Writer Officina - Biblioteca

Autore: Serena Digiuni
SerEneide
Autobiografia
Lettori 3869 39 59
SerEneide
- Tutta colpa di un uccellino.

Voglio dedicare il mio libro alla mia famiglia che mi ha dato tutto, voglio ringraziarli per avermi messo al mondo perché senza di loro non sarei andata avanti.
Voglio dedicarlo anche alla sua famiglia che mi accetta per quella che sono, per i pregi e difetti e anche se sono un po' pazza mi ha sempre voluto bene e mi ha accettato.
Vorrei dedicarlo anche a lui che è il mio ragazzo, anche se a volte litighiamo lui c'è sempre e quindi lo ringrazio per quello che sta facendo per me.
E ricordatevi una cosa: l'amore e bello anche se non è litigarello e che se una persona ti ama o ti vuole bene ti accetta anche così, con i pregi e difetti.

L'Asilo.

Oggi voglio raccontarvi la mia storia.

Mi chiamo Serena, gli amici mi chiamano Serenella o Serry.

Sono nata all'ospedale maggiore di Cremona il 30 maggio 1992 alle ore 10.00 dai miei genitori Maria e Giovanni e ho un fratello di nome Stefano, lui è il mio tutto.

La mia vita non è stata una bellissima esperienza, perché la maggior parte delle persone mi ha sempre trattata male.

Quando ero piccolina, all'età di 3 anni facevo molta fatica ad esprimermi, e allora io ero andata sotto il tavolo perché le maestre non mi capivano perché facevo tanta fatica a parlare.

Quelle maestre hanno chiamato il tribunale dei minori di Brescia e i miei genitori hanno dovuto fare un processo perché io quando ero piccolina avevo disegnato mio papà in costume, ma loro dicevano che lo avevo disegnato nudo. Così hanno testimoniato al tribunale dei minori sia la mia mamma che il mio papà e, dopo l'udienza, il giudice ha deciso di lasciarmi con loro. Io ringrazio tuttora i miei genitori per essere con loro, perché altrimenti a quest'ora mi trovavo in un'altra famiglia.

Dai 3 anni ai 5 anni i miei mi hanno portata in un centro per parlare meglio, tutti i miei compagni mi prendevano in giro: ma io dico sempre che se una persona ti vuole bene ti accetta così come sei.

Quando ero piccolina, mentre giocavo al parchetto con un bambino di nome Giacinto, lui mi prese l'orecchino e me lo strappò e facendomi un male cane e, per fortuna, grazie ad una mia compagna di classe di nome Carlotta, lo abbiamo ritrovato, e questo bambino invece di scusarsi mi insultava.

All'asilo non avevo nemmeno amici e amiche e nemmeno le maestre mi volevano bene.

E un giorno le maestre, in pieno inverno, mi cacciarono fuori senza giubbotto: c'era un sacco di neve e grazie alla mamma della mia compagna di classe che disse a mia mamma: “guarda, c'è fuori Serena senza cappotto” mia mamma si avvicinò senza farsi vedere e si mise a piangere.

Infatti io dico sempre: mettete le telecamere all'asilo, così si vede come le maestre trattano i bambini piccolini e ricordatevi una cosa, i bambini sono la cosa più bella che ci sia al mondo e chi picchia i bambini non è una bella persona perché se vuoi bene ad un bambino non lo picchi e non lo sgridi.



Ricordatevi: se amate i bambini dovete rispettarli sempre, amateli, stategli vicino, ma non insegnateli le parolacce perché loro dopo imparano. E dategli tanti bacini perché io ho un sogno: un giorno vorrei sposarmi e avere 4 figli.


Le Elementari

All'età di 6 anni, quando andai alle elementari (frequentate sempre a Cremona) per 5 anni ebbi la maestra di sostegno e tutti mi prendevano in giro per questo motivo.

Un giorno è successa una cosa che vi voglio raccontare: stavo giocando insieme alla mia amica di un'altra classe e, ad un certo punto, mi diede dell' handicappata e stronza perché io non capivo e non volevo giocare con lei perché stavo accanto a mia mamma, perché io sono molto legata alla mia famiglia e non la voglio perdere. Infatti io mi misi a piangere e il nonno di questa bimba le diede uno schiaffo e le disse: “Non prendere in giro sta ragazza!” perché ero una brava ragazza, simpatica e dolce.

Anche alle superiori avevo la docente di sostegno e tutti mi prendevano in giro perché facevo fatica a parlare e spero un giorno di trovare il lavoro perché è dal 2011 fino ad adesso che sto cercando lavoro.


La Medie

Le medie le ho passate un po' bene e un po' male.

Il primo giorno di scuola media mi successe una cosa bella e incredibile: era l'inizio della scuola, non conoscendo nessuno mi sedetti al banco in ultima fila, dietro a tutti. Ad un certo punto, un ragazzo di nome Oscar mi disse: “Posso sedermi vicino a te?” io gli dissi: “Certo, puoi metterti vicino a me” e tutti i nostri compagni di classe lo presero in giro perché io ero una ragazza nuova e tutti gli dicevano che ero la sua ragazza, infatti quando non andavo a scuola lo chiamavo sempre per i compiti, e c'è sempre stato per me sia per me che per gli altri.
Antonio Pentecoste era in un'altra sezione, non è sempre stato gentile con me, ma ora mi sta portando rispetto perché ogni ragazza o donna che sia bisogna portarle rispetto e non trattarla male.
Le femmine della mia classe mi prendevano quasi tutte in giro, ma quando picchiai la mia ex compagna di classe, tutti mi davano ragione, perché non può una ragazza infamarmi dicendo che attaccavo le malattie e che puzzavo, questa persona si chiamava Jio e tutti la chiamavano Wandernamarla, mi hanno detto che ho fatto bene a picchiarla perché questa persona era straniera e il mio professore di educazione fisica disse che ho fatto veramente bene, e aggiunse di dargliene di più.

Un giorno nell'ora buca avevamo guardato ‘Il nome della rosa' e c'era un attore che nel film si chiamava Salvatore, che i miei ex compagni di classe dicevano che fosse il mio moroso, dicevano era il mio primo amore, ma sinceramente non mi è mai piaciuto Salvatore.

Una volta, nell'intervallo, ero così contenta quel giorno che mi venne voglia di ballare, così mi misi a ballare nel corridoio, intorno avevo tutti i miei compagni che invece di dirmi brava, mi deridevano. La professoressa invece di difendermi mi disse di non ballare più nei corridoi.


Un giorno, sul pulmino, certi ragazzi mi picchiavano perché ero nuova in paese e tutti mi prendevano in giro perché dicevano che sono una povera sfigata, e che non trovavo nessuno con cui stare e non avevo nemmeno le amiche e amici perché tutti mi odiavano.

Un pomeriggio, in paese, certi ragazzini mi presero a calci e a pugni perché avevo sporcato il seggiolino di ciclo mestruale e tutti mi deridevano dicendomi che avevo sporcato il seggiolino, ma per fortuna, grazie a Dio, c'erano le ragazze della terza media che mi dissero “Serena, vieni dietro e non ascoltare quella gente che sono solamente gelosi” infatti all'oratorio stavo sempre con quelli più grandi di me e vorrei ringraziarli, perché da loro ho imparato un po' a fregarmene, anche se è stata molto dura .

Vi racconto un altro episodio che ho vissuto alle medie: questi ragazzi mi prendevano in giro, mi chiamavano ‘scimmia', ‘Sere Nere', o ‘Sereno Variabile' e mi dicevano ‘Borotalco: altolà al sudore!' perché avevo i peli sotto le ascelle, ma non era colpa mia se mi sono sviluppata prima delle altre ragazze. Poi, una volta, uno di prima mi disse: “Serena, non ti ha mai detto nessuno che sei brutta? No, scherzo, sei bellissima... sei bella come un fiore appassito”. Io lo ignorai. Poi, un giorno, mio padre andò alla fermata e ne cantò quattro a queste persone, disse: “Non vi permettete a prendere in giro mia figlia!” e anche il pulminista stava zitto, e da quel giorno alle medie non si permisero più di prendermi in giro, perché penso che ognuno di noi è e perfetto così com'è.


Le Superiori

Alle Superiori i primi anni sono stati duri per me, molto duri, perché tutti anche lì mi hanno preso in giro dicendo che ero una povera sfigata, io piangevo spesso perché il mio carattere è sensibile ma dolce allo stesso tempo.

Un giorno dissi ai compagni che era il mio compleanno e tutti quelli dell'altra sezione mi fecero gli auguri e mi dissero: “la gente se ti vuole bene ti accetta per i pregi e difetti” io ero molto felice e tenni questo insegnamento nel cuore. Dissi anche che non avrei mai trovato un ragazzo che mi accettasse così come sono, per i miei pregi e difetti, e quel giorno avevo anche l'interrogazione in francese e quella classe mi fece gli auguri di compleanno ed ero la ragazza più felice del mondo perché non pensavo di trovare una classe che mi fece gli auguri di compleanno.

Il primo anno di superiori, alla festa d'istituto, ho partecipato ballando sul palco della scuola una canzone delle Vibrazioni, la canzone Dedicato a te, e tutti i ragazzi mi presero in giro e si misero a ridere, vabbè dai, ma gli unici complimenti li ho ricevuti dai professori che mi hanno detto che almeno io ho avuto il coraggio di partecipare da sola, non mi sono vergognata e ho messo la mia faccia.
E al secondo anno o terzo anno di superiore ho partecipato e ho ballato alle Olimpiadi della Danza, siamo arrivati primi o secondi, adesso non mi ricordo, e dovevamo andare a Bologna, ma purtroppo c'è stato del contrattempo e non ci siamo andati. Ma io sono stata felice lo stesso anche se ho partecipato alle Olimpiadi della Danza a Brescia e siamo arrivati primi.

Finita la scuola dissi: “chissà se un giorno troverò il lavoro e troverò il ragazzo” perché sinceramente non ero mai stata fidanzata e non ho mai provato fare l'amore con un ragazzo.

Dopo le superiori

Un giorno conobbi un ragazzo perché mancava un portiere in una squadra di calcio amatoriale, allora dissi a mio padre se mi ci portava e lui mi disse “sì, ti ci porto” così giocai sostituii io il portiere che mancava.

Infatti, il giorno 19 ottobre 2018, conobbi un ragazzo che si chiamava Riko, pensai: “che bel ragazzo! magari stavolta mi ci innamoro!” e invece, come sempre, mi ha solamente presa in giro, faceva finta di amarmi invece faceva leggere i nostri messaggi privati agli amici e insieme ridevano di me, ma vabbè, si dice 1sfortunata in amore, fortunata in gioco'.

Questo ragazzo mi è stato accanto per qualche mese, mi diceva ‘io ti amo, ti voglio sposare' e poi mi prese solamente in giro... io penso che chi gioca con i sentimenti degli altri non è una bella persona, perché come disse il mio ragazzo attuale, chi gioca con i sentimenti è veramente una brutta persona, perché se ami una persona non la tradisci fino al fondo, perché una ragazza così, come me che sono sensibile, ci rimane male, infatti questo ragazzo mi disse che mi avrebbe portata a vedere cremona dall'alto del Torrazzo e mi avrebbe portata fuori a cena, invece non l'ha mai fatto, erano solo parole al vento.

Un giorno, nel mese di Febbraio, ero andata alla ricerca di Riko perché avevo visto nelle storie di Facebook che era in Centro a Cremona, e allora feci 8km in bicicletta per andare a dirgliene quattro, mi vide abbassò la testa perché forse si sentiva in imbarazzo, ero molto arrabbiata e andai da lui per dirgli tutto ciò che pensavo, ma poi mi sorrise ed io andai in brodo di giuggiole, così restai fino a sera in centro con lui e il suo amico Gigolò, fu un pomeriggio indimenticabile, ma purtroppo mi resi conto che mi faceva la bella faccia davanti, ma dietro mi prendeva in giro anche se avevamo fatto le foto insieme. Da quel giorno non parlai più con lui.

Feci anche la raccattapalle nella Pontevichese, una squadra che si trova a Pontevico in provincia di Brescia, e tutti i bresciani e i ragazzi mi presero in giro perché dicevano che mi vestivo male e che ero una raccattapalle.
Infatti una volta non ci stavo sul pulmino e mi avevano messo nel baule e c'era un ragazzo marocchino che se non mi sbaglio, si chiamava Mo*** o Ha*** che mi continuava a toccare, ma io sinceramente non volevo che mi toccasse perché mi dava leggermente fastidio, infatti mi spaccò gli occhiali e mio padre si incazzò come una bestia.

Questo ragazzo qui mi continuava a toccare dove non batte il sole, infatti vi dico che non bisogna mai toccare una donna e bisogna portarle di rispetto, perché se vuoi bene ad una persona non gli tocchi le parti intime ma le stai accanto nei momenti belli e brutti.
Infatti io dico sempre: non bisogna mai toccare una donna se non vuole, se vuoi bene a una persona l'accetti per quella che è, per i pregi e difetti.
Se ti ama, ama tutto di te, dal carattere al fisico.

Un dì conobbi anche delle ragazze di nome Ala Barda, Alessia detta consigliera, Berenice detta Bea, Luna detta manager, la Vanna detta truccatrice e Anna detta la sarta. Noi abbiamo un gruppo su WhatsApp che si chiama Cosa Nostra perché parliamo un po' di cose mafiose, ma non parliamo di cose mafiose, parliamo di cose belle brutte e ci diamo consigli a vicenda. Anni prima decisi di aprire un canale YouTube che chiamai Serena Digiuni, poi dissi loro che avrei voluto fare un videoclip, e da questo nacque l'idea di fare ‘L'amore non è un interruttore' che ha fatto più 2mila visualizzazioni che parla di una ragazza che voleva un ragazzo, ma a questo ragazzo gli piacevano solamente le modelle e stecche, purtroppo io sono una ragazza un po' cicciottella, ma io penso che se una persona ti vuole bene ti accetta così come sei, per i pregi e difetti.

Serena Digiuni

Biblioteca
Acquista
Preferenze
Contatto
Ultime interviste
Erri De Luca Erri De Luca. Nato a Napoli nel 1950, ha scritto narrativa, teatro, traduzioni, poesia. Il nome, Erri, è la versione italiana di Harry, il nome dello zio. Il suo primo romanzo, “Non ora, non qui”, è stato pubblicato in Italia nel 1989. I suoi libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue. Autodidatta in inglese, francese, swahili, russo, yiddish e ebraico antico, ha tradotto con metodo letterale alcune parti dell’Antico Testamento. Vive nella campagna romana dove ha piantato e continua a piantare alberi. Il suo ultimo libro è "A grandezza naturale", edito da Feltrinelli.
Maurizio de Giovanni Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Su questo personaggio si incentrano Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore, Anime di vetro, Serenata senza nome, Rondini d'inverno, Il purgatorio dell'angelo e Il pianto dell'alba (tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero).
Lisa Ginzburg Lisa Ginzburg, figlia di Carlo Ginzburg e Anna Rossi-Doria, si è laureata in Filosofia presso la Sapienza di Roma e perfezionata alla Normale di Pisa. Nipote d'arte, tra i suoi lavori come traduttrice emerge L'imperatore Giuliano e l'arte della scrittura di Alexandre Kojève, e Pene d'amor perdute di William Shakespeare. Ha collaborato a giornali e riviste quali "Il Messaggero" e "Domus". Ha curato, con Cesare Garboli È difficile parlare di sé, conversazione a più voci condotta da Marino Sinibaldi. Il suo ultimo libro è Cara pace ed è tra i 12 finalisti del Premio Strega 2021.
Altre interviste su Writer Officina Blog
Articoli
Scrittori si nasce Manuale di pubblicazione Amazon KDP. Sempre più autori emergenti decidono di pubblicarse il proprio libro in Self su Amazon KDP, ma spesso vengono intimoriti dalle possibili complicazioni tecniche. Questo articolo offre una spiegazione semplice e dettagliata delle procedure da seguire e permette il download di alcun file di esempio, sia per il testo già formattato che per la copertina.
Self Publishing Self Publishing. In passato è stato il sogno nascosto di ogni autore che, allo stesso tempo, lo considerava un ripiego. Se da un lato poteva essere finalmente la soluzione ai propri sogni artistici, dall'altro aveva il retrogusto di un accomodamento fatto in casa, un piacere derivante da una sorta di onanismo disperato, atto a certificare la proprie capacità senza la necessità di un partner, identificato nella figura di un Editore.
Scrittori si nasce Scrittori si nasce. Siamo operai della parola, oratori, arringatori di folle, tribuni dalla parlantina sciolta, con impresso nel DNA il dono della chiacchiera e la capacità di assumere le vesti di ignoti raccontastorie, sbucati misteriosamente dalla foresta. Siamo figli della dialettica, fratelli dell'ignoto, noi siamo gli agricoltori delle favole antiche e seminiamo di sogni l'altopiano della fantasia.
Lettori OnLine