Sono nata nel 1951 a Roma. La passione del raccontare devo averla nel DNA e già alle elementari mi distinsi con un tema in un concorso per alunni che premiava con borsa di studio. Questa esperienza fu negativa però, in quanto il Ministero fece questione per un fattore di reddito familiare, pur essendo i miei genitori appartenenti al ceto medio e abitassimo in una casa popolare, per cui non mi fu pagata. Requisito economico non specificato nel bando, per cui vissi la faccenda come una ingiustizia, avevo appena iniziato a credere nel merito, al punto tale che non ho mai più partecipato a concorsi di scrittura. Ma non ho mai smesso di scrivere, per me è ossigeno, fino al giorno in cui ho incontrato l'autopubblicazione e ho visto realizzato il mio sogno di poter far leggere ad altri le mie storie. Ho pubblicato da indi una trentina di libri e sapendo che sono in rete, esistono e mi sopravviveranno, sono abbastanza soddisfatta.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorta di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Claudia Calisti: Praticamente da sempre, ho iniziato a leggere e a leggere di tutto quello che trovavo, persino il Decamerone, fin dalle elementari. Salvo poi indirizzare i miei gusti in ben altra direzione.
Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Claudia Calisti: Alcuni autori più che un singolo libro, studiati alle scuole superiori, Giovanni Verga, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, per lo stile e Curzio Malaparte per stile e contenuti, poi in seguito la letteratura statunitense contemporanea in particolare Philip Roth. Ma anche Edgar Lee Masters.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro lo hai proposto ad un editore e con quali risultati?
Claudia Calisti: Ho provato, non col primo libro, con un editore non a pagamento ma per indipendenti, senza avere grande diffusione.
Writer Officina: Ritieni che pubblicare con Amazon KDP possa essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
Claudia Calisti: Una mezza opportunità: senza sbattimenti, come va di moda dire oggi, non ottieni granché.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionata? Puoi raccontarci di cosa si tratta?
Claudia Calisti: Sì, il libro si intitola Pescatore di donne, e come sempre è una storia vera. Non scrivo e non leggo genere di fantasia o fantascienza o falso storico. Si tratta della storia di uno stalker raccontata dal suo punto di vista e non dalla sua parte, che è cosa ben diversa. Una operazione che ho fatto per capire l'eziologia di certi comportamenti devianti, nella speranza di far passare il messaggio di imparare a leggere i segnali che precedono certe azioni spesso tragiche. Una operazione che ho fatto prima su me stessa, nello sperimentare certe situazioni, e poi scritto perché potesse essere utilmente condivisa.
Writer Officina: Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti oppure scrivi d'istinto?
Claudia Calisti: Premesso che scrivo solo di quello che ho sperimentato di persona, non invento mai, tranne che i nomi dei protagonisti, per ovvie ragioni, essendo storie vere, prendo nota degli spunti di contenuto e narrativi: ho numerosi quaderni che conservo come riserva di embrioni. Poi procedo per capitoli, costruendo una struttura narrativa tale che consenta di leggerli anche singolarmente poiché hanno un senso compiuto, pur mantenendo ovviamente continuità con la storia.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro dello stesso genere di quello che hai pubblicato, oppure si tratta di un'idea completamente diversa?
Claudia Calisti: Non ho in progetto un nuovo libro perché voglio seguire meglio quelli già scritti e comunque non mi sono mai scostata dal genere narrativa nel quale includo anche un esperimento di favole realistiche, adatte non solo a bambini, e illustrate anche da me.
Writer Officina: Quali sono le difficoltà che hai incontrato?
Claudia Calisti: Nella vita ho odiato due cose: la Matematica e l'impaginazione dei miei libri. Tanto ho facilità di scrittura, tanto detesto stare ai parametri grafici.
Writer Officina: Ritieni che la verosimiglianza sia importante oppure no, considerato che si tratta comunque di fiction?
Claudia Calisti: Credo di aver già risposto a questa domanda quando ho detto che scrivo solo di cose vere e vissute e non amo inventare.
Writer Officina: La scrittura ha una forte valenza terapeutica. Confermi?
Claudia Calisti: Senza dubbio. Anche se non vedo questa possibilità nel genere erotico, se non quella di allenare la manualità.
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