Sono nato a Castro dei Volsci un paesino del Lazio meridionale, un piccolo borgo medievale arroccato su una collina alle pendici dei monti Ausoni. Di professione faccio il programmatore, sono sposato con due figlie. Curiosità e sfida a me stesso sono le mie muse, di conseguenza amo fare di tutto, tutto mi incuriosisce. Come contraltare però, alla fine, non eccello in niente, tranne che nella mia professione, l'informatica. Questo però non mi preoccupa, quello che mi attira è il viaggio e non la meta. Amo giocare a fare il falegname, il fabbro, il muratore. Insomma sono un creativo a tutto tondo. Mi diverto con l'elettronica, faccio sport, canto, suono, compongo canzoni, scrivo racconti e poesie, ma non sono uno scrittore, sono solo uno che prova a fare il cantastorie.
Writer Officina: Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?
Ercole De Angelis: A pensarci su, anche se ben nascosto dalle mie inclinazioni tecniche, da sempre. Conservo ancora la collezione dei libri di Salgari divorati da bambino(più di quaranta, credo). Ho scritto comunque il mio primo libro per gioco, anzi, per sfida, tardi, nel 2011, ho iniziato con una piccola trama per sviluppare la pubblicità a una mia idea e alla fine ne è venuto fuori un libro. Da allora, con vicende alterne, non ho più smesso.
Writer Officina: C'è un libro che, dopo averlo letto, ti ha lasciato addosso la voglia di seguire questa strada?
Ercole De Angelis: Non ce n'è uno in particolare, ma, se dovessi indicarne uno, non avrei dubbi: “Com'era verde la mia vallata” di Richard Llewellyn, quella struggente nostalgia per il tempo che scorre la sento sulla pelle, mi ha sempre ricordato il mio piccolo paese che amo profondamente.
Writer Officina: Dopo aver scritto il tuo primo libro, lo hai proposto a un Editore? E con quali risultati?
Ercole De Angelis: Ad esser sincero non ci ho mai pensato, amo l'immediatezza. Amando il paradigma causa-effetto, non so aspettare; ho pubblicato il mio primo e-book con la piattaforma self-publishing Amazon, nel 2011 quando ancora non c'era nemmeno il market italiano. La possibilità di poter essere letto con un click da tutto il mondo era estremamente eccitante. Un' insignificante pulce contro tutto il mondo dell'editoria, era una sfida troppo invitante per non essere colta.
Writer Officina: A quale dei tuoi libri sei più affezionato? Puoi raccontarci di cosa tratta?
Ercole De Angelis: “Racconti di una meretrice”, il mio ultimo libro, parla di una donna che, rimasta sola, si prostituisce per sopravvivere. Possiede una baracca e un pozzo d'acqua ai margini del deserto in una Palestina antica e senza tempo. Racconta le storie raccolte nel suo letto, come un confessore laico, “storie che solo una puttana come me può comprendere”, come lei ci tiene a sottolineare. Nei suoi racconti incontrerà anche Gesù, quando era solo un viandante, un profeta come tanti. Rha'el è comunque una prostituta particolare che, nonostante il suo mestiere, dai molti disprezzato, non viene mai meno alla sua profonda, spontanea e genuina umanità.
Writer Officina: Da dove cogli l'ispirazione per le trame dei tuoi libri?
Ercole De Angelis : Dai luoghi, ogni luogo ne racconta, dagli oggetti, anche da un sasso. Mi chiedo sempre, alla loro presenza, di quali storie, che valgono la pena e il piacere di essere raccontare, siano stati testimoni.
Writer Officina: In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure un'idea completamente diversa?
Ercole De Angelis: E' diverso, è un esperimento, un distopico violento, in un mondo tornato praticamente alla preistoria, il protagonista lotta per la sua vita, raccontato al presente e in prima persona. E' un omaggio nemmeno troppo nascosto a “L'isola misteriosa” di Jules Verne, libro che da ragazzo ho amato moltissimo e che è, forse, il maggior responsabile dell'indirizzo tecnico dei miei studi. Probabilmente, una volta terminato, lo pubblicherò sotto pseudonimo perché esula completamente dalle trame e dalle storie che amo di solito raccontare.
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