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Autore: Enzo Baruffini
La mattina mi sveglio e sorrido Il mio modo di essere
Narrativa
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La mattina mi sveglio e sorrido Il mio modo di essere
La vera, primaria fonte di infelicità è la disconnessione dal tuo vero io.
Fin qui ho raccolto qualche teoria di psicologia, un po' di intuizioni di autori sparsi e un filo di buon senso. Ora vorrei darti la mia definizione di felicità.
Noi purtroppo siamo programmati ad avere un istinto di sopravvivenza, non di felicità. E al giorno d'oggi “sopravvivenza” vuol dire difendersi da tutto ciò che mette a repentaglio il nostro ego: il collega che sparla, la suocera che infierisce, il semaforo che mi fa arrivare in ritardo, il lavoro che non va, la spesa che ancora devo fare, la casa in disordine, la bolletta che non riesco a pagare, il sogno che non posso realizzare. Questo istinto ti spinge ad avere più cose di quelle che realmente servono per vivere, ti spinge a fare questo per in modo che nei periodi di magra tu abbia delle scorte, ma questo forse serviva tanti anni fa, l' istinto di sopravvivenza ti spinge anche a dire bugie o cattiverie pur di raggiungere il proprio scopo. Quindi non ditemi che questo istinto è giusto, servirebbe l'istinto di “felicità” oggi, un giusto equilibrio tra vivere ed essere felici, è così che corpo e mente possono convivere insieme nel giusto equilibrio, così da portarci ad avere una totale stima di noi per essere felici serve la libertà, per essere liberi serve coraggio, per avere coraggio serve conoscere le proprie paure, e per fare questo devi essere in pace con te stesso.
Tutto è stress, tutto è insicurezza, e le occasioni per disconnettersi da se stessi e focalizzarsi sui problemi esterni a te sono infinite.
Durante il giorno facciamo scelte sbagliate proprio per questo istinto innato in noi, la prima domanda che ci poniamo la mattina è: “Cosa mangiamo oggi?” sembra naturale porsi questa domanda, ma la prima domanda da porsi dovrebbe essere: “ Come posso essere felice oggi?” la prima domanda è facile e quasi banale da rispondere, il cibo basta recarsi al supermercato e ne trovi quanto ne vuoi e di tutti i prezzi e tutti i sapori che preferisci, ma la felicità? dove la compri? ti voglio dare una bella notizia la felicità è gratis, ne puoi prendere quanta ne vuoi, devi solo cercarla e ti consiglio di farlo subito, adesso. Il supermercato della felicità è sempre aperto, devi solo saper scegliere cosa mettere nel tuo carrello, non lasciare che siano gli altri ad infilarti quello che piace a loro nel tuo carrello, non compiacergli, scegli con cura cosa mettere e cosa no, non lasciarti ammagliare dalle offerte sugli scaffali, spesso le scappatoie più veloci sono le subdole, le cose facili sono mediocri, le cose belle sono difficili, le trovi nei ripiani alti dello scaffale, sono quelle dove per prenderle devi alzarti in punta di piedi ed allungare le braccia più che puoi, anche se senti dolore ai gomiti.
Trova il tempo per stare un po' con te, per goderti il silenzio e la pace interiore, per pensare a ciò che ami, per goderti ciò che hai, per contemplare la vita ed assaporarla in ogni sua espressione.

Impariamo ad ascoltare quella persona che e dentro di te, non avere paura di stare da solo con lei, chiedigli il perché dei nostri atteggiamenti, chiedigli perché abbiamo paura di certe situazioni mentre di altre no, le risposte le hai solo tu. Non devi eliminare le paure le devi riconoscere e trovare un modo per comunicare con loro, devi seguire la tua paura. Essa ti mostrerà la via.
Fuggire da ciò che t'impaurisce è un modo per perdere il cammino: così facendo ti allontani sempre più da ciò che stai cercando.
Se hai timore di affrontare quella persona o quella situazione, probabilmente si trova proprio lì il nodo da sciogliere, quel nodo che se riconosciuto e affrontato ti donerà le chiavi della libertà. Quando avverti paura, fastidio, irritazione e preoccupazione non fuggire, rimani in ascolto di ciò che provi e con coraggio addentrati a scoprire il tesoro nascosto del tuo malessere.
I tesori più preziosi vengono custoditi dalle bestie più terribili, per raggiungere tali tesori bisogna andare da loro ed affrontarli.
Sono le paure che ti fortificano usale a tuo piacimento.

Avere un buon equilibrio con te stesso ti fa vedere più cose durante la giornata, ti fa scegliere i percorsi più lunghi per vedere più cose e le apprezzi di più. Incominci ad apprezzare le piccole scintille di felicità che ti capitano durante il giorno.
Ogni giorno cerca di mandare più messaggi positivi che puoi, attraverso per esempio le buone azioni, ne puoi fare tante anche di piccola entità, se sei in fila alla cassa del supermercato e quello dietro di te ha solo una cosa nel carrello della spesa fallo passare, se c'è in fila una persona anziana falla passare avanti, non ti costa nulla e ti sentirai meglio dopo.
L'insieme di tutto questo genera in te lo stato d'animo giusto per arrivare ad essere felice, La somma di tutte le cose belle e positive che fai durante il giorno ti possono portare ad essere felice ed in pace col tuo io.

In questo modo cresce anche l' autostima che è sicuramente fondamentale per avere quella buona dose di coraggio che serve ad esclamare un bel “BUONGIORNO” quando si entra in un negozio o al lavoro, lo stesso coraggio che serve a sorridere quando sei trattato male dalle persone, ed è sempre lo stesso coraggio che non ti fa accontentare di un piccolo successo a scapito di uno più grande, spesso le persone ricordano sia i propri successi sia i propri fallimenti, coloro che si percepiscono con poca autostima o comunque negativamente si preoccupano solo dei secondi, di quelli passati come di quelli che verranno. Le persone con scarsa autostima tendono a dimenticare completamente le cose che hanno avuto esito positivo. L'unico traguardo che pensano di poter raggiungere è una specie di fallimento di grado minore.
Spesso ci troviamo in mezzo alle persone ma proviamo comunque un senso di solitudine, ci sentiamo soli, ci guardiamo intorno come se fossimo uno spettatore del nostro vivere, sembra ci manca qualcosa, ci manca quel senso di appartenenza a qualcuno. Molti si chiedono come posso legarmi a questo o a quello? Oppure si chiedono come posso essere libero da questo? Bé devi decidere, vuoi essere libero o vincolato?
Qual' è per te la cosa più importante?
Spero tu risponda la libertà, ma quando ti senti libero ti senti perso, se vai per esempio in cima ad una montagna da solo, sei veramente libero, non hai nessuno e gente intorno, sei solo nello spazio aperto delle montagne, ti senti libero ma è facile che tu ti senta anche perso, per gestire la libertà serve una buona dose di coraggio, la libertà non è semplice da godere. La maggioranza delle persone non riesce a gestire la libertà cercando sempre di legarsi a qualcuno ma parlano poi di libertà tutto il tempo!
E' come per esempio un uccello che tieni per troppo tempo in gabbia, se gli apri la porta non volerà, rimarrà dentro la gabbia a lamentarsi di non essere libero, molte persone in questa condizione se li rendi liberi soffrono immensamente perché non si sono educati alla libertà.
La libertà richiede coraggio, richiede anche una certa dose di pazzia, sei sei sano di mente non riuscirai ad essere libero perché cercherai sempre di dare spiegazioni a ciò che ti succede, userai la logica come tua unica arma per affrontare la vita e magari con una buona dose di ansia farai rientrare tutto dentro a degli schemi ben collaudati da te e sicuri, per essere libero ci vuole molto coraggio, serve scavare dentro noi e tirare fuori il meglio.
Se ti senti libero, tutto il resto passa in secondo piano, se chiudi gli occhi è fantastico, se li apri è fantastico, se sei da solo va bene ma va bene anche se sei in compagnia, la tua esperienza di vita non è più determinata da ciò che hai o ciò che ti manca, che siano persone, cibo, o qualsiasi cosa, e quando niente è determinato al di fuori di te allora non esiste la solitudine ma ti godrai il tuo stare da solo perché che ti piaccia o no all'interno del tuo corpo sei sempre da solo, e questo non ti deve spaventare ma anzi ti deve rafforzare, la cosa bella della vita è che nessuno può entrarti dentro il tuo spazio, possono catturarti, possono torturarti ma nessuno può invaderti perché hai uno spazio che è solo tuo. La cosa importante per non sentirti solo in mezzo alla gente è pensare come sei dentro di te.
Se in un determinato giorno devi ritirare un premio prestigioso, l'artrite all'anca o il mal di testa non ti daranno alcun fastidio.
Se invece è il giorno in cui devi pagare le tasse, i medesimi sintomi ti faranno sentire tanto male da richiedere un ricovero in ospedale. Naturalmente infermità più gravi bloccano chiunque. Ma i disturbi che non mettono in pericolo la vita non ti possono bloccare, a meno che non sia tu a permetterlo. Se credi che probabilmente perderai, che il tuo primo lancio si trasformerà in un fuoricampo, i tuoi muscoli tenderanno a non reggere lo sforzo. Se sei davvero un perdente da manuale, perché non vai a trovare qualche psicologo o analista di professione?
Forse non dovresti giocare a baseball, forse stai svolgendo un lavoro sbagliato, o forse lasci che una difficile situazione familiare influisca sulla tua salute. In ogni caso, cerca un aiuto. Se invece ti senti come la maggior parte di noi – qualche volta vinci, qualche volta perdi – allora pensa positivo. Non permettere ai tuoi piccoli dolori di tiranneggiare la tua esistenza.
Mentre molte situazioni sfuggono al nostro controllo, ce ne sono parecchie altre che invece siamo in grado di dominare. Un atteggiamento adeguato di fronte all'esistenza richiede anzitutto la capacità di distinguere fra le cose che sono sotto il nostro controllo e quelle che ci sfuggono. Un'attitudine disfattista tende a portare alla sconfitta, e può dare luogo a un circolo vizioso: ci attendiamo un insuccesso, cosa che determina l'esito negativo e in ultima analisi prova che le nostre attese erano di fatto corrette. Così, se ci consideriamo perdenti, finiremo per diventarlo davvero. Il sole che ti entra negli occhi e che ti fa mancare la palla può essere inevitabile, ma di certo puoi evitare che sia la tua visione del futuro ad accecarti. Talvolta può non essere gradevole pensare che sia stato proprio il nostro atteggiamento a causare l'insuccesso, per cui preferiamo prendercela con qualcosa che sfugge al nostro controllo: il tempo, l'economia e, soprattutto, gli altri.
Come dice Virgilio, “gli uccelli volano perché pensano di esserne capaci”.

Enzo Baruffini

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