Le donne, i bambini e la guerra
Narrativa Raccolta
Finisco di scrivere con la penna, ma mai con il cuore
Mail da: Angy, 3 ottobre 2015 A: Antonio Oggetto: Finisco di scrivere con la penna, ma mai con il cuore
Ciao Antonio, come stai? Io sto bene, mi sento leggera come l'aria, forse perché, come puoi vedere, sono riuscita a vincere il pudore che, per anni, mi ha impedito di leggere la corrispondenza tra mia madre Clelia e zia Vittoria, temendo di invadere la loro intimità. La mia paura era di ...
Maria Franzè
Anita
Narrativa
Fu svegliata da Amadeu che si era posato sulla sua spalla e da un tripudio di voci provenienti dalla strada. Era una festa, era la fine della dittatura militare. Karl esplose in uno dei suoi deliri schizofrenici più allarmanti. Chiuse tutte le finestre e, andando da un punto all'altro della casa, ripeteva urlando con la bava alla bocca:
- È la fine! È la fine! - , senza aggiungere altro.
Nessuno di loro comprese il motivo della sua agitazione...
Maria Franzè
Conto senza resa
Romanzo
Fin da bambina, India assumeva sempre la stessa posizione mentre ascoltava li cunti di nonna Serafina che tutti chiamavano Fina: col busto in avanti, le mani al volto, i gomiti sulle ginocchia, il mento tra i palmi.
Nei pomeriggi uggiosi d'inverno con tè, biscotti fatti in casa e tv spenta o nel silenzio orlato del fresco delle sere di fine estate, India assorbiva parole e immagini come rapita da un sogno. Durante la brutta stagione dalla finest...
Maria Franzè
Giugno bruciava
Romanzo storico
La terra bruciava sprigionando un fetore di sangue e di violenza.
Bruciava trafitta dal giallo sparato dal sole. Sotto il carico della fatica e del brontolio di stomaco allenato a essere vuoto, la gente bruciava senza lacrimare tra canti antichi, orlando di poesia la secolare tragedia della loro terra.
Giugno bruciava di giallo e grondava fumante di fiori di ginestra.
Era mezzogiorno e i contadini continuavano a lavorare:
Strappavano l'er...
Maria Franzè
Era Elia
Romanzo
Aver perso le visite pomeridiane di Elia fu un'ecatombe per la sua mente, non riusciva nemmeno più a piangere.
Si chiuse in sé stessa e il medico curante, consultato dal Barone, decretò che l'unica medicina fosse di farle trascorrere un periodo di tempo nell'aria natia.
Si trasferirono a Napoli, il Barone aveva proprietà terriere e immobiliari da governare anche lì, oltre che in Calabria.
Furono consultati altri imminenti medici.
E tutti ...
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Dedicato a chi vuole sognare, dedicato
a chi crede in se stesso e vuole incantare
il mondo con le parole. Dedicato ai
ribelli e ai sognatori, dedicato a chi
non si arrende davanti a un rifiuto
e vuole continuare a dipingere la vita
con mille colori. Questo è il
luogo di tutti, un acro di terra sconsacrata,
dove ognuno può coltivare i propri
sogni, affinché si realizzino
e non abbiano padroni. Questo è
il luogo dei folli che vogliono cambiare
il mondo e ci riescono davvero, questa
è l'ultima speranza di chi vuole
nascere mille volte e non morire mai...