Fabio Giorgino

Fabio Giorgino vive fin dalla nascita (1968) a Maruggio, un paesino di 5.000 abitanti sulla costa ionico-salentina. Sposato, due figli, è impiegato nella pubblica amministrazione. Fin dall’infanzia dimostra un vivo interesse per l’arte in generale e per tutto ciò che è frutto dell’ingegno e della creatività. In età adolescenziale si avvicina alla pittura paesaggistica che coltiva con abnegazione raggiungendo un buon livello, e in questo periodo comincia anche la sua formazione letteraria, dapprima rivolta a romanzi per ragazzi per poi avvicinarsi al mainstream, al thriller, al noir, al poliziesco.
Nel 2010 inizia a coltivare il sogno di scrivere un thriller ambientato a Taranto. C’è un’idea di fondo, che piano piano si arricchisce sempre più di particolari fino a diventare la prima stesura, e dopo otto anni di riscritture e revisioni, a luglio 2019 vede la luce l'opera d’esordio dal titolo Le ragioni della follia, pubblicato con Amazon. Il romanzo, pubblicato in una nuova versione da Ugo Mursia Editore nella collana Giungla Gialla Editore, vince il premio speciale della critica al Premio Internazionale Città di Cattolica e si classifica semifinalista al Premio La Provincia in Giallo insieme a nomi illustri della giallistica italiana, quali Paola Barato e al vincitore finale Marco Vichi.

Le ragioni della follia. Taranto. Un serial killer marchia le sue vittime con un fiore di loto.
Per il commissario Spiro Fusco un’indagine tra il male di oggi e i demoni del suo passato. «Quale messaggio nascondeva quel marchio? Era opera di un folle destinata ad avere un seguito? Quel tipo di follia omicida, non di impeto ma studiata e pianificata, sottintendeva un’arguta razionalità, seppur malata, e per questo era ancora più pericolosa.» Su una spiaggia del litorale tarantino viene rinvenuto il cadavere di un docente universitario sulla cui spalla è stato impresso un marchio a fuoco raffigurante un fiore di loto. Il commissario Spiro Fusco si occupa del caso. Vive insieme alla figlia da quando Angela, tredici anni prima, ha abbandonato entrambi senza un’apparente ragione, facendo perdere le sue tracce. Quando Spiro comincia a indagare sull’assassinio del professore non immagina che le ricerche si intrecceranno con il proprio passato fino a sollevare il velo di mistero che avvolge da tanti anni l’abbandono di Angela.

Un estratto del romanzo è presente anche su Writer Officina

Abel Wakaam: Ciao Fabio, con mio sommo piacere ti ho visto per la prima volta su Amazon KDP, poi su Writer Officina agli esordi del sito e infine pubblicato da Mursia. Ne hai fatta di strada. Puoi raccontarmi com'è andata?

Fabio Giorgino: Ciao Abel, grazie innnanzitutto per l'ospitalità. La mia decisione di pubblicare con Amazon KDP è maturata dopo aver inviato proposte editoriali a diverse case editrici senza avere alcun riscontro. Premetto che non ho un agente letterario, così, a luglio 2019, ho fatto il passo verso l'autopubblicazione. Nel frattempo, però, ho continuato a interessarmi all'editoria tradizionale, anche se con minore sforzo. In questo periodo ho conosciuto su Facebook lo scrittore milanese Fabrizio Carcano, al quale ho proposto la lettura del mio romanzo. Non sapevo nulla del suo nuovo incarico di direttore della collana Giungla Gialla, a quel tempo ancora in fase di progettazione; il mio invito era finalizzato solo a un parere professionale da parte di un addetto ai lavori. Carcano apprezzò molto il romanzo, mi parlò di questo nuovo progetto di Mursia, e mi disse che l'avrebbe proposto all'editore per la publicazione in Collana.

Abel Wakaam: Quindi non è vero che tentare la via del self preclude le strade che conducono alle Case Editrici serie?

Fabio Giorgino: Devo dire che Carcano ha dovuto insistere parecchio con l'editore per la pubblicazione del mio libro, ma la situazione, in generale, si sta evolvendo in positivo. Il fenomeno del self pubblishing all'inzio era visto con occhi molto critici, per una serie di motivi che tu conosci benissimo. Poi, però, la situazione si è evoluta con un netto miglioramento della qualità dei prodotti, e l'editoria tradizionale si è accorta che nell'oceano delle opere autopubblicate c'è anche del buono, bisogna solo saper cercare. Resta sempre un percorso difficile arrivare a essere pubblicati da una casa editrice, specialmente se non hai alle spalle un ottimo agente letterario, ma se hai pubblicato in proprio e il tuo libro ha avuto un certo successo, il self pubblishing diventa un'ottima occasione di scouting per gli editori. È il caso, per esempio di Anna Premoli, arrivata a vincere addirittura il Premio Bancarella 2013, o di Martin Rua per fare due nomi.

Abel Wakaam: In "Le ragioni della follia" un serial killer marchia le sue vittime con un fiore di loto. C'è una logica per questa scelta apparentemente anomala?

Fabio Giorgino: Certamente. Il fiore di loto ha un significato simbolico di purezza spirituale, ma nel caso di Le ragioni della follia, oltre a questo aspetto, quel marchio ha a che vedere direttamente con il modus operandi del serial killer e con la sfida che egli ingaggia con il commissario Spiro Fusco. Non voglio rilevare altri particolari, aggiungo soltanto che l’immagine impressa sulle vittime ha un legame con i messaggi che riceve il commissario e, naturalmente, con la psicologia dell’omicida.

Abel Wakaam: Gli omicidi si intrecciano con la vita passata del commissario Spiro. Questo sovrapporsi di immagini è un classico della letteratura gialla, ma tu sei comunque riuscito a renderlo originale. Qual è l'archetipo a cui ti sei ispirato?

Fabio Giorgino: Hai ragione, questo tipo di plot è un classico della letteratura gialla, ma anche della cinematografia di genere. Sicuramente c’è l’ispirazione delle letture passate e dei film visti, e sappiamo che l’inconscio lavora sottotraccia influenzando le nostre scelte, perciò non saprei indicarti un riferimento preciso.

Abel Wakaam: Perché proprio il genere giallo, così complicato e inflazionato?

Fabio Giorgino: Perché è il genere che preferisco insieme allo storico, e forse perché da questa passione ne deriva una naturale propensione a inventare storie incentrate sulla soluzione di un enigma delittuoso. Considero i miei scritti pura letteratura di evasione, ma nel giallo possiamo trovare spesso contenuti sociali e spunti di riflessione su argomenti di vario genere.

Abel Wakaam: Col senno di poi, cosa cambieresti del tuo testo?

Fabio Giorgino: Mah, ho revisionato il romanzo decine di volte prima di pubblicarlo con KDP e un paio di volte prima della pubblicazione con Mursia, grazie alle dritte del direttore di collana Fabrizio Carcano, ma se dovessi pensare oggi a un ulteriore intervento sul testo non saprei proprio cosa cambiare. Questo non perché lo ritenga perfetto così com’è, anzi, sono convinto che possa essere migliorato. Chissà, forse in futuro, quando avrò acquisito più esperienza e padronanza del mestiere.

Abel Wakaam: Che consigli ti senti di dare a chi non è ancora passato dall'altra parte dell'editoria tradizionale?

Fabio Giorgino: Ognuno decide in base alle proprie convinzioni, ed è difficile che un consiglio del sottoscritto possa influenzare la scelta di un esordiente di pubblicare in un modo o nell’altro. Per quanto riguarda la mia esperienza ti dico che ho ricevuto fin da subito molte recensioni positive con l’edizione in self, ma ho voluto ugualmente arrivare alla pubblicazione con una casa editrice di livello per realizzare un sogno.

Abel Wakaam

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