire il coinvolgimento mentale e fisico,» rispose, con gli occhi illuminati «e mi eccita da morire vederla impazzire tra le nostre gambe.»
«Personalmente non riesco nemmeno a concepirla una scena così,» obiettò Ambra «è troppo lontana dal mio immaginario erotico.»
«Allora dimmi cosa c'è nel tuo immaginario.» la incalzò.
«Per me il sesso è parte integrante dell'amore,» tagliò corto «e non una forma di trasgressione che possa essere concepita al di fuori dal rapporto sentimentale.»
«È un vero peccato, adesso che ti ho conosciuta sei diventata ancora più interessante. Sicuramente più affascinate della foto falsa del tuo profilo.»
«È un peccato che tu sia sposato e anche che tradisci tua moglie con queste perversioni.» gli ribadì «Nonostante tutto mi ha fatto piacere incontrarti, però adesso devo andare.»
«Sembra una fuga? Hai paura di cambiare idea?»
«Non c'è questo pericolo, mi conosco troppo bene.»
«Considerata questa tua irremovibile integrità, ti lancio una sfida: un invito a cena con me e Jack. Scegli tu il posto, solo una cena, niente di più.»
«A quale scopo?»
«Chiacchiere, reciproca conoscenza..»
«Non vado a cena con due maniaci!» sbottò Ambra.
«Sono un medico e Jack un avvocato,» la incalzò «e non può succedere niente che tu non voglia.»
«Ci penserò,» rispose, alzandosi dal tavolino «anche se non capisco il senso dell'incontro, considerato non sono interessata alle vostre trasgressioni.»
«Nel caso, preferirei che mi contattassi su Whatsapp,» spiegò Greg, consegnandole un biglietto da visita «questo è il mio contatto.»
Appena fu seduta sul tram, tirò un lungo sospiro di sollievo. Il gioco era andato troppo oltre e pensò bene di cancellare la propria iscrizione al sito di incontri online. Ben presto però, il suo contatto di Whatsapp divenne una pericolosa tentazione. C'era solo un modo per comunicare con lui, avrebbe dovuto scrivergli per prima. Resistette tre giorni, poi capitolò, lasciandosi andare con un saluto.
La risposta non tardò ad arrivare: «Allora accetti l'invito a cena?»
«Non vorrei che venisse considerata come un mio interesse nelle vostre manie, deve essere solo una cena.»
«Scegli tu il posto, ma ti pregherei di fissare per un venerdì sera. Anche il prossimo va bene se mi avverti per tempo.»
Quello stesso pomeriggio gli confermò ora e luogo dell'appuntamento; un piccolo ristorante in un paesino dell'hinterland milanese, proprio di fronte al comando locale dei Carabinieri, un posto perfetto per evitare qualsiasi evoluzione pericolosa.
Come sempre, Ambra fu la prima ad arrivare. Si presentò all'oste e si fece accompagnare al tavolo prescelto, posto in un angolo tranquillo del locale. Da lì a qualche minuto, arrivò Greg con l'amico e, seppur con qualche imbarazzo, li accolse con un sorriso di corcostanza. Non fu facile rompere il ghiaccio in quella che pareva una cena di rappresentanza, dove nessuno degli astanti voleva scoprirsi più di tanto.
Izabel Nevsky
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