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Lisa Ginzburg, figlia di Carlo Ginzburg e Anna Rossi-Doria, si è laureata in Filosofia presso la Sapienza di Roma e perfezionata alla Normale di Pisa. Nipote d'arte, tra i suoi lavori come traduttrice emerge L'imperatore Giuliano e l'arte della scrittura di Alexandre Kojève, e Pene d'amor perdute di William Shakespeare. Ha collaborato a giornali e riviste quali "Il Messaggero" e "Domus". Ha curato, con Cesare Garboli È difficile parlare di sé, conversazione a più voci condotta da Marino Sinibaldi. Il suo ultimo libro è Cara pace ed è tra i 12 finalisti del Premio Strega 2021.
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Autore: Andrea Vallerino
Titolo: Homo Hereticus
Genere Romanzo
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Homo Hereticus
Sulle orme gnostiche di Cristo.
Il termine Gnosi ha origine dalla parola greca gnosis cioè conoscenza, in questo caso assoluta e indiscutibile di ogni Verità Divina. E' presente in ogni civiltà e nessuna fede o istituzione può vantarne diritti in quanto patrimonio individuale dell'essere umano. Teurgia è un altro nome con cui viene indicata, letteralmente creazione di divinità.
Lo studioso Samael Aun Weor, autore di La dottrina segreta di Anawak, definisce lo gnosticismo come un processo religioso molto intimo, naturale e profondo. Un esoterismo autentico, basilare, che si sviluppa d'istante in istante con esperienze mistiche molto personali, completo di dottrina e riti propri. Un percorso straordinaria che fondamentalmente adotta la forma mistica e a volte mitologica. Una magica ed ineffabile liturgia con una viva istruzione per la coscienza superlativa dell'Essere.
Lo gnosticismo attraversa ogni cultura. Da quella cristiana a quella egizia, pagana, buddhista, islamica, sufi, maya, tolteca e molte altre. Non contiene alcun dogma o teorie comportamentali di alcun genere, non indica vie da da seguire se non sperimentalmente su se stessi. Scopo raggiungere le Chiavi della Conoscenza capaci di spalancare ogni porta nascosta portando l'individuo all'incontro con Dio. Non considera quindi alcuna strada alternativa alla Salvezza se non quella seguita individualmente, rigettando qualsiasi intermediazione verso il Creatore e assegnando a chi si proclama in tal senso portatore di verità una chiara matrice demoniaca. Forte la somiglianza con le teorie buddiste su Kundalini, energia del nostro corpo che attraverso la meditazione oltrepassa i sette Chakra fino ad aprire il terzo occhio con il raggiungimento del Nirvana. Trasferito in ambito strettamente politico e materialistico, forte la somiglianza con le teorie anarchico-cristiane che hanno visto nel corso dei secoli protagonisti attivi Tolstoi, Thoreau, Berdjaev, Weil e nel nostro tempo don Andrea Gallo, sacerdote genovese scomparso pochi anni fa. In sostanza, lo gnostico non pone alcuna delega di ricerca ad altri per quanto riguarda il compimento di se stesso, attribuendosi totalmente la facoltà di raggiungere Dio. Gesù rappresenta il perfetto compimento del percorso che da semplice uomo trasforma la materia in spirito, questo significa non attraversare l'esistenza in una sorta di misticismo isolazionista ma al contrario porre la propria esperienza al servizio di ogni creatura vivente. Pur se completamente slegato dalla materia, l'iniziato gnostico possiede una potenza spirituale capace di smuovere le montagne. Il Cristianesimo che ha pervaso il mondo è la principale prova tangibile di questo. Ma proviamo teoricamente a considerare la gnosi anche una specie di stato iniziatico che può essere “inconsapevole”, cioè insito in un essere umano indipendentemente dalla sua pratica. Una spiegazione di questo può essere raffrontata con le teorie della reincarnazione, principalmente induiste e buddiste ma anche accettate dai Catari, secondo le quali un'anima s'incarna più volte fino alla definitiva purificazione o comprensione del Tutto. Poniamo ad esempio Ghandi, San Francesco, Madre Teresa di Calcutta, Giovanna d'Arco, Nelson Mandela come migliaia di altri casi dove semplici persone quasi sempre prive di mezzi hanno realizzato opere impossibili da comprendere se non attraverso l'inserimento di un aiuto che alcuni chiamano Divina Provvidenza. Non è pensiero privo di fondamento considerarli esseri compiuti in uno stato spirituale profondamente avanzato capace di aprire porte sconosciute, non è azzardato neppure assegnare loro capacità di poteri arcani a loro ignoti ma decisivi nell'attuazione di ideali rivolti agli altri. Poteri più volte annunciati da Gesù stesso. Tutto è concesso a chi comprende la Parola, può scacciare i demoni come guarire le malattie. Smuovere le montagne come aprire le acque. Risollevare dalla morte come incendiare il mondo. L'insegnamento gnostico può quindi essere inteso come un non-insegnamento riferito direttamente alle esperienze di vita di ognuno di noi, esponenzialmente collegato all'accettazione del percorso terreno così come universalmente indicato. Più l'individuo si allontana dalla materia più la gnosi lo pervade, portandolo al compimento. Conseguentemente, esiste un percorso gnostico profondamente differenziato da individuo ad individuo. Per alcuni, pochi eletti, rappresenterà una semplice consacrazione con un ultimo passaggio terreno votato esclusivamente al bene comune lasciando profonde orme nella storia del mondo. Per altri sarà un percorso più o meno lungo e difficile, spesso impossibile e comunque sempre legato al Libero Arbitrio.
La gnosi rappresenta in semplici parole la rivoluzione delle coscienze, la cosiddetta ascesa al Pleroma, indissolubilmente sempre legata a tre elementi fondamentali nascita, morte e sacrificio.
La nascita è il risveglio della coscienza con il conseguente riaffermarsi dello Spirito Santo, Gesù ne parla quando pronuncia: “In verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne, quel che è nato dallo Spirito è Spirito”
La morte deve essere intesa come “mistica”, cioè l'annientamento delle proprie colpe nel corso della vita, raggiungibile osservando se stessi nelle azioni compiute come giudici giusti ed insindacabili.
Il sacrificio è parte indispensabile della gnosi, in quanto partorito dalla capacità di amare. Dare se stessi al mondo rappresenta il compimento autentico dello spirito, il sacrificio di Cristo per amore dell'umanità è l'archetipo per il raggiungimento del Regno di Dio.
La dottrina gnostica poggia su quattro fondamenta basilari: Mistica, Scienza, Arte e Filosofia. Ma è la prima ad assumere carattere preminente, in quanto trascinamento interiore verso Dio. Attraverso la Mistica ogni principio religioso di qualsiasi fede viene studiato, smembrato di ogni aspetto culturale e sociale e ridotto all'ossatura spirituale portante delle diverse fedi. Comprendere quale sia il vero fondamento di una fede significa assorbirne il potenziale arcano, fare propria la verità nascosta dietro infinite manipolazioni della stessa.
Scienza, Arte e Filosofia sono concezioni più legate all'uomo, attraverso le quali la gnosi si ricerca attraverso studi scientifici, opere d'arte o dettami filosofici. Pur rappresentando percorso essenziale, possiamo considerarle più una via per raggiungere lo stato di ricerca mistica. Inevitabilmente infatti ogni scienziato, artista o filosofo in eccellenza d'opera si troverà davanti alla domanda su cosa esiste oltre, che potrà liberamente sviluppare verso la mistica o confinare nel suo campo di pensiero.
In senso stretto, la gnosi rappresenta il nutrimento della coscienza e per questo deve essere svincolata da qualsiasi coinvolgimento materialistico. L'individuo quindi non potrà identificarsi con ciò che lo circonda, siano credo religioso, ideologia politica, famiglia stessa, ma mantenersi in stretto contatto con la propria essenza. La percezione diretta e istintiva della Verità priva di qualsiasi sofisma intellettuale o assunto ideologico diventa percorso di interiorizzazione capace di liberare la coscienza da ogni pastoia terrena, ponendo l'essere umano in uno stato di sublimazione spirituale.
Questo, come detto, non significa trascorrere l'esistenza in stato ascetico lontano dal mondo ma viceversa esserne parte integrante e attiva, con la consapevolezza si tratti di uno stato transitorio.
Esiste della gnosi anche l'antitesi demoniaca, la Goetia che attraverso evocazioni sataniche cerca successi materiali. Molto seguita nei nostri tempi, conduce il malcapitato mago verso una assoluta servitù al mondo delle tenebre. Sono gli stessi appartenenti a questi culti a definirsi gnostici, assegnando alle loro pratiche il valore di percorso alternativo alla conoscenza, certamente senza alcuna credibilità filosofica ma con l'evidente intenzione di consegnare alla gnosi un valore negativo. Certamente la possibilità di uno sviluppo spirituale indipendente da fedi costruite a tavolino rappresenta una minaccia per qualsiasi centro di potere religioso. Immaginiamo cosa accadrebbe se l'individuo trovasse in se stesso la capacità di raggiungere un contatto diretto con il divino privando le chiese del carpito potere di intermediazione. Da questa semplice considerazione è facile comprendere l'ostracismo e la demonizzazione da sempre riversate sulla gnosi, chiaro esempio il calvario subito da alcuni antichi documenti ritrovati nella seconda metà degli anni cinquanta. Assegnati all'approfondimento di scienziati facenti parte di una equipe internazionale, si dice fortemente condizionata dal Vaticano, per oltre cinquant'anni vissero depistaggi, riduzione al silenzio delle voci dissidenti, trasferimenti di sede e competenze, attacchi della chiesa in special modo attraverso l'ordine dei gesuiti.
Fra questi documenti un vangelo apocrifo attribuito a S. Tommaso e reso quasi invisibile dal Vaticano, addirittura scritto da eretici secondo Eusebio di Cesarea. Rappresenta un chiaro insegnamento a rifiutare qualsiasi intermediario fra l'uomo e la divinità, con l'anima a dialogare con Dio liberamente verso la conquista maggiore, la conoscenza di se stessi fondamento della gnosi. Questo vangelo venne ritrovato nella primavera del 1945 in una località egiziana vicina a Luxor, durante alcuni scavi. All'interno di una giara in argilla contenente a sua volta una piccola brocca venne recuperato un antico rotolo di lino cerato e bitumato che conservava alcuni manoscritti, poi ribattezzati codici di Nag-Hammadi dal luogo del ritrovamento e risalenti al primo secolo. Alcuni furono distrutti, altri meglio conservati portati al Cairo e venduti. Tra essi il vangelo di San Tommaso, scritto in copto, anche se si trattava di una traduzione di un vecchio manoscritto in aramaico che era la lingua parlata da Gesù. Il copto era un idioma conosciuto da pochi colti, quindi certamente estraneo alla comunità ebraico-cristiana. Molti studiosi sostengono che il vangelo di San Tommaso è erroneamente classificato come quinto vangelo essendo stato scritto molto prima dei quattro vangeli conosciuti. L'apostolo Tommaso avrebbe trascritto centoquattordici detti, frasi pronunciate da Gesù mentre era ancora in vita. Leggendolo, ci si rende conto immediatamente di quanto differenzi dai quattro canonici. Non presenta alcun accenno alla nascita, ai miracoli, alla crocefissione, alla resurrezione di Cristo. Non c'è alcun riferimento al popolo ebraico, ma le parole sono rivolte a tutta l'umanità, alle generazioni presenti e future. Senza alcuna distinzione. Anche preghiera, elemosina e digiuno vengono rigettati e particolarmente indicativa la spiegazione data ad alcuni Giudei sulla cacciata dei mercanti dal tempio e sulla sua distruzione come inutile struttura di cemento colma di ricchezza. Certamente, pensando alla missione di Cristo sulla terra, le parole raccolte in questo antico documento sono quelle che più si avvicinano all'immagine che di Lui vive l'immaginario collettivo. Nel vangelo di S. Tommaso molti versetti riconducono alla gnosi, l'assunto: “Il Regno di Dio è dentro di te e tutto intorno a te. Rompi un pezzo di legno ed Io ci sarò, solleva una pietra e lì Mi troverai” è illuminante verso qualsiasi asservimento della parola di Cristo ad un potere temporale e chiaramente invita alla ricerca interiore personale. Il concetto di una usurpazione della Parola da parte di falsi intermediari viene poi rimarcato nel versetto: “I farisei e gli scribi hanno ricevuto le Chiavi della Conoscenza, ma essi le hanno nascoste. Non hanno saputo entrare essi stessi, né hanno lasciato entrare quelli che lo desideravano. Ma voi siate astuti come i serpenti e puri come le colombe.”
Parole dure che hanno un significato dirompente, capace di minare alla base qualsiasi indirizzo religioso venga messo in essere da estranei all'individuo. L'avvertimento riconduce chiaramente a chi possedendo le fondamenta della gnosi le ha nascoste per impedirne la conoscenza e rivela come, con ogni probabilità, questi falsi profeti alla gnosi abbiamo sostituito la sua antitesi demoniaca, quella Goetia che attraverso evocazioni sataniche insegue ricchezze e potere. Cose queste ultime che alla chiesa tradizionale certamente non sono mai mancate.
Di particolarmente interessante nel Vangelo di S. Tommaso troviamo poi molti versetti con profonde similitudini in altri riportati nei Vangeli tradizionali. Essendo l'apocrifo scritto in periodo antecedente, logica vuole che gli autori dei sinottici lo abbiano avuto a disposizione ed in una sorta di copia-incolla ne abbiano prelevato alcuni assunti. Manipolandoli, adattandoli a momenti politici e religiosi dell'epoca o su pressioni della chiesa non è dato dirlo. Certamente lo spartiacque del cristianesimo è il Concilio di Nicea, come abbiamo visto legato più a logiche politiche che spirituali. In quell'occasione tutti i testi evangelici in possesso della chiesa vennero valutati e si decise quali dovevano essere adottati e quali bollati come falsi o addirittura eretici. Con ogni probabilità straordinari documenti nei quali la figura gnostica del Cristo era punto focale furono cancellati dalla storia del mondo, impedendone per sempre l'accesso. Altri rotoli di straordinario interesse vennero ritrovati in più occasioni, i più importanti a Qumran nel 1947. Ancora oggi risulta assolutamente incomprensibile l'occultamento scientifico e dogmatico dei quali sono stati oggetto. Con ogni probabilità molti rotoli portavano precise indicazioni sulle vere origini del Cristianesimo, capaci di travolgere l'essenza stessa della chiesa cattolica. Chi volesse approfondire l'argomento degno di un vero è proprio noir politico-religioso può consultare “Il mistero del Mar Morto” di Baigent e Leigh, fondato su precise fonti di cronaca dal giorno del ritrovamento ad oggi.
Di tutto questo ogni individuo può dare libera interpretazione. Individuare lo gnosticismo come una concreta possibilità di salvezza, un mezzo esoterico, una leggenda, una favola, un tentativo eretico di criminalizzare la chiesa cattolica, addirittura un depistaggio da Dio ordito dalle legioni di satana. Il più grande dono che abbiamo ricevuto insieme alla vita è il Libero Arbitrio, niente e nessuno può inficiarlo compresa una eventuale entità demoniaca. Siamo comunque padroni del nostro destino e solo da noi dipende il percorso seguito. Certamente tanti sono i misteri celati nella storia, tanti gli indizi di un Cristo segreto che segreto non era ma tale è stato fatto diventare, tante le domande alle quali è stato opposto un altissimo muro, troppi che cercando una diversa verità sono stati martirizzati, sterminati, bruciati sul rogo, torturati, scherniti, emarginati, esiliati, imprigionati, diffamati, ridotti al silenzio, cancellati dalla memoria.
Oltre ai tanti crimini commessi per indurre silenzio e oblio, anche le definite apocrife parole di Cristo: “Chi parla in Mio Nome si trova davanti a mille tormenti, ma il con suo sacrificio indica al mondo la strada verso la Verità e la Salvezza.” dicono che tutto questo merita comunque attenzione.
Attenzione che può diventare curiosità, trasformarsi in desiderio di approfondimento, elaborazione, studio, progetto mistico personale. La gnosi non è imposizione ma scelta, potremmo dire rappresenti il vero significato del Libero Arbitrio. Tutto accade senza alcun intervento divino, è una strada che siamo liberi di percorrere affrontando gli eventi terreni o restando schiacciati da essi. Ogni storia umana trascorre e si costruisce su incontri, fatti accaduti, momenti di gioia e dolore capaci di segnarla per sempre e senza i quali tutto sarebbe diverso. Una mano di uomo o di donna, una scelta, una ferita aperta dal destino, la fortuna sorta dalla terra, un figlio perduto lasciano nell'individuo un marchio capace di segnarne l'esistenza in positivo o negativo e costruirne il trascorso terreno. Ciò dipende esclusivamente dall'elaborazione dell'accaduto affidata alla razionalità umana e alle differenti visioni e capacità della persona, rendendo ogni sviluppo diverso dall'altro.
Il percorso gnostico annulla ogni differenza fra gli individui, che da un punto di vista terreno è segnata unicamente dal possesso di caratteristiche sociali, intellettuali, etniche ed anche fisiche che le producono. E' un processo di liberazione esoterico personale, capace attraverso la conoscenza mistica di trasformare il microcosmo dove l'uomo è rinchiuso in un macrocosmo, meglio a diventarne totalmente parte integrante.
Andrea Vallerino
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