Pasquale
Ruju è nato a Nuoro il 26 ottobre 1962. È un fumettista,
scrittore, doppiatore e attore italiano. Dopo essersi laureato in Architettura
al Politecnico di Torino, si avvicina al mondo del cinema e del teatro
come attore, dedicandosi poi principalmente al doppiaggio di personaggi
di soap opera, tra cui Sentieri, e di cartoni animati. Nel 1995 entra
a far parte dello staff degli autori di Dylan Dog, diventando ben
presto una delle firme più note ai lettori della testata. In seguito
gli verranno affidate anche le sceneggiature di storie per gli albi di
Nathan Never, Martin Mystère, Dampyr e Tex. Sempre per la Sergio
Bonelli Editore, crea la miniserie in diciotto episodi Demian,
e in seguito Cassidy, sempre in diciotto episodi, a partire dal
maggio 2010. Nel 2007 la sua prima apparizione come attore nella nella
soap Vivere, interpretando il ruolo di Leonardo Savio. Nel 2010
diventa lo sceneggiatore più pubblicato dell'anno, con 1604 pagine
e quattro serie all'attivo. Nel 2012 è autore e sceneggiatore del
thriller interattivo "The House of Mystery", primo esempio
italiano di filmgame pubblicitario, nell'ambito della campagna Vigorsol
Mystery. Due anni dopo gli viene affidata la sceneggiatura del 29°
Speciale Tex, dal titolo L'orda del tramonto, disegnato
da Corrado Roi. Insieme al disegnatore Giovanni Freghieri, crea
nel 2015 la mini-serie in quattro episodi Hellnoir. Nel 2016 pubblica
per Edizioni E/O il suo primo romanzo: Un caso come gli altri,
finalista al Premio Scerbanenco. Nel 2017 e 2018 escono sempre per Edizioni
E/O i romanzi: Nero di mare e Stagione di cenere. Entrambi
hanno per protagonista il reporter Franco Zanna. Il suo ultimo libro è
il quarto della serie che vede sempre come protagonista il paparazzo squattrinato
Franco Zanna: Il Codice della Vendetta.
Due
donne, sedute una di fronte allaltra nella stanza chiusa di un commissariato.
Annamaria è la vedova di un potente boss della ndrangheta,
trapiantato nel nord ovest. È stato lamore, alla fine, a
condurla fino a quella stanza dalle spoglie pareti di cemento. Silvia
è un giovane e rampante Sostituto procuratore della Repubblica.
Ha un dovere da compiere, ed è decisa ad andare fino in fondo.
Deve interrogare Annamaria per scoprire tutta la verità sulle circostanze
in cui è morto suo marito. Si guardano in silenzio, poi la vedova
comincia a raccontare. E Silvia sa che da quel giorno niente sarà
più lo stesso. Perché quello non è, decisamente,
un caso come gli altri.
Franco
Zanna è un uomo vinto, spezzato. Costretto in circostanze drammatiche
ad abbandonare il lavoro da reporter, la sua città e la donna che
amava, si è rifugiato a Porto Sabore, nel nord della Sardegna,
dove sopravvive fotografando coppiette clandestine e celebrità
di passaggio. Prova a rifarsi una vita, Zanna, sforzandosi di seguire
i consigli della saggia barista Cosima e dello zio Gonario, vecchio bandito
in pensione che lo tratta come un figlio. Ma non è facile emergere
dallabisso di rabbia e alcolismo in cui è precipitato. E
non è facile stare lontano dai guai, specialmente quando unaffascinante
sirena dai capelli rossi, una figlia ritrovata e un manipolo di criminali
in giacca e cravatta vengono a bussare alla sua porta.
Franco
Zanna è di nuovo al lavoro. Con larrivo dellestate,
la pacifica Porto Sabore si è riempita di turisti e vacanzieri.
Celebrità più o meno importanti popolano le grandi ville
sulla costa, gli yacht e i locali notturni. Zanna, da buon paparazzo,
va a caccia di scoop fra attori di grido e imprenditori di cattiva fama.
Ma questa volta sarà il fuoco, il terribile flagello degli incendi,
a fare da protagonista. Un flagello dietro al quale si muovono interessi
milionari. Esistono uomini che grazie al fuoco hanno acquisito ricchezza
e potere, a discapito di terre, case e vite umane. Per il sorriso di una
giovane orfana, come un moderno Don Chisciotte, Zanna darà loro
la caccia. E come sempre andrà fino in fondo, con laiuto
di Cosima, di Irene e del vecchio, implacabile zio Gonario.
Franco
Zanna, paparazzo squattrinato e sempre in mezzo ai guai, tenta faticosamente
di ricostruire il rapporto con Carla, la madre di sua figlia Valentina.
Mentre l'accompagna allaeroporto di Olbia intravede, però,
una faccia tristemente conosciuta: quella di Alfio Di Girolamo. Il Catanese.
Un killer al servizio del clan che lo costrinse ad abbandonare la donna
della sua vita, il lavoro di reporter, perfino il suo vero nome, trasformando
la sua esistenza in un inferno. Negli stessi giorni, durante un esclusivo
concerto in Costa Smeralda, un furto milionario nella suite del famoso
cantante scatena una serie di brutali omicidi. Il Catanese è responsabile
di quei delitti? Zanna vuole scoprirlo. Ha un conto in sospeso con lui
e intende saldarlo, ora che il destino li ha fatti incontrare. Ma ha poche
possibilità di uscirne vivo. Solo un uomo può aiutare il
nostro eroe a tenere testa a un simile assassino: lultimo dei banditi
sardi. Il vecchio, temibile zio Gonario. In vendita da gennaio 2021.
Abel Wakaam: Il primo termine che mi viene in mente è "eclettico",
perché hai saputo destreggiarti tra le varie arti creative con
un trasformismo straordinario che pare non avere limiti. Ma se fossi costretto
a sceglierne una, per quale opteresti ad occhi chiusi?
Pasquale Ruju: La sceneggiatura a fumetti, sicuramente. È
un lavoro che richiede svariate competenze, e in cui ho potuto convogliare
la mia passione per il cinema, per la recitazione, e perfino quelle per
le arti marziali, le auto sportive e larchitettura. Non ci sono
limiti di budget in una storia a fumetti. Lunico limite è
la fantasia. Si può giocare con i generi, concepire avventure in
costume, horror o di fantascienza, come anche storie contemporanee e realistiche.
Ogni autore di letteratura disegnata, insomma, può giocare a sentirsi
un po Spielberg, e rivedere nelle tavole disegnate storie impensabili
per il cinema di casa nostra.
Abel Wakaam: Mi sono sempre chiesto come viene organizzata tecnicamente
la realizzazione di un fumetto e tu sei certamente la persona più
adatta per darmi una spiegazione. Inoltre, in tutto questo, qual è
esattamente il tuo ruolo?
Pasquale Ruju: Mi è capitato spesso di ripetere, facendo
un paragone con il cinema, che lo sceneggiatore cura lo script e metà
della regia di una storia a fumetti, mentre al disegnatore tocca laltra
metà della regia e la fotografia. Si parte proponendo un soggetto,
un raccontino senza dialoghi di un paio di pagine, in cui sono presenti
i tre atti della vicenda, prologo, svolgimento e finale. Se il soggetto
è approvato dal responsabile di testata, o dal direttore di una
collana, si passa alla sceneggiatura, che è normalmente più
dettagliata di uno script cinematografico e non si limita a dialoghi e
descrizioni di massima. In una sceneggiatura a fumetti tavola per tavola,
vignetta per vignetta, vanno descritte le scene, le azioni dei personaggi,
i costumi e le inquadrature (cioè si segnala dove occorre un primo
piano, dove un campo lungo ecc.). A tutto ciò si aggiungono ovviamente
le batture contenute nei balloon, le didascalie e le onomatopee, che vanno
gestite per dare ritmo al racconto. Un ritmo peculiare al tipo di storia
che stiamo raccontando. Tex ne avrà uno suo, Dylan Dog un altro,
e così via. Il risultato finale, un albo con disegni e dialoghi,
arriverà poi al lettore, che provvederà a dare movimento,
musica e voce a quella storia, a quei personaggi, riempiendo i vuoti fra
le varie vignette con la sua fantasia
Abel Wakaam: Tex Willer è stato uno dei primi fumetti
che hanno accompagnato la mia giovinezza. Con mia grande sorpresa, alcuni
anni or sono ho ritrovato la collezione dei primi 100 numeri (in italiano)
mentre soggiornavo sull'isola di Rab, in Croazia. Com'è possibile
dimenticare i primi episodi del 1958: La mano rossa e Uno
contro venti ma, soprattutto, qual è il segreto che
ha permesso a questo personaggio fantastico di arrivare intatto fino ai
giorni nostri?
Pasquale Ruju: A mio parere, la vera forza di Tex è lessere
rimasto sempre uguale a sé stesso. Un eroe, a volte un ribelle,
in cerca di giustizia. Un personaggio solido, che si ama e si legge per
tutta la vita, sapendo di ritrovare quel mondo, quelletica, quelle
avventure, ogni mese in edicola. Una rara oasi di divertimento e certezze,
in un mondo che muta vorticosamente. Il suo segreto, forse, sta proprio
lì.
Abel Wakaam: Con Nero di Mare avviene la nascita del personaggio
Franco Zanna (all'anagrafe Francesco Livio Zannargiu). All'apparenza un
povero diavolo che conduce la sua vita di paparazzo, sempre in equilibrio
tra un colpo di fortuna inaspettato e le immancabili delusioni. La sua
atavica mancanza di denaro va a braccetto con un velato alcolismo e rare
avventure di natura sessuale, nell'intento di poter fotografare qualche
VIP in atteggiamento compromettente al fine di tirare avanti. Dal suo
passato emergono alcune verità nascoste che l'hanno indotto a questa
scelta di vita obbligata, per certi versi completamente diversa da quella
che conduceva prima. La trama si aggroviglia attorno a un evento inaspettato,
quando gli capita di fotografare qualcosa che nessuno avrebbe dovuto vedere.
C'è qualche analogia tra Franco Zanna e qualche personaggio dei
fumetti a cui hai lavorato?
Pasquale Ruju: Zanna, con tutti i suoi difetti e i guai che gli
tocca affrontare, è un uomo come gli altri. Un personaggio più
realistico rispetto ai tanti eroi o antieroi che ho sceneggiato per il
fumetto. Il suo carattere, più che avere analogie con essi, è
legato a certi ricordi della mia gioventù in Sardegna. A un modo
di pensare, di concepire la vita, lonore e anche lamore, tipico
delluomo barbaricino. Zanna è un combattente, ammaccato ma
mai domo. È un uomo che non ha niente da perdere, e che per questo
non si tira indietro. La sua voglia di giustizia deve fare i conti con
la realtà, quella sociale, politica e criminale del mondo in cui
vive. Sa che spesso non può vincere, ma va avanti lo stesso, fino
a trovare la verità che sta cercando. In questo, forse, nel suo
affrontare la paura, la depressione, le difficoltà dellesistenza,
ha qualcosa delleroe. Ma un eroe di tutti i giorni, trasandato,
spettinato, a cui si finisce per voler bene.
Abel Wakaam: Nella letteratura moderna sembrano emergere due tipi
di protagonisti: i supereroi e gli uomini comuni che, nonostante le vicissitudini
della vita, si trasformano loro malgrado in eroi. Non esistono più
le figure paterne di un tempo, in cui la bontà d'animo e l'umanità
d'intenti bastano ad aggrovigliare il lettore dentro la trama. Sono le
estremizzazioni dei protagonisti a dettare le caratterizzazioni che animano
le storie a fumetto, così da accontentare le richieste del mercato?
Pasquale Ruju: È chiaro che la figura delleroe, o
delluomo comune che compie un gesto eroico, risolta subito avvincente,
ma non credo si siano perdute del tutto le storie con un/una protagonista
normale. Nei graphic novel italiani o francesi, ad esempio,
troviamo spesso protagonisti del genere. E anche nella letteratura di
genere (penso a Massimo Carotto, a Jean-Claude Izzo, ma anche a Camilleri,
a De Giovanni, Manzini ecc. il protagonista o la protagonista raramente
compie azioni eroiche. A volte sono personaggi sconfitti dalla vita, altre
volte pieni di difetti, o testardi, ma in grado di farsi amare dai lettori
attraverso percorsi narrativi e azioni normali, non per forza
da Superman.
Abel Wakaam: Ne Il Codice della vendetta, il nuovo libro
che uscirà a breve, continui a raccontare le gesta del tuo personaggio
preferito. Lo so, a certe figure ci si affeziona, specialmente se rappresentano
la trasposizione di ciò che sognavamo da bambini. Esiste un momento
in cui il personaggio strappa le redini del burattinaio che gli dà
vita e prende il sopravvento? Franco Sanna si ribellerà mai al
tuo volere, fino al punto da voler posare la macchina fotografica e pretendere
una nuova forma di vita?
Pasquale Ruju: I personaggi ti prendono sempre un pochino per
mano. Una volta che gli hai dato un carattere, un amore, degli amici,
una casa, una vita letteraria, insomma, non necessariamente
fanno quello che vuoi tu. A volte, in qualche modo, guidano la tua scrittura
verso nuovi orizzonti e nuovi eventi. È anche il bello di fare
questo mestiere. Sai da dove parti ma non sempre, per fortuna, sai dove
ti porterà il prossimo viaggio.
Abel Wakaam: Da questa piacevole chiacchierata è emersa
la tua smisurata passione per la sceneggiatura a fumetti, ma anche l'amore
per la regia. Sei stato un doppiatore e hai interpretato come attore il
ruolo di Leonardo Savio in Vivere. Nel tuo cassetto dei sogni non c'è
una trasposizione cinematografica di una tua opera?
Pasquale Ruju: Ho lavorato a diverse sceneggiature per il cinema
(quello indipendente soprattutto). La mia scrittura risente sempre un
po del mio essere attore e sceneggiatore. Di solito tengo separate
le due strade, quella della sceneggiatura e quella della scrittura pura,
ma chissà, se arriverà la proposta giusta un giorno potrebbero
anche incrociarsi.
Abel Wakaam: Quale consiglio ti senti di dare a chi inizia adesso
a percorrere la strada dello sceneggiatore di fumetti?
Pasquale Ruju: Soprattutto uno: leggere. Leggere di tutto libri,
trattati, fumetti, racconti. E poi guardare film, andare a teatro, giocare
ai videogiochi. E ancora: vivere. Viaggiare, conoscere persone, posti
nuovi. Innamorarsi. Nuotare, andare a cavallo, indagare, scalare montagne.
Creare storie esige nutrimento, di altre storie, di emozioni, di esperienze.
Quando ci si siederà davanti a una tastiera, o si prenderà
in mano una penna, tutto, davvero, tornerà utile. Anzi, indispensabile.
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